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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 6 marzo 2014, n. 5243. In caso di infortunio conseguente ad un sinistro stradale, il giudice, nella quantificazione del risarcimento del danno, deve sempre procedere ad «una adeguata e reale personalizzazione» del danno non patrimoniale subito dalla vittima

Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 6 marzo 2014, n. 5243 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. PETTI Giovanni B. – Presidente Dott. AMATUCCI Alfonso – Consigliere Dott. TRAVAGLINO Giacomo – Consigliere Dott. SCARANO Luigi Alessandro – Consigliere Dott....

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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 12 marzo 2014, n. 5641. La consulenza tecnica d'ufficio disposta dal giudice di merito può superare quanto dichiarato dalle parti nella constatazione amichevole di incidente firmata al momento del sinistro

Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 12 marzo 2014, n. 5641 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SEGRETO Antonio – Presidente Dott. CARLEO Giovanni – Consigliere Dott. VIVALDI Roberta – Consigliere Dott. STALLA Giacomo Maria – Consigliere Dott. CIRILLO...

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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 10 marzo 2014, n. 5509. Anche il soggetto nato dopo la morte del padre naturale, verificatasi per fatto illecito di un terzo durante la gestazione, ha diritto nei confronti del responsabile al risarcimento del danno per la perdita del relativo rapporto e per i pregiudizi dì natura non patrimoniale e patrimoniale che gli siano derivati

Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 10 marzo 2014, n. 5509 Svolgimento del processo C.G. e P.S.T., in proprio e quali eredi di P.A., propongono ricorso per cassazione, affidato a due motivi, avverso la sentenza della Corte di Appello di Potenza che, in riforma della sentenza di primo grado del Tribunale di Matera (che...

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Corte di Cassazione, sezione III, ordinanza 4 marzo 2014, n. 5056. Rimesso alle sezioni unite il quadro della risarcibilità del danno non patrimoniale già delineato nel 2008, alla stregua degli ulteriori contributi di riflessione, tra loro discordanti, offerti dalla sezione semplice sul tema del diritto della risarcibilità iure haereditario del danno da morte immediata

Suprema Corte di Cassazione sezione III ordinanza  4 marzo 2014, n. 5056 Premesso in fatto – che M.F. , M. e G. , con A.A. , nel convenire in giudizio dinanzi al tribunale di Cuneo D.L. e la compagnia assicurativa Unipol, avevano chiesto il risarcimento del danno conseguente alla morte del proprio congiunto, M.A. ,...

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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza n. 4078 del 20 febbraio 2014. In tema di perdita di chances e rilevante probabilità

Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza n. 4078 del 20 febbraio 2014 Svolgimento del processo 1.- Nel giudizio promosso da C.G. ei confronti di D.J. e della MA s.p.a., il Giudice di pace di Torino, rilevato che all’udienza del 4.2.2008 le parti avevano concordato in determinati parametri le lesioni patite dal ricorrente in un...

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Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 25 febbraio 2014, n. 9203. In tema di incidente stradale la sentenza impugnata non si fa carico, limitandosi alla apodittica affermazione della possibilità di evitare l’evento, senza indicare a quali dati tali affermazione sia ancorata.

Suprema Corte di Cassazione sezione IV  sentenza 25 febbraio 2014, n. 9203 Ritenuto in fatto 1. La Corte di appello di Potenza, in riforma della sentenza assolutoria di primo grado, dichiarato inammissibile l’appello del pubblico ministero, riteneva Me.Ug.Ca.Ro. e M.A. responsabili agli effetti civili dell’incidente stradale nel quale era deceduto P.R. , con il concorso...

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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 31 gennaio 2014, n. 2186. L’art. 1, comma 2, della direttiva n. 84/5 CEE del Consiglio, concernente il ravvicinamento delle legislazioni degli Stati membri in materia di assicurazione della responsabilità civile risultante dalla circolazione degli autoveicoli, impone ai medesimi di innalzare il massimale di assicurazione fino alle soglie minime ivi indicate. Il successivo art. 5, comma 1, dispone l’obbligo di conformazione per gli Stati membri entro il 31 dicembre 1987, ovvero (comma 3, lettera b) entro la data del 31 dicembre 1990 ma solo a condizione, in tale ultima ipotesi, che entro il 31 dicembre 1987 fossero state aumentate le garanzie di almeno la metà della differenza tra gli importi in vigore alla data del 1 gennaio 1984 e gli importi di cui all’art. 1, comma 2. Pertanto, avendo lo Stato italiano adeguato la propria normativa soltanto col d.P.R. 9 febbraio 1990, entrato in vigore il 1 luglio 1990, senza rispettare l’obbligo di adeguamento intermedio di cui all’art. 5, comma 3, lettera b), della direttiva stessa, esso deve considerarsi inadempiente a decorrere dal 31 dicembre 1987; ne consegue che, per i sinistri verificatisi fino al 30 giugno 1990, il massimale minimo di assicurazione, applicabile anche nei confronti del Fondo di garanzia per le vittime della strada, si deve individuare applicando direttamente i valori di cui all’art. 1, comma 2, della direttiva n. 84/5 CEE (nella specie, in presenza di una sola vittima, il massimale è pari a lire 630 milioni)

Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 31 gennaio 2014, n. 2186 Svolgimento del processo 1. In data (omissis) P.G. rimaneva vittima di un incidente stradale. Citava quindi a giudizio, davanti al Tribunale di Grosseto, B.P. , conducente del mezzo antagonista, e la s.p.a. Tirrena di assicurazione, chiedendo il risarcimento dei relativi danni. Il Tribunale...