Maltrattamenti in famiglia: il compimento di più atti non è necessario che essi vengano posti in essere per un tempo prolungato
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Maltrattamenti in famiglia: il compimento di più atti non è necessario che essi vengano posti in essere per un tempo prolungato

Corte di Cassazione, sezione sesta penale, Sentenza 25 febbraio 2019, n. 8312. La massima estrapolata: Integra l’elemento oggettivo del delitto di maltrattamenti in famiglia il compimento di più atti, delittuosi o meno, di natura vessatoria che determinano sofferenze fisiche o morali, realizzati in momenti successivi, senza che sia necessario che essi vengano posti in essere...

Maltrattamenti, sotto il profilo dell’elemento psicologico del reato
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Maltrattamenti, sotto il profilo dell’elemento psicologico del reato

Corte di Cassazione, sezione sesta penale, Sentenza 22 ottobre 2018, n. 48085. La massima estrapolata: In ordine al reato di cui all’art. 572 c.p., sotto il profilo dell’elemento psicologico del reato, per la sussistenza dello stesso non e’ necessario che l’agente abbia perseguito particolari finalita’ ne’ il proposito di infliggere alla vittima sofferenze fisiche o...

Il reato di maltrattamenti in famiglia, configurando un’ipotesi di reato abituale, si consuma nel momento e nel luogo in cui le condotte poste in essere divengono complessivamente riconoscibili e qualificabili come maltrattamenti
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Il reato di maltrattamenti in famiglia, configurando un’ipotesi di reato abituale, si consuma nel momento e nel luogo in cui le condotte poste in essere divengono complessivamente riconoscibili e qualificabili come maltrattamenti

Corte di Cassazione, sezione sesta penale, Sentenza 1 ottobre 2018, n. 43271. La massime estrapolata: Il reato di maltrattamenti in famiglia, configurando un’ipotesi di reato abituale, si consuma nel momento e nel luogo in cui le condotte poste in essere divengono complessivamente riconoscibili e qualificabili come maltrattamenti; fermo restando che, attesa la struttura persistente e...

Integra l’elemento oggettivo del delitto di maltrattamenti in famiglia
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Integra l’elemento oggettivo del delitto di maltrattamenti in famiglia

Corte di Cassazione, sezione sesta penale, Sentenza 24 settembre 2018, n. 40894. Le massime estrapolate: Integra l’elemento oggettivo del delitto di maltrattamenti in famiglia il compimento di piu’ atti, delittuosi o meno, di natura vessatoria che determinano sofferenze fisiche o morali, realizzati in momenti successivi, senza che sia necessario che essi vengano posti in essere...

Corte di Cassazione, sezione sesta penale, sentenza 9 marzo 2018, n. 10763. E’ configurabile il concorso per omissione nella realizzazione del delitto di maltrattamenti in famiglia
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Corte di Cassazione, sezione sesta penale, sentenza 9 marzo 2018, n. 10763. E’ configurabile il concorso per omissione nella realizzazione del delitto di maltrattamenti in famiglia

Corte di Cassazione, sezione sesta penale, sentenza 9 marzo 2018, n. 10763. Commette il reato di maltrattamenti in famiglia, nella forma del concorso omissivo, l’educatrice dell’asilo nido che, pur essendo a conoscenza delle violenze sui minori perpetrate dalle sue colleghe in altra sezione, omette di denunciare i fatti alle autorità, limitandosi esclusivamente a disapprovarle. Alla...

Corte di Cassazione, sezione seconda penale, sentenza 16 febbraio 2018, n. 7639. Gli atti persecutori realizzati in danno del lavoratore dipendente e finalizzati alla sua emarginazione (c.d. mobbing) possono integrare il delitto di maltrattamenti in famiglia esclusivamente qualora il rapporto tra il datore di lavoro e il dipendente assuma natura para -familiare
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Corte di Cassazione, sezione seconda penale, sentenza 16 febbraio 2018, n. 7639. Gli atti persecutori realizzati in danno del lavoratore dipendente e finalizzati alla sua emarginazione (c.d. mobbing) possono integrare il delitto di maltrattamenti in famiglia esclusivamente qualora il rapporto tra il datore di lavoro e il dipendente assuma natura para -familiare

Gli atti persecutori realizzati in danno del lavoratore dipendente e finalizzati alla sua emarginazione (c.d. mobbing) possono integrare il delitto di maltrattamenti in famiglia esclusivamente qualora il rapporto tra il datore di lavoro e il dipendente assuma natura para -familiare, in quanto caratterizzato da relazioni intense ed abituali, dal formarsi di consuetudine di vita tra...

Corte di Cassazione, sezione sesta penale, sentenza 24 gennaio 2018, n. 3356. Maltrattamenti in famiglia anche per il separato
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Corte di Cassazione, sezione sesta penale, sentenza 24 gennaio 2018, n. 3356. Maltrattamenti in famiglia anche per il separato

Maltrattamenti in famiglia anche per il separato. Il reato esiste anche per i non conviventi se legati da vincoli che nascono dal coniugio o dalla filiazione. Sentenza 24 gennaio 2018, n. 3356 Data udienza 13 dicembre 2017 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA PENALE Composta dagli Ill.mi...

Corte di Cassazione, sezione prima penale, sentenza 15 gennaio 2018, n. 1532. Il reato di maltrattamenti in famiglia
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Corte di Cassazione, sezione prima penale, sentenza 15 gennaio 2018, n. 1532. Il reato di maltrattamenti in famiglia

Il reato di maltrattamenti in famiglia, configurando un’ipotesi di reato abituale che si caratterizza per la sussistenza di una serie di fatti che isolatamente considerati potrebbero anche essere non punibili, si consuma nel momento e nel luogo in cui le condotte poste in essere divengono complessivamente riconoscibili e qualificabili come maltrattamenti. Sentenza 15 gennaio 2018,...

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Corte di Cassazione, sezione sesta penale, sentenza 29 novembre 2017, n. 53823. Nel reato di maltrattamenti in famiglia l’aggravante per la presenza di minori

Nel reato di maltrattamenti in famiglia l’aggravante per la presenza di minori può essere contestata sempreché sia dimostrata la maggiore potenzialità offensiva della condotta e dunque la sua percepibilità da parte delle vittime Sentenza 29 novembre 2017, n. 53823 Data udienza 5 ottobre 2017 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI...

Corte di Cassazione, sezione sesta penale, sentenza 31 ottobre 2017, n. 49997. Le regole dettate dall’art. 192, 3 comma c.p.p. non si applicano alle dichiarazioni della persona offesa, le quali possono essere legittimamente poste da sole a fondamento dell’affermazione di penale responsabilità dell’imputato
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Corte di Cassazione, sezione sesta penale, sentenza 31 ottobre 2017, n. 49997. Le regole dettate dall’art. 192, 3 comma c.p.p. non si applicano alle dichiarazioni della persona offesa, le quali possono essere legittimamente poste da sole a fondamento dell’affermazione di penale responsabilità dell’imputato

Le regole dettate dall’art. 192, 3 comma c.p.p. non si applicano alle dichiarazioni della persona offesa, le quali possono essere legittimamente poste da sole a fondamento dell’affermazione di penale responsabilità dell’imputato, previa verifica, corredata da idonea motivazione, della credibilità soggettiva del dichiarante e dell’attendibilità intrinseca del suo racconto, che peraltro deve in tal caso essere...