Il diniego di conferma può essere disposto dal Consiglio Superiore sulla base di una valutazione che, in quanto volta in via primaria a salvaguardare i valori di imparzialità, indipendenza e prestigio della funzione giurisdizionale, non ha natura disciplinare e può pertanto prescindere dal puntuale riscontro in ordine alla imputabilità soggettiva degli specifici fatti negativi ascritti...
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Corte di Cassazione, sezione VI civile, ordinanza 16 febbraio 2017, n. 4176
Rimesso alle sezioni unite la richiesta di un intervento chiarificatore volto a definire in particolare: a) la natura giuridica della competenza relativa alle controversie aventi ad oggetto sanzioni amministrative per violazioni del codice della strada del giudice di pace e se, in proposito, debba distinguersi tra opposizione all’ordinanza ingiunzione (articolo 6 ecc.) e opposizione al verbale di...
Corte di Cassazione, sezione III civile, sentenza 10 novembre 2016, n. 22912
Fermo il principio in base al quale è consentito al convenuto di costituirsi in giudizio direttamente all’udienza di cui all’art. 320 c.p.c., la proposizione da parte di questi di eventuali eccezioni o domande riconvenzionali in detta sede deve ritenersi pienamente tempestiva. Suprema Corte di Cassazione sezione III civile sentenza 10 novembre 2016, n. 22912...
Corte di Cassazione, sezione VI civile, ordinanza 6 settembre 2016, n. 17651
Nel caso in cui ci sia una decisione presa da un giudice di pace il cui ufficio venga soppresso la vicenda non ricomincia di nuovo presso altro giudice di pace, ma il Tribunale è tenuto a decidere sulla prima decisione presa Suprema Corte di Cassazione sezione VI civile ordinanza 6 settembre 2016, n. 17651 REPUBBLICA...
Corte di Cassazione, sezione II civile, sentenza 5 luglio 2016, n. 13659
Nel giudizio d’opposizione ad ordinanza-ingiunzione avente ad oggetto l’irrogazione di sanzioni amministrative per violazione del codice della strada, il giudice ordinario ha il potere di sindacare incidentalmente, ai fini della disapplicazione, soltanto gli atti amministrativi posti direttamente a fondamento della pretesa sanzionatoria, sicché, ove sia stata irrogata una sanzione pecuniaria per la sosta di un...
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 12 novembre 2015, n. 45230. Nonostante non sia pacifico se il giudice di pace possa auto-assegnarsi un termine diverso e maggiore di quello di quindici giorni per il deposito della motivazione (art. 32 D. Lgs. 28.8.2000, n. 274), qualora agisca in tal senso, senza notificare l’avviso di deposito della motivazione stessa, la proposizione dell’impugnazione nei termini di legge sana la nullità derivante dall’omissione, avvalendosi l’impugnante della facoltà al cui esercizio l’atto omesso e nullo era preordinato
Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 12 novembre 2015, n. 45230 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUINTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. LOMBARDI Alfredo – Presidente Dott. BEVERE Antonio – Consigliere Dott. DE BERARDINIS Silvana – Consigliere Dott. MICCOLI Grazi – rel. Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 5 novembre 2015, n. 22606. Il Giudice di pace può annullare il provvedimento di espulsione di un cittadino straniero, ma non può contestualmente ordinare al Questore di rilasciare un permesso di soggiorno “umanitario” che consenta allo stesso soggetto di restare in Italia. Ciò travalica il perimetro dei propri poteri giurisdizionali e della riserva delle funzioni amministrative. Il sindacato del giudice, cioè, può riguardare l’inadeguatezza dei mezzi impiegati dall’amministrazione, ma non la valutazione nel merito dei requisiti per l’ottenimento dei titolo di soggiorno
Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 5 novembre 2015, n. 22606 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA CIVILE SOTTOSEZIONE 1 Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. RAGONESI Vittorio – Presidente Dott. CRISTIANO Magda – Consigliere Dott. BISOGNI Giacinto – Consigliere Dott. ACIERNO Maria – rel. Consigliere...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 1 settembre 2015, n. 17422. Nel giudizio di opposizione avverso ordinanza-ingiunzione di pagamento di somma di denaro a titolo di sanzione amministrativa, disciplinato dagli artt. 22 e 23 della legge n. 689 del 1981, è strutturato, nelle sue linee generali, in conformità al modello del giudizio civile ordinario e risponde agli inerenti principi, in particolare della domanda, della corrispondenza tra chiesto e pronunciato e del divieto della pronunzia d’ufficio su eccezioni rimesse esclusivamente all’iniziativa di parte, nonché ai limiti della modificazione della “causa petendi’ , che, in tale giudizio, resta individuata sulla base dei motivi di opposizione. Ne consegue che il giudice, salve le ipotesi d’inesistenza, non ha il potere di rilevare ragioni di invalidità dei provvedimento opposto o del procedimento che l’ha preceduto non dedotte nell’atto di opposizione, nemmeno sotto il profilo della disapplicazione del provvedimento stesso, e che l’opponente … non può introdurre in corso di causa domande nuove. Né può dubitarsi che l’eventuale sussistenza dell’esimente della buona fede rispetto ad una sanzione amministrativa non costituisca un autonomo profilo di opposizione (che tra l’altro richiede anche uno specifico accertamento con relativo onere a carico di chi tale esimente invoca)
Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 1 settembre 2015, n. 17422 Svolgimento del processo 1. Il ricorrente F. M. impugna la sentenza dei Tribunale di Palermo n. 3170/11, emessa ai sensi dell’art. 281 cod. proc. civ., che ha rigettato il suo appello avverso la sentenza del giudice di pace, che, a sua volta, aveva...
Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 22 maggio 2015, n. 10684. Le disposizioni normative in tema di limiti di velocità consentono all’ente proprietario della strada di ridurre i limiti di velocità (o di elevarli) fissati dal Ministero nel caso in cui, date le condizioni del manto stradale e/o della tipologia di tratto interessato (urbano, extraurbano, autostradale ecc.), sia opportuno fissare limiti diversi
Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 22 maggio 2015, n. 10684 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA CIVILE SOTTOSEZIONE 2 Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. BIANCHINI Bruno – Presidente Dott. PROTO Cesare Antonio – rel. Consigliere Dott. MANNA Felice – Consigliere Dott. FALASCHI Milena –...
Corte Costituzionale, sentenza n. 23 del 27 febbraio 2015. Dichiarata l’illegittimità costituzionale dell’art. 459, comma 1, cod. proc. pen. (come sostituito dall’art. 37, comma 1, della legge 16 dicembre 1999, n. 479 – Modifiche alle disposizioni sul procedimento davanti al tribunale in composizione monocratica e altre modifiche al codice di procedura penale. Modifiche al codice penale e all’ordinamento giudiziario. Disposizioni in materia di contenzioso civile pendente, di indennità spettanti al giudice di pace e di esercizio della professione forense), nella parte in cui prevede la facoltà del querelante di opporsi, in caso di reati perseguibili a querela, alla definizione del procedimento con l’emissione di decreto penale di condanna
Sentenza 23/2015 Giudizio Presidente CRISCUOLO – Redattore NAPOLITANO Camera di Consiglio del 28/01/2015 Decisione del 28/01/2015 Deposito del 27/02/2015 Pubblicazione in G. U. Norme impugnate: Art. 459, c. 1°, del codice di procedura penale. Massime: Atti decisi: ord. 88/2014 SENTENZA N. 23 ANNO 2015 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE COSTITUZIONALE composta...