Scatta il licenziamento per giustificato motivo soggettivo per il lavoratore tossicodipendente che, posto in aspettativa per seguire un percorso di riabilitazioni, abbandoni la comunità di recupero pur continuando a seguire una terapia presso una diversa struttura Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 18 luglio 2016, n. 14621 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO...
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Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 12 luglio 2016, n. 14193
In caso di licenziamento per ragioni organizzative di un dirigente deve ritenersi esclusa la sussistenza di un obbligo di repechage nei suoi confronti in quanto incompatibile con la posizione dirigenziale assistita da un regime di libera recedibilità, senza che possano essere richiamati i princìpi elaborati dalla giurisprudenza per la diversa ipotesi del licenziamento per giustificato...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 14 luglio 2016, n. 14390
Ai fini della conservazione dell’efficacia dell’impugnazione stragiudiziale del licenziamento è necessario che, nel termine previsto, venga proposto ricorso secondo il rito di cui ai commi 48 e ss. dell’art. 1 della legge n. 92 del 2012 Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 14 luglio 2016, n. 14390 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 14 luglio 2016, n. 14375
L’onere di provare la legittimità del licenziamento cade a carico del datore di lavoro, sicchè il lavoratore può limitarsi ad impugnare il recesso contestando l’addebito disciplinare e sostenendo l’illegittimità dell’ordine inadempiuto Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 14 luglio 2016, n. 14375 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 11 luglio 2016, n. 14103
La gravità dell’inadempimento del lavoratore deve essere valutata nel rispetto della regola generale della “non scarsa importanza” di cui all’art. 1455 c.c., sicché l’irrogazione della massima sanzione disciplinare risulta giustificata solamente in presenza di un notevole inadempimento degli obblighi contrattuali, tale, cioè, da non consentire la prosecuzione del rapporto di lavoro per essersi irrimediabilmente incrinato...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 5 luglio 2016, n. 13676
In tema di licenziamento per giusta causa, il lavoratore deve astenersi dal porre in essere non solo i comportamenti espressamente vietati ma anche qualsiasi altra condotta, anche extra lavorativa, che, per la natura e per le possibili conseguenze, risulti in contrasto con gli obblighi connessi al suo inserimento nella struttura e nell’organizzazione dell’impresa Suprema Corte...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 6 luglio 2016, n. 13787
In materia di licenziamenti disciplinari, deve escludersi che, ove un determinato comportamento del lavoratore, invocato dal datore di lavoro come giusta causa di licenziamento, sia contemplato dal contratto collettivo come integrante una specifica infrazione disciplinare cui corrisponda una sanzione conservativa, essa possa formare oggetto di una autonoma e più grave valutazione da parte del giudice...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 30 giugno 2016, n. 13455
È nullo il licenziamento per «assenza ingiustificata» qualora al termine della maternità la lavoratrice non si presenti presso la sede della società in un diverso comune dove il datore l’ha nel frattempo trasferita Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 30 giugno 2016, n. 13455 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 23 giugno 2016, n. 13049
Legittimo il licenziamento del dipendente della banca che non comunica al datore di essere oggetto di indagini preliminari o di azione penale Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 23 giugno 2016, n. 13049 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. VENUTI...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 17 giugno 2016, n. 12592
Illegittimo il licenziamento perché discriminatorio quando la misura venga emessa a seguito della protratta malattia del prestatore che a detta del datore non consentiva di soddisfare l’interesse imprenditoriale. La misura è stata definita come ritorsiva e arbitraria e quindi del tutto illegittima Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 17 giugno 2016, n. 12592 REPUBBLICA...