Corte di Cassazione, sezione IV penale, sentenza 10 giugno 2016, n. 24132
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Corte di Cassazione, sezione IV penale, sentenza 10 giugno 2016, n. 24132

In tema di omicidio colposo determinato dalla perdita di controllo di un autoveicolo, qualora venga prospettata dall’imputato la tesi difensiva del malore improvviso – da inquadrarsi nella nozione di infermità incidente sulla capacità intellettiva e volitiva del soggetto come prevista dall’articolo 88 del Cp e non all’ipotesi di caso fortuito di cui all’articolo 45 stesso...

Corte di Cassazione, sezione IV penale, sentenza 1 giugno 2016, n. 23172
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Corte di Cassazione, sezione IV penale, sentenza 1 giugno 2016, n. 23172

La circostanza che il pedone si trovasse a gettare la spazzatura in orario vietato di conferimento dei rifiuti non rileva perché, quand’anche sussista una disciplina sulla raccolta dei rifiuti urbani, si tratta comunque di un insieme di regole non certo volte a prevenire eventi del tipo di quello che si è verificato e in ogni...

Corte di Cassazione, sezione III civile, sentenza 15 giugno 2016, n. 12281
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Corte di Cassazione, sezione III civile, sentenza 15 giugno 2016, n. 12281

Escluso che la copertura assicurativa possa essere operare, in relazione ai danni subiti dai terzi trasportati, se il trasporto non è effettuato in conformità alle disposizioni vigenti o alle indicazioni della carta di circolazione.  In ordine alla conformità alle prescrizioni della carta di circolazione, vale l’accertamento in fatto compiuto dal giudice di merito. Quanto, invece, al...

Corte di Cassazione, sezione III civile. sentenza 10 giugno 2016, n. 11899
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Corte di Cassazione, sezione III civile. sentenza 10 giugno 2016, n. 11899

Ai fini dell’integrale risarcimento del danno conseguente a fatto illecito sono dovuti sia la rivalutazione della somma liquidata ai valori attuali, al fine di rendere effettiva la reintegrazione patrimoniale del danneggiato, che deve essere adeguata al mutato valore del denaro nel momento in cui è emanata la pronuncia giudiziale finale, sia gli interessi compensativi sulla...

Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 24 maggio 2016, n. 21581
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Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 24 maggio 2016, n. 21581

In tema di circolazione stradale, il principio di affidamento trova un opportuno temperamento nell’opposto principio, secondo cui l’utente della strada è responsabile anche del comportamento imprudente altrui, purché rientri nel limite della prevedibilità e tale prevedibilità deve essere valutata non in astratto ma in concreto SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE IV SENTENZA 24 maggio 2016,...

Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 13 maggio 2016, n. 20062
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Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 13 maggio 2016, n. 20062

Nei procedimenti per reati colposi, quando sono stati contestati elementi generici e specifici di colpa non sussiste violazione di correlazione tra la sentenza ed accusa nel caso in cui il giudice abbia affermato la responsabilità dell’imputato per una ipotesi di colpa diversa da quella specifica contestata; infatti il riferimento alla colpa generica, anche se seguito...

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La liquidazione del danno patrimoniale da incapacita' lavorativa, patito in conseguenza d'un sinistro stradale da un soggetto percettore di reddito da lavoro, deve avvenire ponendo a base del calcolo il reddito effettivamente perduto dalla vittima, e non il triplo della pensione sociale. Il ricorso a tale ultimo criterio, ai sensi dell'articolo 137 cod. ass., puo' essere consentito solo quando il giudice di merito accerti, con valutazione di fatto non sindacabile in sede di legittimita', che la vittima al momento dell'infortunio godeva si un reddito, ma questo era talmente modesto o sporadico da rendere la vittima sostanzialmente equiparabile ad un disoccupato. Nella liquidazione del danno patrimoniale futuro da incapacita' di lavoro il reddito della vittima da porre a base del calcolo deve essere equitativamente aumentato rispetto a quello concretamente percepito, quando sia ragionevole ritenere che esso negli anni a venire sarebbe verosimilmente cresciuto. La relativa valutazione deve essere compiuta dal giudice di merito in base ad elementi oggettivi che e' onere del danneggiato dedurre, ed in mancanza dei quali non e' consentita la liquidazione del danno in base al triplo della pensione sociale, a nulla rilevando che il reddito della vittima fosse di per se' di modesta entita'. Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 4 maggio 2016, n. 8896.

Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 4 maggio 2016, n. 8896 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA CIVILE SOTTOSEZIONE 3 Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ARMANO Uliana – Presidente Dott. SESTINI Danilo – Consigliere Dott. SCRIMA Antonietta – Consigliere Dott. CIRILLO Francesco Maria – Consigliere...