Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 1 aprile 2014, n. 14942 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FIANDANESE Franco – Presidente Dott. DAVIGO Piercamillo – Consigliere Dott. LOMBARDO Luigi – rel. Consigliere Dott. PELLEGRINO Andrea – Consigliere Dott. DI MARZIO...
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Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 24 aprile 2014, n. 17795. Il rigetto di un'istanza di sostituzione della misura cautelare con altra meno afflittiva implica per il giudice l'obbligo di motivare accertando in concreto e quindi in termini puntuali e precisi, se ricorrano specifiche situazioni che, in relazione alla gravità del fatto nonché alla natura ed al grado delle esigenze cautelari, rendano imprescindibile ed inevitabile la necessità di adottare e mantenere la misura cautelare più grave, dando conto, con criteri logici e di plausibile persuasività, delle ragioni giustificative di un provvedimento che, in nome di esigenze cautelari non altrimenti realizzabili sacrifica la libertà personale dell'indagato nella misura massima possibile
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 24 aprile 2014, n. 17795 Ritenuto in fatto 1. Con ordinanza del 4/7/2013 il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Livorno rigettava la richiesta di sostituzione della misura della custodia in carcere, applicata nei confronti di A.M. per i reati di rapina ai danni di...
Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 1 aprile 2014, n. 14992. L'autorizzazione data a chi si trovi sottoposto agli arresti domiciliari di allontanarsi dal luogo di detenzione (per accudire alle necessarie esigenze di vita quotidiana attraverso l'espletamento dell'attività lavorativa ) trova nei riferimenti cronologici segnati dal Giudice della cautela, ai sensi dell'art 284 comma III cpp, un limite invalicabile in senso temporale essendo i relativi ambiti da rispettare imposti al fine di scongiurare strumentalizzazioni di tale maggiore possibilità di movimento elidendo le possibilità di verifica del rispetto degli obblighi correlati allo stato detentivo
Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza 1 aprile 2014, n. 14992 Fatto e diritto 1. B.S., tramite i fiduciari, propone ricorso per Cassazione avverso la sentenza della Corte di appello di Catania con la quale è stata data conferma integrale alla condanna alla pena di giustizia resa in primo grado dal Tribunale di Siracusa...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 18 marzo 2014, n. 12735. In tema di misure cautelari personali, allorche' sia denunciato, con ricorso per cassazione, vizio di motivazione del provvedimento emesso dal Tribunale del riesame in ordine alla consistenza dei gravi indizi di colpevolezza, alla Corte Suprema spetta "il compito di verificare se il giudice di merito abbia dato adeguatamente conto delle ragioni che l'hanno indotto ad affermare la gravita' del quadro indiziario a carico dell'indagato, controllando la congruenza della motivazione riguardante la valutazione degli elementi indizianti, rispetto ai canoni della logica e ai principi di diritto che governano l'apprezzamento delle risultanze probatorie, nella peculiare prospettiva dei procedimenti incidentali de libertate
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 18 marzo 2014, n. 12735 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. GALLO Domenico – Presidente Dott. TADDEI Margherita – Consigliere Dott. LOMBARDO Luigi Giovan – Consigliere Dott. PELLEGRINO Andrea – Consigliere Dott. BELTRANI Sergio...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 28 marzo 2014, n. 14766. Il giudice ha la possibilità di adeguare l'intervento cautelare previsto dall'art. 282 ter c.p.p. alle esigenze di specie attraverso le tre diverse flessioni previste, ma la scelta del divieto di avvicinamento ai luoghi abitualmente frequentati dalla persona offesa deve rispettare la connotazione legale che lo vuole riferito a “determinati” luoghi, che è compito del giudice indicare a pena di una censurabile indeterminatezza
Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 28 marzo 2014, n. 14766 Considerato in fatto e ritenuto in diritto 1. Con ordinanza del 17.12.2013 il Tribunale di Roma ex art. 310 c.p.p. – a seguito di appello del P.M. avverso la ordinanza emessa il 13.11.2013 dal G.I.P. dello stesso Tribunale con la quale è stata...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 7 marzo 2014, n. 11123. Respinta la richiesta di emissione di misura cautelare nei confronti dell'indagato. Il Tribunale ha ritenuto di qualificare il reato di violenza sessuale nella sua forma attenuata ai sensi del comma 3 dell'art. 609-bis cod. pen. e di non ravvisare esigenze cautelari attuali che giustifichino l'emissione della misura. Per la Cassazione nessun palese errore si ravvisa nella qualificazione dei fatti ai sensi del comma 3 dell'art. 609-bis cod. pen.; la presenza di modeste lesioni e il fatto che al fatto abbia assistito la figlia della persona offesa non costituiscono circostanze da sole impeditive di una riconduzione del fatto alla connotazione più lieve del reato contestato, posto che detta valutazione deve avere riguardo al bene tutelato dalla disposizione (la libertà sessuale della vittima).
