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Corte di Cassazione, sezione tributaria, sentenza 3 ottobre 2014, n. 20915. Alle Direzioni regionali delle entrate (DRE) deve riconoscersi per disposizione regolamentare, la competenza a svolgere anche attività istruttoria (ispezioni, accessi, controlli, acquisizione informazioni e documenti, redazione dei relativi processi verbali) i cui risultati potranno essere utilizzati dalle Direzioni provinciali ai fini della emissione degli atti impositivi. L'intervento normativo dell'anno 2008 (D.L. n. 185/2008, conv. in legge n. 2/2009), applicabile solo a far data dal primo gennaio 2009, non ha attribuito alla DRE una competenza in materia di accertamento prima inesistente, ma ha inteso fondare su una norma di fonte primaria il riparto delle competenze relative all'attività di verifica tra le strutture di vertice di livello periferico (DRE, DPE), istituendo una riserva di competenza esclusiva a favore delle DRE in relazione alla rilevanza del soggetto accertato

Suprema Corte di Cassazione sezione tributaria sentenza 3 ottobre 2014, n. 20915   REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TRIBUTARIA Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. PICCININNI Carlo – Presidente Dott. BIELLI Stefano – Consigliere Dott. CIRILLO Ettore – Consigliere Dott. OLIVIERI Stefano – rel. Consigliere Dott. VELLA...

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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 23 settembre 2014, n. 38695. La causa di non punibilità dello "scudo fiscale" quest'ultimo si applica alle persone fisiche, agli enti non commerciali, alle società semplici e alle associazioni equiparate ma non alle società commerciali

Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 23 settembre 2014, n. 38695 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SQUASSONI Claudia – Presidente Dott. AMORESANO Silvio – Consigliere Dott. ORILIA Lorenzo – rel. Consigliere Dott. DI NICOLA Vito – Consigliere Dott....

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Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 30 settembre 2014, n. 20578. Nel processo tributario, in tanto può operare la speciale causa di estinzione del giudizio introdotta dall'art. 3, comma 2 bis, del decreto-legge 25 marzo 2010 n. 40, poi convertito nella legge 22 maggio 2010 n. 73, in quanto la lite penda da oltre dieci anni e l'amministrazione sia rimasta soccombente nei primi due gradi di giudizio

  Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 30 settembre 2014, n. 20578 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA CIVILE SOTTOSEZIONE T Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. BOGNANNI Salvatore – Presidente Dott. IACOBELLIS Marcello – Consigliere Dott. DI BLASI Antonino – Consigliere Dott. CARACCIOLO Giuseppe –...

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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 23 settembre 2014, n. 38687. Colui che assume la carica di liquidatore si espone volontariamente a tutte le conseguenze che possono derivare da pregresse inadempienze, sicchè risponde del delitto di omesso versamento IVA

Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 23 settembre 2014, n. 38687   REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SQUASSONI Claudia – Presidente Dott. DI NICOLA Vito – rel. Consigliere Dott. GRAZIOSI Chiara – Consigliere Dott. ACETO Aldo – Consigliere...

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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 25 settembre 2014, n. 39437. Risponde per omesso versamento IVA anche l'amministratore entrato in carica poco prima della scadenza del termine. Bisogna, comunque, verificare in concreto se chi assume la carica abbia avuto a disposizione un tempo sufficiente per la verifica della situazione finanziaria e fiscale e se questa sia o meno complessa

Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 25 settembre 2014, n. 39437 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. TERESI Alfredo – Presidente Dott. SAVINO Mariapia Gaetana – Consigliere Dott. ORILIA Lorenzo – rel. Consigliere Dott. ACETO Aldo – Consigliere Dott....

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Corte di Cassazione, sezione tributaria, sentenza 24 settembre 2014, n. 20060. In tema di accertamento presuntivo del reddito di impresa, a norma dell'art. 39 del d.P.R. 29 settembre 1973, n. 600, è legittimo l'accertamento che ricostruisca i ricavi di un'impresa di ristorazione sulla base del consumo unitario dei tovaglioli utilizzati

Suprema Corte di Cassazione sezione tributaria sentenza 24 settembre 2014, n. 20060 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TRIBUTARIA Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. BIELLI Stefano – Presidente Dott. CIRILLO Ettore – Consigliere Dott. VALITUTTI Antonio – rel. Consigliere Dott. OLIVIERI Stefano – Consigliere Dott. SCODITTI Enrico –...

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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 15 settembre 2014, n. 37748. In caso di omesso versamento degli acconti I.V.A. oltre le soglie di rilevanza penale, per godere del beneficio dell'attenuante del pagamento del debito tributario l'imputato deve estinguere integralmente tale debito, non essendo sufficiente, per la concessione della predetta attenuante che il contribuente si sia visto accogliere dai competenti uffici il piano di rateizzazione

Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 15 settembre 2014, n. 37748 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. MANNINO Saverio Felice – Presidente Dott. MULLIRI Guicla – Consigliere Dott. SAVINO Mariapia Gaeta – Consigliere Dott. ANDREAZZA Gastone – rel. Consigliere...

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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 3 settembre 2014, n. 36703. Il reato di cui al Decreto Legislativo n. 74 del 2000, articolo 4 consiste nella indicazione, in una delle dichiarazioni annuali riguardanti le imposte sui redditi ovvero quelle sul valore aggiunto, di elementi attivi per un ammontare inferiore a quello effettivo, ovvero di elementi passivi fittizi: si tratta di condotta caratterizzata dal dolo specifico di evasione delle imposte. Per la punibilita' di tale condotta e' richiesto il superamento della c.d. "soglia di punibilita'" corrispondente ad euro 103.291,38. Inoltre, quale ulteriore condizione, e' richiesto che l'ammontare complessivo degli elementi attivi sottratti alla imposizione fiscale – eventualmente anche mediante la indicazione di elementi passivi fittizi – risulti superiore al 10% dell'ammontare complessivo degli elementi attivi indicati nella dichiarazione o comunque venga superata la soglia massima di euro 2.065.827,60. Entrambi i limiti sopra riportati devono coesistere e sono relativi a ogni singola imposta, anche se queste sono ricomprese in un'unica dichiarazione fiscale

Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 3 settembre 2014, n. 36703 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FIALE Aldo – Presidente Dott. GRILLO Renato – rel. Consigliere Dott. AMORESANO Silvio – Consigliere Dott. GAZZARA Santi – Consigliere Dott. ACETO...