In tema di locazione di immobili adibiti ad uso diverso da quello abitativo, ogni pattuizione avente ad oggetto non già l’aggiornamento del corrispettivo ai sensi dell’art. 32 della legge 27 luglio 1978, n. 392, ma veri e propri aumenti del canone, deve ritenersi nulla ex art. 79, primo comma, della stessa legge, in quanto diretta...
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Corte di Cassazione, sezione III civile, sentenza 10 giugno 2016, n. 11914
In relazione ad un contratto fra una impresa esercente servizi di telefonia ed il cliente, in presenza di un atto dell’autorità legislativa, amministrativa o giudiziaria che abbia inciso negativamente sull’attuazione del rapporto obbligatorio, è necessario, per giustificare l’inadempimento o il ritardo nell’esecuzione della prestazione, che l’impresa non vi abbia colposamente dato causa, in quanto il...
Corte di Cassazione, sezione III civile, sentenza 10 giugno 2016, n. 11912
Ha diritto al risarcimento del danno la parte che dimostri di avere subito interruzioni periodiche e costanti dei programmi televisivi a causa delle interferenze del segnale satellitare provocate dai lavori di ammodernamento di una funivia Suprema Corte di Cassazione sezione III civile sentenza 10 giugno 2016, n. 11912 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO...
Corte di Cassazione, sezione III civile, sentenza 9 giugno 2016, n. 11794
L’estratto di ruolo è una riproduzione fedele ed integrale degli elementi essenziali contenuti nella cartella esattoriale ed è, di conseguenza, valido ai fini probatori e, in particolare, consente di individuare a tutela di quale tipo di credito agisca l’amministrazione Suprema Corte di Cassazione sezione III civile sentenza 9 giugno 2016, n. 11794 REPUBBLICA ITALIANA IN...
a) Se la vittima del sinistro stradale beneficia dell’indennità di accompagnamento e dell’assistenza domiciliare, la liquidazione del danno permanente va ridotto; 2) la liquidazione va negata per le spese già sostenute ma non supportate da idonea documentazione; 3) il calcolo del danno futuro non si esegue moltiplicando i costi per il numero di anni di vita stimata, bensì, alternativamente: a) in forma di rendita; b) moltiplicando il danno annuo per il numero di anni per cui verrà sopportato; c) moltiplicando il danno annuo per un coefficiente di capitalizzazione delle rendite vitalizie. Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 20 aprile 2016, n. 7774.
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 20 aprile 2016, n. 7774 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. AMBROSIO Annamaria – Presidente Dott. VINCENTI Enzo – Consigliere Dott. ROSSETTI Marco – rel. Consigliere Dott. TATANGELO Augusto – Consigliere Dott. PELLECCHIA...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 31 marzo 2016, n. 6230. Per il debito di uno dei coniugi, correttamente è sottoposto a pignoramento per l’intero il bene, pure se in parte compreso nella comunione legale con l’altro coniuge, con conseguente esclusione di ogni irritualità o illegittimità degli atti tutti della procedura, fino alla aggiudicazione ed al trasferimento di quello in favore di terzi compresi, nonché con esclusione della fondatezza della pretesa del debitore esecutato e dell’opponente originaria non solo di caducare tali atti, ma pure di separare di quel bene parti o quote o di conseguire dalla procedura esiti diversi dalla vendita per l’intero, salva la corresponsione al coniuge non debitore, in sede di distribuzione, della metà del ricavato lordo di essa, dovuta in dipendenza dello scioglimento, avutosi sia pure in via eccezionale limitatamente a quel bene, ma per esigenze di giustizia ed all’atto del decreto di trasferimento, della comunione legale in parola
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 31 marzo 2016, n. 6230 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. AMBROSIO Annamaria – Presidente Dott. FRASCA Raffaele – Consigliere Dott. DE STEFANO Franco – rel. Consigliere Dott. RUBINO Lina – Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 19 febbraio 2016, n. 3260. Ai fini della quantificazione equitativa del danno morale, l’utilizzo del metodo del rapporto percentuale rispetto alla quantificazione del danno biologico individuato nelle tabelle in uso, prima della sentenza delle sezioni Unite n. 26972 del 2008, non comporta che, accertato il primo, il secondo non abbia bisogno di alcun accertamento, perché se così fosse si duplicherebbe il risarcimento degli stessi pregiudizi; invece, il metodo suddetto va utilizzato solo come parametro equitativo, fermo restando l’accertamento con metodo presuntivo, attenendo la sofferenza morale a un bene immateriale, dell’esistenza del pregiudizio subito, attraverso l’individuazione delle ripercussioni negative sul valore uomo sulla base della necessaria allegazione del tipo di pregiudizio e dei fatti dai quali lo stesso emerge da parte di chi ne chiede il ristoro