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 7 marzo 2014, n. 11123 Ritenuto in fatto 1. Con ordinanza del 23/7/2013 il Tribunale di Ancona ha rigettato l’appello proposto dal Pubblico ministero avverso l’ordinanza emessa in data 5/6/203 dal Giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Macerata che ha respinto la richiesta di emissione di misura cautelare...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 26 febbraio 2014, n. 9300. Quando il Magistrato di Sorveglianza travalica la sua competenza funzionale quando si occupa di una modalità esecutiva dell’isolamento che non gli compete
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 26 febbraio 2014, n. 9300 Ritenuto in fatto 1. – Con ordinanza deliberata in data 11 giugno 2013, depositata in cancelleria il 12 giugno 2013, il Magistrato di Sorveglianza di Reggio Emilia accoglieva l’istanza avanzata nell’interesse di F.G., volta a ottenere la cessazione del divieto di comunicare con...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 31 gennaio 2014, n. 4748. In tema di misure cautelari personali, il mantenimento della misura della custodia cautelare in carcere nei confronti dell’indagato padre di prole infratreenne, sussistendo l’impossibilita’ della madre di prestare assistenza al minore per impedimento dovuto alle proprie condizioni di salute, non puo’ essere giustificato avendo riguardo alla presenza di altri familiari o di strutture assistenziali, in quanto ad essi il legislatore non riconosce alcuna funzione sostitutiva, considerato che la formazione del bambino puo’ essere gravemente pregiudicata dall’assenza di una figura genitoriale, la cui infungibilita’ deve, pertanto, fin dove e’ possibile, essere assicurata, trovando fondamento nella garanzia che l’articolo 31 Cost. accorda all’infanzia
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 31 gennaio 2014, n. 4748 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. CORTESE Arturo – Presidente Dott. VECCHIO Massimo – Consigliere Dott. BONITO Francesco M.S – Consigliere Dott. BARBARISI Maurizio – rel. Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 4 febbraio 2014, n. 5553. Legittimo il sequestro preventivo funzionale alla confisca eseguito in danno di un concorrente del reato per l’intero importo relativo al prezzo o profitto del reato, nonostante le somme illecite siano state incamerate in tutto o in parte da altri coindagati
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 4 febbraio 2014, n. 5553 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ESPOSITO Antonio – Presidente Dott. DAVIGO Piercamil – Consigliere Dott. RAGO G. – rel. Consigliere Dott. CARRELLI P.D.M. Roberto M – Consigliere...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 13 febbraio 2014, n. 7087. La radicale diversita’ delle ragioni giustificatrici di un sequestro preventivo determina l’illegittimita’ del provvedimento, per violazione del contraddittorio. Ma nella fattispecie si e’ di fronte non ad un mutamento del titolo, ma ad una sua riduzione, sempre nell’ambito dell’esigenza di assicurare il bene per finalita’ di confisca. Dalla valutazione originaria di sussistenza di due elementi fondanti quell’esigenza (la pendenza di procedimento per reati il cui titolo costituisce contesto di possibile acquisizione di proventi illeciti e la sproporzione tra redditi leciti e beni) si e’ passati ad una valutazione in cui la medesima esigenza e’ stata ritenuta sussistente in ragione di un collegamento diretto dei beni con reato il cui titolo rientra nel contesto richiamato, senza che abbia piu’ rilievo l’ulteriore elemento della sproporzione.
Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 13 febbraio 2014, n. 7087 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. AGRO’ Antonio – Presidente Dott. ROTUNDO Vincenzo – Consigliere Dott. CITTERIO Carlo – rel. Consigliere Dott. FIDELBO Giorgio – Consigliere Dott. DI...