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Corte di Cassazione, sezione V penale, sentenza 8 marzo 2017, n. 11085

Imputabile il ragazzo ultra quattordicenne che ruba un motorino, la Cassazione respinge la tesi della difesa del ritardo mentale di grado lieve e accredita la relazione dei servizi sociali secondo i quali il giovane era in grado di intendere e volere. La Cassazione precisa che la imputabilità non ricorre solo se sono del tutto o...

Corte di Cassazione, sezione III penale, sentenza 9 febbraio 2017, n. 6019
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Corte di Cassazione, sezione III penale, sentenza 9 febbraio 2017, n. 6019

Il Tribunale per i minorenni non può concedere la messa alla prova se manca un preventivo progetto di intervento elaborato dai servizi sociali Suprema Corte di Cassazione sezione III penale sentenza 9 febbraio 2017, n. 6019 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri...

Corte di Cassazione, sezione VI civile, ordinanza 12 gennaio 2017, n. 685
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Corte di Cassazione, sezione VI civile, ordinanza 12 gennaio 2017, n. 685

Il minore straniero non accompagnato che sbarca illegalmente in Italia riceve le misure di prima accoglienza, secondo quanto stabilito dal d.lgs. n. 142 del 2015, e per esercitare i suoi diritti nel nostro paese ha bisogno nel più breve tempo possibile di una rappresentanza legale da realizzarsi mediante l’apertura della tutela e la nomina di...

Corte di Cassazione, sezione III penale, sentenza 28 dicembre 2016, n. 54996
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Corte di Cassazione, sezione III penale, sentenza 28 dicembre 2016, n. 54996

Spetta al giudice ordinario la competenza a conoscere del reato permanente la cui condotta, iniziata dal soggetto minorenne, sia terminata in epoca successiva al raggiungimento della maggiore età. Infatti, attesa l’inscindibilità del reato permanente, inteso come fatto giuridicamente unitario, qualora un reato di tale natura sia attribuito a soggetto che era ancora minorenne all’inizio dell’attività...

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Corte di Cassazione, sezione I civile, sentenza 24 maggio 2016, n. 10708

Nella valutazione dello stato di abbandono, ai fini della dichiarazione di adottabilità, il giudice non può limitarsi a valutare le risultanze della C.T.U. ma deve tener conto di tutti i fatti emersi nel corso del giudizio e sottoposti al contraddittorio delle parti Suprema Corte di Cassazione sezione I civile sentenza 24 maggio 2016, n. 10708...

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Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 1 dicembre 2015, n. 24445. Ai fini della dichiarazione di adottabilità dei minori, la valutazione circa la condizione di «abbandono» e la «inidoneità genitoriale» deve essere basta su valutazioni «attuali», soprattutto in presenza di cambiamenti rilevanti come l’assegnazione di un alloggio e l’ottenimento di un posto di lavoro

Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 1 dicembre 2015, n. 24445 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. DI PALMA Salvatore – Presidente Dott. DOGLIOTTI Massimo – Consigliere Dott. GIANCOLA Maria Cristina – Consigliere Dott. BISOGNI Giacinto – Consigliere Dott....

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Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 24 novembre 2015, n. 23979. In una situazione di stato di abbandono l’interesse primario è quello di preservare a tutti i costi la crescita e lo sviluppo del minore. E questo anche se i ragazzi di cui prendersi cura non sono fratelli di sangue ma che, vivendo insieme hanno instaurato nel tempo, un rapporto pari a quello di comuni germani

Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 24 novembre 2015, n. 23979 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FORTE Fabrizio – Presidente Dott. GIANCOLA Maria Cristina – Consigliere Dott. GENOVESE Francesco Antonio – Consigliere Dott. VALITUTTI Antonio – rel. Consigliere...

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LEGGE 19 ottobre 2015, n. 173. Modifiche alla legge 4 maggio 1983, n. 184, sul diritto alla continuità affettiva dei bambini e delle bambine in affido familiare

Modifiche alla legge 4 maggio 1983, n. 184, sul diritto alla continuità affettiva dei bambini e delle bambine in affido familiare. G.U. n. 252 del 29 ottobre 2015 Articolo 1 All’articolo 4 della legge 4 maggio 1983, n. 184, e successive modificazioni, dopo il comma 5 sono inseriti i seguenti: «5-bis. Qualora, durante un prolungato...

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Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 2 ottobre 2015, n. 19735. Il diritto del minore a crescere ed essere educato nell’ambito della famiglia di origine, considerata l’ambiente più adatto per un armonico sviluppo psicofisico, pur dovendo essere garantito anche mediante la predisposizione d’interventi diretti a rimuovere situazioni di difficoltà e disagio familiare, incontra i suoi limiti in presenza di uno stato di abbandono, ravvisabile allorché i genitori ed i parenti più stretti non siano in grado di prestare, in via non transitoria, le cure neces-sarie, né di assicurare l’adempimento dell’obbligo di mantenere, educare ed istruire la prole, cosicché la rescissione del legame familiare costituisca l’unico strumento idoneo ad evitare al minore un più grave pregiudizio ed a garantirgli assistenza e stabilità affettiva. La configurabilità di tale situazione non può essere esclusa in virtù dello stato di detenzione al quale il genitore sia temporaneamente assoggettato, trattandosi di una circostanza che, in quanto imputabile alla condotta criminosa del genitore stesso, volutamente posta in essere nella consapevolezza della possibile condanna e carcerazione, non integra gli estremi della causa di forza maggiore di carattere transitorio individuata dall’art. 8 della legge n. 184 del 1983 quale causa di giustificazione della mancanza di assistenza

Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 2 ottobre 2015, n. 19735 Svolgimento del processo 1. – Con tre distinte sentenze emesse l’11 luglio, il 10 ottobre ed il 12 dicembre 2013, il Tribunale per i minorenni di Roma dichiarò lo stato di adottabilità rispettivamente della minore F.P. , nata il (OMISSIS) , figlia di...

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Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 9 giugno 2015, n. 11890. In tema di dichiarazione dello stato di adottabilità, l’ascolto del minore di almeno dodici anni e anche di età minore ove capace di discernimento, costituisce una modalità, tra le più rilevanti di riconoscimento del suo diritto fondamentale a essere informato e a decidere con chi crescere.

Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 9 giugno 2015, n. 11890 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FORTE Fabrizio – Presidente Dott. BISOGNI Giacinto – Consigliere Dott. VALITUTTI Antonio – rel. Consigliere Dott. LAMORGESE Antonio – Consigliere Dott. NAZZICONE...