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Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 9 settembre 2014, n. 37366. È illegittimo, sotto il profilo della violazione del diritto di difesa, il diniego del P.M. al rilascio di copia dei files audio contenenti le intercettazioni di conversazioni e comunicazioni poste a fondamento di una misura cautelare anche nell'ipotesi in cui la difesa nella richiesta, avanzata tempestivamente, abbia omesso di specificare che l'ostensione dei supporti è finalizzata all'istanza di riesame

Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 9 settembre 2014, n. 37366 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SIOTTO Maria Cristin – Presidente Dott. ZAMPETTI Umberto – Consigliere Dott. NOVIK Adet Toni – Consigliere Dott. DI TOMASSI Maria Stefani –...

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Corte di Cassazione, S.U.P., sentenza 23 luglio 2014, n. 32697. In tema di intercettazioni, la conversazione o comunicazione intercettata, costituisce corpo del reato allorché essa integra di per sé la fattispecie criminosa, e, in quanto tale, è utilizzabile nel processo penale

SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE S.U.P. sentenza 23 luglio 2014, n. 32697 Ritenuto in fatto 1. Con sentenza in data 3 maggio 2012 la Corte Militare di appello ha confermato la sentenza del 30 marzo 2011 del Tribunale Militare di Verona, con la quale F.E. e S.D. erano stati dichiarati colpevoli del reato di distruzione e...

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Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 18 giugno 2014, n. 26323. Se l'indagato confessa il reato al proprio legale a titolo amichevole, l'intercettazione è pienamente utilizzabile in quanto la conversazione non ha carattere professionale

  SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE II PENALE Sentenza 18 giugno 2014, n. 26323    REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. GENTILE Mario – Presidente – Dott. IANNELLI Enzo – Consigliere – Dott. GALLO Domenico – Consigliere – Dott. RAGO...

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Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 5 giugno 2014, n. 23607. In tema di intercettazione di conversazioni o comunicazioni, il requisito dell'inidoneita' o insufficienza degli impianti installati presso la procura della Repubblica deve essere valutato tenendo conto della relazione tra le caratteristiche delle operazioni di intercettazione da svolgere nel caso concreto (monitoraggio di un imminente incontro tra associati) e le finalita' perseguite attraverso tale mezzo di ricerca della prova, per le quali risultano inadeguati gli impianti dell'ufficio di procura e necessario invece il ricorso alle apparecchiature esterne. In tema di operazioni di intercettazione telefonica od ambientale, in altri termini, il requisito della inidoneita' o della insufficienza degli impianti, previsto dall'articolo 268 c.p.p., comma 3, quale condizione legittimante l'utilizzo di impianti diversi da quelli installati presso gli uffici della Procura della Repubblica, puo' essere valutato anche con riferimento alle "esigenze investigative", qualora, come avvenuto nel caso in esame, esse siano rese manifeste nel decreto del P.M. che dispone le operazioni

Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 5 giugno 2014, n. 23607 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. CORTESE Arturo – Presidente Dott. VECCHIO Massimo – Consigliere Dott. BONITO Francesco M. S. – Consigliere Dott. CAPOZZI Raffaele – Consigliere Dott. CASA...

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Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 23 gennaio 2014, n. 3253. Escluso il divieto di utilizzazione delle intercettazione quando tra il contenuto dell’originaria notizia di reato, alla base dell’autorizzazione, e quello dei reati per cui si procede vi sia una stretta connessione sotto il profilo oggettivo, probatorio, o finalistico

Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 23 gennaio 2014, n. 3253 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. CARMENINI Secondo Liber – Presidente Dott. CASUCCI Giuliano – Consigliere Dott. MACCHIA Alberto – Consigliere Dott. TADDEI Margherita – Consigliere Dott. DIOTALLEVI...

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Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza del 7 ottobre 2013, n. 41362. La difesa ha sempre il diritto di disporre del files audio delle intercettazioni del procedimento, anche qualora siano stati forniti i c.d. “brogliacci”

SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE VI PENALE Sentenza 7 ottobre 2013, n. 41362 Ritenuto in fatto 1. Con sentenza resa in data 11.10.2010, il Gip presso il Tribunale di Caltanissetta, giudicando nelle forme del rito abbreviato, ha condannato S.S., con le contestate aggravanti e ritenuta la riduzione di pena per la scelta del rito, alla...

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Corte Costituzionale, sentenza n. 1 del 15 gennaio 2013. Capo dello Stato ed intercettazioni

La massima Le intercettazioni inutilizzabili per vizi di ordine procedurale attengono a comunicazioni di per sé non inconoscibili, e che avrebbero potuto essere legittimamente captate se fosse stata seguita la procedura corretta. La loro distruzione può pertanto seguire l’ordinaria procedura camerale, nel contraddittorio fra le parti. Nel caso invece si tratti di intercettazioni non utilizzabili...

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Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 17 ottobre 2012 n. 40611. Ai fini della identificazione di un soggetto sono utilizzabili le intercettazioni decodificate con il metodo voice-net quando non è possibile il metodo “parametrico” per via dei pochi secondi registrati

    Il testo integrale   Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 17 ottobre 2012 n. 40611[1]     [1] Testo scaricabile e consultabile dal portale giuridico del Sole24Ore – Guida al Diritto http://www.diritto24.ilsole24ore.com/guidaAlDiritto/penale/sentenzeDelGiorno/2012/10/intercettazioni-si-allutilizzo-di-un-software-per-lidentificazione.html      Studio legale D’Isa @AvvRenatoDIsa      renatodisa.com