Corte di Cassazione, sezione sesta civile, ordinanza 28 marzo 2018, n. 7595. In tema di efficacia probatoria delle riproduzioni informatiche di cui all’articolo 2712 c.c., il disconoscimento idoneo a farne perdere la qualita’ di prova, degradandole a presunzioni semplici, deve essere chiaro, circostanziato ed esplicito, dovendosi concretizzare nell’allegazione di elementi attestanti la non corrispondenza tra...
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Corte di Cassazione, sezione prima civile, ordinanza 21 febbraio 2018, n. 4194. Deve essere considerato figlio naturale il bambino nato 300 giorni dopo la separazione dei genitori.
Con tale pronuncia non è stata data continuita’ all’affermazione secondo cui “nell’ipotesi in cui la moglie abbia partorito oltre i trecento giorni dopo l’omologazione della separazione consensuale, il marito, che contesti di aver generato il neonato, non puo’ esercitare l’azione di contestazione di legittimita’ di cui all’articolo 248 c.c., (che configura una disposizione residuale, diretta...
Corte di Cassazione, sezione I civile, sentenza 15 febbraio 2017, n. 4020
Il padre “legale” non può opporsi all’accertamento della paternità naturale né può chiedere che il minore mantenga il suo cognome Suprema Corte di Cassazione sezione I civile sentenza 15 febbraio 2017, n. 4020 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. DI...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza del 2 febbraio 2016, n. 1964. Il termine annuale di decadenza per la proposizione della azione di disconoscimento della paternità decorre dalla conoscenza, da parte del marito, della relazione adulterina idonea al concepimento (Nella specie, contratto il matrimonio il 4 novembre, il figlio era nato il successivo 8 marzo, mentre l’azione di disconoscimento era stata proposta unicamente dopo 10 anni di matrimonio. )
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 2 febbraio 2016, n. 1964 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FORTE Fabrizio – Presidente Dott. DIDONE Antonio – Consigliere Dott. DE CHIARA Carlo – Consigliere Dott. VALITUTTI Antonio – Consigliere Dott. ACIERNO...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 2 settembre 2014, n. 18522. L'indennità sostitutiva del preavviso ex art. 2118, comma 2, c.c. spetta in ogni caso di recesso dal rapporto di lavoro a tempo indeterminato in cui non vi sia stato il preavviso lavorato, a prescindere dalla dimostrazione dell'effettiva
Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 2 settembre 2014, n. 18522 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. MIANI CANEVARI Fabrizio – Presidente Dott. BERRINO Umberto – Consigliere Dott. ARIENZO Rosa – Consigliere Dott. PATTI Adriano Piergiovanni – Consigliere Dott. GHINOY...
Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 11 giugno 2014, n. 13287. L'articolo 2712 cod. civ., parlando di qualsiasi rappresentazione meccanica, e non di riproduzione, si riferisce a riproduzione di fatti e cose e non a copie di scritture, per le quali invece dispone l'articolo 2719, e poiche' questa norma limita l'efficacia probatoria della copia , che non sia disconosciuta, alla copia fotografica. Il disconoscimento della conformita' di una copia fotostatica all'originale di una scrittura non ha gli stessi effetti del disconoscimento previsto dall'articolo 215 cod. proc. civ., comma 2, perche' mentre quest'ultimo, in mancanza di richiesta di verificazione e di esito positivo di questa, preclude l'utilizzazione della scrittura, il primo non impedisce che il giudice possa accertare la conformita' all'originale anche attraverso altri mezzi di prova, comprese le presunzioni. Ne consegue che l'avvenuta produzione in giudizio della copia fotostatica di un documento, se impegna la parte contro la quale il documento e' prodotto a prendere posizione sulla conformita' della copia all'originale, tuttavia, non vincola il giudice all'avvenuto disconoscimento della riproduzione, potendo egli apprezzarne l'efficacia rappresentativa
Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 11 giugno 2014, n. 13287 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA CIVILE SOTTOSEZIONE T Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. IACOBELLIS Marcello – Presidente Dott. CARACCIOLO Giuseppe – rel. Consigliere Dott. COSENTINO Antonello – Consigliere Dott. PERRINO Angelina Maria – Consigliere...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 11 giugno 2014, n. 13217. Il fatto posto a fondamento dell'azione di disconoscimento della paternità proposta è costituito non già dall'adulterio (madre), ma dall'impotentia generandi assoluta ed irreversibile del genitore anagrafico, il cui accertamento è stato ritenuto sufficiente ai fini dell'accoglimento della domanda (introdotta dal nonno), anche alla luce di quanto riferito dal c.t.u. nominato nel giudizio di primo grado, il quale aveva ritenuto superflua l'effettuazione di indagini genetiche. Sono risultate inconferenti le argomentazioni svolte dalla madre in ordine all'inutilizzabilità dei risultati delle predette indagini, le quali presupporrebbero d'altronde l'avvenuta dimostrazione della riconducibilità del concepimento del minore ad un intervento d'inseminazione artificiale, la cui effettuazione, come si evince dalla sentenza impugnata, è rimasta assolutamente sfornita di prova.
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 11 giugno 2014, n. 13217 Svolgimento del processo 1. – R.C., padre del defunto P.C., convenne in giudizio Z.H., vedova del figlio, e l’avv. G.F., in qualità di curatrice speciale del minore P.C., assumendo che quest’ultimo, nato dalla donna entro il trecentesimo giorno successivo alla morte del padre,...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 16 aprile 2014, n. 8876. In tema di disconoscimento e necessità di proporre la domanda di mantenimento del cognome
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 16 aprile 2014, n. 8876 Ragioni in fatto e in diritto della decisione 1.- C.R. convenne il 27.03.1990 dinanzi al Tribunale di Salerno la moglie N.A. – dalla quale si era separato consensualmente il 13.5.1983 – e l’avvocato Di Fluri Vittoria, curatrice speciale del minore C.S., nato il...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 19 luglio 2013, n. 17773. In tema di accertamento della paternità e della eventuale rilevanza da attribuire a rilievi probatori presuntivi ed a testimonianze indirette apprese da soggetti terzi
La massima 1. A seguito della sentenza della Corte costituzionale 6 luglio 2006, n. 266, che ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’art. 235, secondo comma cod. civ., nella parte in cui subordinava l’esame delle prove ematologiche alla previa dimostrazione dell’adulterio della moglie, il giudice di merito deve procedere agli accertamenti genetici anche in mancanza di prova...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 29 maggio 2013 n. 23326. Il termine annuale di decadenza per l’azione di disconoscimento della paternità decorre dalla data di acquisizione della conoscenza dell’adulterio della moglie e non da quella di raggiunta “certezza” negativa della paternità biologica
Il testo integrale Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 29 maggio 2013 n. 23326[1] Una diversa esegesi del predetto art. 244 cod. civ., la quale differisse a tempo indeterminato l’azione di disconoscimento, facendone decorrere il termine di proponibilità dai risultati di un’indagine (stragiudiziale) cui non è dato a priori sapere se e quando i...
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