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 19 febbraio 2016, n. 3260 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. AMBROSIO Annamaria – Presidente Dott. ARMANO Uliana – Consigliere Dott. DE STEFANO Franco – Consigliere Dott. CARLUCCIO Giuseppa – rel. Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 9 febbraio 2016, n. 2511. Non integra un danno ingiusto suscettibile di essere risarcito, tanto meno nei confronti di notaio delegato ai sensi dell’articolo 591-bis del Cpc, la differenza tra un prezzo di aggiudicazione ottenuto in forza di provvedimento di fissazione di prezzo base che debba qualificarsi e sia poi riconosciuto illegittimo e quello, maggiore, al quale ha poi avuto luogo l’aggiudicazione all’esito di fissazione del prezzo base corretto, perché l’illegittimità del primo di tali prezzi esclude l’ingiustizia della riconduzione a legittimità dell’esborso dovuto per l’aggiudicazione e perché non ha l’aggiudicatario diritto a vedere consolidata, neppure quale termine di raffronto con il successivo esborso, alcuna conseguenza favorevole di un procedimento illegittimo quale la fissazione di un prezzo base erroneo
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 9 febbraio 2016, n. 2511 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. AMBROSIO Annamaria – Presidente Dott. ARMANO Uliana – Consigliere Dott. DE STEFANO Franco – rel. Consigliere Dott. CARLUCCIO Giuseppa – Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 31 marzo 2016, n.6231. Nell’ipotesi in cui lavori di escavazione siano affidati dal proprietario in appalto, non sussiste responsabilità del proprietario committente ove non risulti accertato che questi, avendo in forza del contratto di appalto la possibilità di impartire prescrizioni nell’esecuzione dei lavori o di intervenire per chiedere il rispetto della normativa di sicurezza, se ne sia avvalso per imporre particolari modalità di esecuzione dei lavori o particolari accorgimenti antinfortunistici che siano stati causa (diretta o indiretta) del sinistro
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE II SENTENZA 31 marzo 2016, n.6231 Ritenuto in fatto M.C. ha agito in giudizio nei confronti di B.G. , P.L. e S.M. , per ottenere il risarcimento dei danni subiti da un proprio immobile a causa dei lavori di sbancamento effettuati per realizzare una costruzione nel confinante fondo di proprietà...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 14 marzo 2016, n. 4897. Per il legittimo esercizio del diritto di cronaca, la giurisprudenza ha individuato tre condizioni: a) la verità della notizia pubblicata; b) l’interesse pubblico alla conoscenza del fatto (c.d. pertinenza); c) la correttezza formale nell’esposizione (c.d. continenza). La critica, proprio in quanto consiste nella manifestazione di un’opinione, non può che essere soggettiva e corrispondente al punto di vista di chi la esprime. Conseguentemente i giudizi critici non possono essere suscettibili di valutazioni che pretendano di ricondurli a verità oggettiva. Inoltre, il diritto di esprimere dissensi può comportare che la contrapposizione di idee si manifesti anche in modo aspro, in relazione a fatti compiuti o a giudizi espressi da altri. Peraltro, anche nella valutazione dell’esercizio del diritto di critica giornalistica, pur dovendosi riconoscere limiti più ampi rispetto a quelli fissati per il diritto di cronaca, deve ricercarsi un bilanciamento dell’interesse individuale alla reputazione con l’interesse a che non siano introdotte limitazioni alla formazione del pensiero costituzionalmente garantita. La distinzione sopra fatta tra diritto di critica e diritto di cronaca è schematica, poiché nella pratica si verifica che la esposizione di fatti determinati (cronaca) sia resa insieme alle opinioni (critica) di chi la compie, in modo da costituire allo stesso tempo esercizio di cronaca e di critica. In questi casi, in relazione a ciascun contenuto espressivo vanno applicati i corrispondenti e diversi limiti scriminanti che sono propri della cronaca e della critica. A meno che l’interprete non ritenga, con congrua motivazione, che l’articolo, valutato nel suo complesso, sia prevalentemente e significativamente esercizio del diritto di cronaca o di critica, accordando conseguentemente rilievo all’una o all’altra scriminant
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 14 marzo 2016, n. 4897 Svolgimento del processo 1. Nel 2002, il gen. De.An. convenne in giudizio i giornalisti C.M. e V.W. , il Gruppo Editoriale L’Espresso S.p.a. ed il direttore responsabile del quotidiano Repubblica, M.E. , per ottenere il risarcimento del danno da violazione del diritto all’onore...