Le stock option hanno natura retributiva e pertanto ogni controversia fra la società ed il suo dipendente in ordine alla loro spettanza rientra nella giurisdizione del giudice ordinario, secondo il rito speciale, a meno che i contratti collettivi non la compromettano in arbitri Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 22 luglio 2016, n. 15217...
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Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 12 luglio 2016, n. 14193
In caso di licenziamento per ragioni organizzative di un dirigente deve ritenersi esclusa la sussistenza di un obbligo di repechage nei suoi confronti in quanto incompatibile con la posizione dirigenziale assistita da un regime di libera recedibilità, senza che possano essere richiamati i princìpi elaborati dalla giurisprudenza per la diversa ipotesi del licenziamento per giustificato...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 21 giugno 2016, n. 12823
Il licenziamento del dirigente non richiede necessariamente un giustificato motivo oggettivo ed è consentito in tutti i casi in cui sia stato adottato in funzione di una ristrutturazione aziendale dettata da scelte imprenditoriali non arbitrarie, non pretestuose e non persecutorie. Tali scelte non debbono necessariamente coincidere con l’impossibilità della continuazione del rapporto o con una...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 29 marzo 2016, n. 6054. E’ legittimo il licenziamento intimato dal datore di lavoro allorché risultino violati i generali doveri di correttezza e buona fede per aver il lavoratore, durante un periodo di assenza per malattia, svolto attività extra-lavorative (nella specie viaggi e attività venatorie) gravemente stressanti per il fisico, e in grado di pregiudicare o ritardare la sua guarigione e il rientro in servizio
Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 29 marzo 2016, n. 6054 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. VENUTI Pietro – Presidente Dott. BRONZINI Giuseppe – Consigliere Dott. TRIA Lucia – Consigliere Dott. BERRINO Umberto – Consigliere Dott. CAVALLARO Luigi –...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 19 febbraio 2016, n. 3303. L’elemento che contraddistingue il rapporto di lavoro subordinato rispetto a quello di lavoro autonomo, assumendo la funzione di parametro normativo di individuazione della natura subordinata del rapporto stesso, è l’assoggettamento del lavoratore al potere direttivo e disciplinare del datore di lavoro, con conseguente limitazione della sua autonomia ed inserimento nell’organizzazione aziendale
Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 19 febbraio 2016, n. 3303 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. MACIOCE Luigi – Presidente Dott. D’ANTONIO Enrica – rel. Consigliere Dott. DE GREGORIO Federico – Consigliere Dott. BLASUTTO Daniela – Consigliere Dott. PATTI...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 3 febbraio 2016, n. 2113. Difetti di informativa della comunicazione di avvio della procedura ex art. 4 legge 223 del 1991 possono rilevare solo quando sia allegata e provata la loro effettiva incidenza sul potere di controllo delle organizzazioni sindacali con concreto pregiudizio per i lavoratori; cosi anche il mancato rispetto dei criteri di scelta impone allegazione e prova di una non corretta valutazione di elementi che avrebbero determinato risultati differenti ai fini della graduatoria dei licenziandi. La stessa denuncia di discriminazione di genere impone innanzitutto allegazione e prova di fatti precisi concordanti e connotati da serietà che consentano di far ritenere probabile la discriminazione
Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 3 febbraio 2016, n. 2113 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. VENUTI Pietro – Presidente Dott. TRIA Lucia – Consigliere Dott. BALESTRIERI Federico – Consigliere Dott. BERRINO Umberto – Consigliere Dott. GHINOY Paola –...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 26 gennaio 2016, n. 1353. In tema di riscossione di quote associative sindacali dei dipendenti pubblici e privati a mezzo di trattenuta a opera del datore di lavoro, l’articolo 52 del Dpr 180/1950, come successivamente modificato, nel disciplinare tutte le cessioni di credito da parte dei lavoratori dipendenti, non prevede limitazioni al novero dei cessionari, in ciò differenziandosi da quanto stabilito dall’articolo 5 del medesimo Dpr per le sole ipotesi di cessioni collegate all’erogazione di prestiti. È dunque legittima la trattenuta del datore di lavoro in favore dell’associazione sindacale indicata dal lavoratore, mentre costituisce condotta antisindacale il suo illegittimo rifiuto
Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 26 gennaio 2016, n. 1353 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. MACIOCE Luigi – Presidente Dott. D’ANTONIO Enrica – rel. Consigliere Dott. BLASUTTO Daniela – Consigliere Dott. PATTI Adriano Piergiovanni – Consigliere Dott. DI...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 20 novembre 2015, n. 23800. In tema di trattamento di fine rapporto – premesso che la nozione di retribuzione accolta dall’art. 2120, comma 2, c.c., prescinde dalla ripetitività regolare e continua e dalla frequenza delle prestazioni e dei relativi compensi, i quali vanno esclusi dalla base di calcolo del trattamento di fine rapporto solo in quanto sporadici ed occasionali – il premio fedeltà erogato al lavoratore, salva diversa ed espressa previsione dei contratti collettivi, è computabile nella base di calcolo ai fini della determinazione del trattamento medesimo, trovando la propria fonte di riferimento nella protrazione dell’attività lavorativa per un certo tempo ed essendo rigorosamente collegato allo svolgimento del rapporto di lavoro, anche se non alla effettiva prestazione
Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 20 novembre 2015, n. 23800 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. STILE Paolo – Presidente Dott. NAPOLETANO Giuseppe – rel. Consigliere Dott. MANNA Antonio – Consigliere Dott. DORONZO Adriana – Consigliere Dott. TRICOMI Irene...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 11 dicembre 2015, n. 25044. In tema di licenziamento disciplinare, costituisce giusta causa di recesso del lavoratore l’indebito riempimento di taniche di benzina per uso personale con spesa posta a carico dell’azienda
Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 11 dicembre 2015, n. 25044 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. VENUTI Pietro – Presidente Dott. BALESTRIERI Federico – Consigliere Dott. BERRINO Umberto – Consigliere Dott. GHINOY Paola – rel. Consigliere Dott. TRICOMI Irene...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 18 novembre 2015, n. 23616. I licenziamenti collettivi – nel regime anteriore alla legge n. 92 del 2012 – sono legittimi solo se la comunicazione di recesso ai lavoratori è inviata contestualmente alla comunicazione alle organizzazioni sindacali, salvo che il datore di lavoro provi in giudizio l’esistenza di precise e giustificate motivazioni oggettive
Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 18 novembre 2015, n. 23616 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. NAPOLETANO Giuseppe – Presidente Dott. BRONZINI Giuseppe – Consigliere Dott. DORONZO Adriana – rel. Consigliere Dott. TRICOMI Irene – Consigliere Dott. DE MARINIS...