Corte di Cassazione, sezione terza penale, sentenza 9 aprile 2018, n. 15757. La produzione di una immagine pornografica virtuale, condotta punita dall’articolo 600-quater 1 c.p. e’ integrata dalla realizzazione, con tecniche di elaborazione grafica, tra cui vi e’ il c.d. fotomontaggio digitale mediante Photoshop, di immagini in cui il minore reale, o parti di esso...
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Commette il delitto di divulgazione via internet di materiale pedo-pornografico previsto dal comma terzo dell’art. 600-ter cod. pen., e non quello di mera cessione dello stesso , colui che – oltre ad inviare materiale pedopornografico via e-mail – ne aveva consentito a terzi la fruizione tramite la propria casella condivisa
Corte di Cassazione, sezione prima penale, sentenza del 28 marzo 2018, n.14353. Commette il delitto di divulgazione via internet di materiale pedo-pornografico previsto dal comma terzo dell’art. 600-ter cod. pen., e non quello di mera cessione dello stesso prevista al comma quarto del medesimo articolo, colui che – oltre ad inviare materiale pedopornografico via e-mail...
Corte di Cassazione, sezione terza penale, sentenza 13 settembre 2017, n. 41605. Gli agenti sotto copertura possono attivare reti e procedere all’acquisto di materiale pedopornografico
Gli agenti sotto copertura possono attivare reti e procedere all’acquisto di materiale pedopornografico utilizzabili in giudizio contro il pedofilo. Sentenza 13 settembre 2017, n. 41605 Data udienza 6 luglio 2017 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. AMOROSO Giovanni – Presidente...
Corte di Cassazione, sezione III penale, sentenza 28 agosto 2017, n. 39458
Integra il delitto di detenzione di materiale pedopornografico la cancellazione di files pedopornografici, scaricati da internet, mediante lo spostamento nel cestino del personal computer, in quanto restano comunque disponibili al detentore. La detenzione cessa solo per i files definitivamente cancellati, i quali risultano, effettivamente, non più disponibili Suprema Corte di Cassazione sezione III penale sentenza...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 26 ottobre 2015, n. 42964. Scatta il reato di produzione, e poi detenzione, di materiale pedopornografico per l’allenatore della squadra di calcio dilettantistica che riprende di nascosto le parti intime dei ragazzi, in questo caso minori di 14 anni, mentre si trovano negli spogliatoi, e poi lo archivia su hard disk esterni al pc
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 26 ottobre 2015, n. 42964 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FIALE Aldo – Presidente Dott. AMORESANO Silvio – Consigliere Dott. DI NICOLA Vito – Consigliere Dott. MENGONI Enrico – Consigliere Dott. ANDRONIO...
Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 28 maggio 2015, n. 22768. Risponde del reato di pornografia minorile chiunque utilizza un minore per la realizzazione di materiale pornografico, a nulla rilevando l’eventuale consenso prestato dalla persona minore d’età
Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza 28 maggio 2015, n. 22768 Ritenuto in fatto 1. Con sentenza in data 5 novembre 2012 la Corte d’Appello di Cagliari, in parziale riforma della sentenza emessa in data 14 gennaio 2010 dal GUP presso il Tribunale di Cagliari, appellata dal PM e dagli imputati P.A. , S.G.B....
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 8 maggio 2015, n. 19174. Laddove vi siano specifici elementi dai quali possa essere desunta l’effettiva volontà di divulgazione di file a contenuto pedopornografico, la presenza di tali file nella cartella di condivisione di un programma di file sharing integra il reato di cui all’art. 600 ter, terzo comma, cod. pen. La sussistenza del reato deve, infatti, essere esclusa nel caso della semplice utilizzazione per l’acquisizione via Internet di detto materiale di programmi di file sharing che comportino, durante l’acquisizione stessa, la condivisione dei file con altri utenti, solo qualora manchino ulteriori elementi dai quali desumere la volontà dell’agente di divulgare tale materiale
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 8 maggio 2015, n. 19174 Ritenuto in fatto 1. – Con sentenza del 5 dicembre 2013, la Corte d’appello di Milano ha confermato la sentenza del Gip del Tribunale di Milano del 20 giugno 2013, con la quale l’imputato era stato condannato alla pena di anni 1 e...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 20 aprile 2015, n. 16340. Risponde della più grave tra le ipotesi di pornografia minorile – la produzione – chi invia foto pedopornografiche dal suo profilo di Facebook alla bacheca del profilo Facebook di un utente della rete che abbia circa 150 contatti perché, in questo caso, la natura aperta del social network, vera e propria “piazza telematica”, impone di presumere il pericolo di diffusione del materiale illecito
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 20 aprile 2015, n. 16340 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. TERESI Alfredo – Presidente Dott. AMORESANO Silvio – Consigliere Dott. GRAZIOSI Chiara – rel. Consigliere Dott. GENTILI Andrea – Consigliere Dott. SCARCELLA...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 2 ottobre 2014, n. 40781. Il soggetto che si “limiti” a scaricare dal telefonino sul proprio pc i rapporti sessuali avuti con minorenni non è imputabile del reato di pornografia minorile (articolo 600-ter del cp).
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 2 ottobre 2014, n. 40781 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SQUASSONI Claudia – Presidente Dott. SAVINO Mariapia Gaetan – Consigliere Dott. ORILIA Lorenzo – Consigliere Dott. ACETO Aldo – rel. Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 16 giugno 2014, n. 25711. Il soggetto, che utilizzi un programma di condivisione dei file per procurarsi materiale pedopornografico, non può essere ritenuto responsabile del reato di diffusione e divulgazione di detto materiale per il solo uso di programmi di file sharing. Al contrario, sarà responsabile per il suddetto reato, se, oltre alla volontà di procurarsi materiale pedopornografico, vi sia anche la volontà di divulgare e diffondere tale materiale. Questa volontà non la si può desumere dal solo utilizzo di programmi basati sul principio della condivisione del file
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 16 giugno 2014, n. 25711 Ritenuto in fatto 1. Con sentenza 28.9.2012 la Corte d’Appello di Milano ha confermato la colpevolezza di C.S. in ordine al reato di divulgazione e diffusione continuata di materiale pedopornografico aggravato dall’ingente quantità di cui agli artt. 81 e 600 ter commi “II”...
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