Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 29 gennaio 2014, n. 1925 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. STILE Paolo – Presidente Dott. MAMMONE Giovanni – rel. Consigliere Dott. D’ANTONIO Enrica – Consigliere Dott. MANNA Antonio – Consigliere Dott. TRIA Lucia...
Tag: licenziamento
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 3 febbraio 2014, n. 2298. La comunicazione di cui all’articolo 4, comma 9, nel momento in cui fa obbligo al datore di indicare puntualmente le modalita’ con le quali sono stati applicati i criteri di scelta dei lavoratori da licenziare, intende consentire ai lavoratori interessati, alle organizzazioni sindacali e agli organi amministrativi di controllare la correttezza dell’operazione di collocamento in mobilita’ e la rispondenza agli accordi raggiunti. A tal fine non e’, dunque, sufficiente la trasmissione dell’elenco dei lavoratori licenziati e la comunicazione dei criteri di scelta concordati con le organizzazioni sindacali, ne’ la predisposizione di un meccanismo di applicazione in via successiva dei vari criteri, mentre e’ necessario controllare se tutti i dipendenti in possesso dei requisiti previsti siano stati inseriti nella categoria da scrutinare e, in secondo luogo, nel caso in cui i dipendenti siano in numero superiore ai previsti licenziamenti, se siano stati correttamente applicati i criteri di valutazione comparativa per l’individuazione dei dipendenti da licenziare
Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 3 febbraio 2014, n. 2298 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. STILE Paolo – Presidente Dott. MAMMONE Giovanni – rel. Consigliere Dott. D’ANTONIO Enrica – Consigliere Dott. MANNA Antonio – Consigliere Dott. TRIA Lucia...
Corte di Cassazione, sezione VI, Ordinanza 28 gennaio 2014, n. 1725. In caso di licenziamento illegittimo, il datore non può detrarre dal risarcimento del danno il trattamento pensionistico percepito dal lavoratore non potendo ritenersi tale attribuzione acquisita, se non in modo apparente e del tutto precario, al suo patrimonio
Suprema Corte di Cassazione sezione VI Ordinanza 28 gennaio 2014, n. 1725 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA CIVILE SOTTOSEZIONE L Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. LA TERZA Maura – Presidente Dott. MANNA Antonio – Consigliere Dott. BLASUTTO Daniela – Consigliere Dott. FERNANDES Giulio – Consigliere...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 29 gennaio 2014, n. 1923. L’azienda sanitaria, in base alla normativa di riferimento, può iniziare il procedimento disciplinare per poi sospenderlo in attesa della sentenza che chiude il processo penale, oppure può, dopo aver sospeso cautelarmente il ricorrente in relazione al provvedimento di custodia cautelare, aspettare l’esito del giudizio penale e quindi una sentenza che accerti il fatto con la forza del giudicato, per iniziare il procedimento disciplinare. È questa una scelta a maggiore garanzia del dipendente, che non può risolversi in una penalizzazione del comportamento prudente dell’azienda e, più a monte, dell’interesse generale che la pubblica amministrazione deve considerare e tutelare
Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 29 gennaio 2014, n. 1923 Ragioni della decisione D.V.P. chiede l’annullamento della sentenza della Corte d’appello di Salerno, pubblicata il 17 novembre 2010, che ha rigettato il suo appello contro la decisione del Tribunale di Salerno che aveva respinto la sua impugnativa di licenziamento. Il D.V. , dipendente...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 16 gennaio 2014, n. 797. In tema di licenziamento le risultanze istruttorie, comunque ottenute e quale che sia la parte ad iniziativa o ad istanza della quale si sono formate, concorrono tutte, indistintamente, alla formazione del convincimento del giudice, senza che la diversa provenienza possa condizionare tale formazione in un senso o nell’altro, cosicche’ il principio relativo all’onere della prova, di cui all’articolo 2697 c.c., non implica affatto che la dimostrazione dei fatti costitutivi del diritto preteso debba ricavarsi esclusivamente dalle prove offerte da colui che e’ gravato del relativo onere, senza poter utilizzare altri elementi probatori acquisiti al processo. Ne consegue che l’accertamento dell’assenza di risultanze processuali, comunque acquisite, che dimostrasse, secondo la valutazione dei Giudici del merito, l’avvenuto verificarsi in concreto della prestazione del servizio a favore di un non socio, si traduce logicamente, stante il carattere negativo della circostanza medesima, nella prova della insussistenza del contrario.
Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro Sentenza 16 gennaio 2014, n. 797 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. VIDIRI Guido – Presidente Dott. BANDINI Gianfranco – rel. Consigliere Dott. BRONZINI Giuseppe – Consigliere Dott. BALESTRIERI Federico – Consigliere Dott. BUFFA Francesco...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 17 gennaio 2014, n. 902. In materia di licenziamenti individuali per giustificato motivo oggettivo determinato da ragioni inerenti all’attivita’ produttiva – nella quale rientra il licenziamento conseguente alla soppressione del posto di lavoro – il datore di lavoro ha l’onere di provare, con riferimento alla capacita’ professionale del lavoratore ed alla organizzazione aziendale esistente all’epoca del licenziamento, anche mediante elementi presuntivi o indiziali ovvero attraverso fatti positivi, l’impossibilita’ di adibire utilmente il lavoratore in mansioni diverse da quelle che prima svolgeva o in posti di lavoro confacenti alle mansioni dallo stesso svolte, giustificandosi il recesso solo come extrema ratio
Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro Sentenza 17 gennaio 2014, n. 902 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ROSELLI Federico – Presidente Dott. VENUTI Pietro – rel. Consigliere Dott. NAPOLETANO Giuseppe – Consigliere Dott. D’ANTONIO Enrica – Consigliere Dott. BALESTRIERI...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 14 gennaio 2014, n. 589. Gli venne contestato di essersi rifiutato di mostrare il contenuto del “borsello” al personale di sorveglianza a seguito della accensione della luce rossa del sistema “imparziale” di controllo e di essersi poi allontanato: ingiusto il licenziamento.
Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 14 gennaio 2014, n. 589 Svolgimento del processo Con ricorso al Tribunale di Nola, T.R. esponeva di avere prestato la propria attività lavorativa alle dipendenze dell’Alfa Romeo Avio (a seguito di cessione di ramo d’azienda divenuta Fiat Avio s.p.a.) la quale il 28.11.95 gli aveva intimato un licenziamento...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza n. 27390 del 6 dicembre 2013. Nell’ambito di un licenziamento per motivi disciplinari, il principio di immediatezza della contestazione, pur dovendo essere inteso in senso relativo, comporta che l’imprenditore porti a conoscenza del lavoratore i fatti contestati non appena essi gli appaiono ragionevolmente sussistenti, non potendo egli legittimamente dilazionare la contestazione fino al momento in cui ritiene di averne assoluta certezza, pena l’illegittimità del licenziamento
Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza n. 27390 del 6 dicembre 2013 Svolgimento del processo Con sentenza n. 5864/2007 il Giudice del lavoro del Tribunale di S. Maria Capua Vetere, pronunciando sulle cause riunite promosse da G.S. con ricorsi in data 4-8-1999 e 11-12-2002 nei confronti di Banca Intesa Sanpaolo s.p.a. (già Banca Intesa...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza n. 27055 del 3 dicembre 2013. Confermata l’illegittimità del licenziamento intimato entro l’anno dal matrimonio.
Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza n. 27055 del 3 dicembre 2013 SVOLGIMENTO DEL PROCESSO M.L. impugnava avanti il Tribunale del lavoro di Roma il licenziamento intimatole il 24.4.2003 ed allegava che lo stesso era stato intimato entro l’anno dal matrimonio. Si costituiva la B. s.r.l. che contestava la fondatezza della domanda. Il Tribunale...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 4 dicembre 2013 n. 27128. Nullo il licenziamento del dirigente non irrogato dall’Ufficio disciplinare
Il testo integrale[1] Per la Cassazione allorquando l’amministrazione fa valere ragioni intrinseche di responsabilità disciplinare e non di responsabilità dirigenziale, anche per i dirigenti non può che trovare applicazione la disciplina generale di cui all’art. 55 del Dlgs n. 165 del 2001 (nel testo all’epoca vigente) e non anche quella di cui all’art. 21...