Corte di Cassazione, sezione terza penale, Sentenza 18 gennaio 2019, n. 2341. La massima estrapolata: In tema di giudizio abbreviato, le dichiarazioni rese al proprio difensore nell’ambito di indagini difensive dalla persona offesa esaminata in precedenza nel corso di un incidente probatorio sono utilizzabili ai fini della decisione, ove depositate prima dell’ammissione del rito, non...
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Corte di Cassazione, sezione V penale, sentenza 16 marzo 2017, n. 12756
Ai fini della configurabilità del reato di minaccia, è sufficiente la sola attitudine della condotta ad intimorire essendo irrilevante, invece, l’indeterminatezza del male minacciato, purché questo sia ingiusto e possa essere dedotto dalla situazione contingente. La frase “il mio scopo nella vita è farti piangere” fa scattare il reato di minaccia anche se non è...
Corte di Cassazione, sezione III penale, sentenza 10 novembre 2016, n. 47238
In tema di reati sessuali, poiche’ la testimonianza della persona offesa e’ spesso unica fonte del convincimento del giudice, e’ essenziale la valutazione circa l’attendibilita’ del teste; tale giudizio, essendo di tipo fattuale, ossia di merito, in quanto attiene il modo di essere della persona escussa, puo’ essere effettuato solo attraverso la dialettica dibattimentale, mentre...
Corte di Cassazione, sezione III penale, sentenza 20 ottobre 2016, n. 44358
Integrano il reato di stalking gli sms minacciosi e il pedinamento. Suprema Corte di Cassazione sezione III penale sentenza 20 ottobre 2016, n. 44358 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. GRILLO Renato – Presidente Dott. SOCCI Angelo – Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione III, penale, sentenza 14 settembre 2016, n. 38141
L’inammissibilità dell’opposizione può essere dichiarata dal GIP quando le indagini suppletive su cui si fonda non sono pertinenti e rilevanti, senza anticipare valutazioni di merito. Nel valutare l’ammissibilità dell’opposizione della persona offesa alla richiesta di archiviazione presentata dal pubblico ministero, il giudice è tenuto a verificare se l’opponente abbia adempiuto l’onere di indicare l’oggetto della...
Corte di Cassazione, sezione V penale, sentenza 19 agosto 2016, n.35119
L’assenza di una disposizione transitoria analoga a quella indicata dall’art. 9, comma 3, del decreto legislativo n. 8 del 2016 deve far propendere per la soluzione secondo cui costituisce onere della parte offesa quello di promuovere eventuale azione davanti al giudice civile, competente anche per l’irrogazione delle sanzioni pecuniarie civili; la parallela regola individuata per...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 30 ottobre 2015, n. 43943. La tardività della denuncia per maltrattamenti contro familiari e conviventi non esclude l’attendibilità delle accuse; le persone offese nei reati commessi nell’ambito familiare sono spesso restie ad esternare le vicende subite a causa sia dei sentimenti contrastanti che provano per il maltrattante sia della possibile dipendenza psicologica ed economica dal partner.
Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 30 ottobre 2015, n. 43943 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. MILO Nicola – Presidente Dott. VILLONI Orlando – Consigliere Dott. CAPOZZI Angelo – Consigliere Dott. BASSI A. – rel. Consigliere Dott. PATERNO’...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 11 febbraio 2015, n. 6197. Nell'ipotesi in cui la persona offesa sia una persona giuridica. L'art. 337 comma 3 cod.proc. pen. richiede invero che la dichiarazione di querela proposta dal legale rappresentante di una persona giuridica, di un ente o di una associazione debba contenere la indicazione specifica della fonte dei poteri di rappresentanza. Non è sufficiente un generico mandato a proporre querela, perché in tal caso si violerebbe il requisito della specificità richiesto dall'art. 122 c.p.p., essendo invece necessario indicare nella procura tutti gli elementi utili alla individuazione della volontà del mandante al momento del rilascio della procura speciale preventiva (è, dunque, necessario che il mandante precisi almeno per quali tipologie di reati intende che venga proposta querela o in quali particolari situazioni il mandatario debba opportunamente attivarsi
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 11 febbraio 2015, n. 6197 Ritenuto in fatto 1. La Corte di Appello di Lecce, con sentenza del 4.10.2013, in parziale riforma della sentenza del Tribunale di Brindisi, sez. di Francavilla Fontana, in composizione monocratica, emessa in data 31.5.2012, con la quale E.G. , previo riconoscimento delle circostanze...