La rilevata espunzione dal sistema penale della fattispecie incriminatrice ex articolo 635 c.p., comma 1, impone al giudice l’immediato epilogo decisorio
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La rilevata espunzione dal sistema penale della fattispecie incriminatrice ex articolo 635 c.p., comma 1, impone al giudice l’immediato epilogo decisorio

Corte di Cassazione, sezione seconda penale, sentenza 26 marzo 2018, n. 13970. Poiche’ l'”abolitio criminis” espunge dall’ordinamento la norma incriminatrice penale, ogni giudice che sia formalmente investito della cognizione sulla fattispecie oggetto di abrogazione ha il compito di dichiarare, ex articolo 129 c.p.p., comma 1, che il fatto non e’ previsto dalla legge come reato,...

Corte di Cassazione, sezione seconda penale, sentenza 11 ottobre 2017, n. 46585. Se il bene, oggetto di danneggiamento, è sotto il controllo dell’avente diritto, non è ravvisabile l’aggravante della c.d. esposizione alla pubblica fede prevista dall’art. 625, n. 7 c.p. richiamato dall’art. 635, cpv., c.p.
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Corte di Cassazione, sezione seconda penale, sentenza 11 ottobre 2017, n. 46585. Se il bene, oggetto di danneggiamento, è sotto il controllo dell’avente diritto, non è ravvisabile l’aggravante della c.d. esposizione alla pubblica fede prevista dall’art. 625, n. 7 c.p. richiamato dall’art. 635, cpv., c.p.

Se il bene, oggetto di danneggiamento, è sotto il controllo dell’avente diritto, non è ravvisabile l’aggravante della c.d. esposizione alla pubblica fede prevista dall’art. 625, n. 7 c.p. richiamato dall’art. 635, cpv., c.p., situazione, questa, nella quale si trovava la vettura della vittima, la quale era sì parcheggiata sulla pubblica via ma in assenza di...

Corte di Cassazione, sezione seconda penale, sentenza 21 settembre 2017, n. 43434. Non è configurabile il divieto di ne bis in idem nel caso di un soggetto detenuto che sia stato già sanzionato disciplinarmente
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Corte di Cassazione, sezione seconda penale, sentenza 21 settembre 2017, n. 43434. Non è configurabile il divieto di ne bis in idem nel caso di un soggetto detenuto che sia stato già sanzionato disciplinarmente

Non è configurabile il divieto di ne bis in idem nel caso di un soggetto detenuto che sia stato già sanzionato disciplinarmente e successivamente chiamato a rispondere per lo stesso fatto come reato. Il divieto in caso di procedimento disciplinare e procedimento penale non è stato affermato dalla cedu. Sentenza 21 settembre 2017, n. 43434...

Corte di Cassazione, sezione V penale, sentenza 6 luglio 2017, n. 33012
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Corte di Cassazione, sezione V penale, sentenza 6 luglio 2017, n. 33012

Per lo stalking è ininfluente che sia stato il molestatore a interrompere la relazione. Suprema Corte di Cassazione sezione V penale sentenza 6 luglio 2017, n. 33012 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUINTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. BRUNO Paolo Anton – Presidente Dott. SCOTTI...

Corte di Cassazione, sezione II penale, sentenza 16 maggio 2017, n. 24131
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Corte di Cassazione, sezione II penale, sentenza 16 maggio 2017, n. 24131

Il reato di danneggiamento di un bene esposto a pubblica fede non è stato abrogato dal D.Lgs. 7 del 2016 e, pertanto, continua ad essere previsto dalla legge come reato. Suprema Corte di Cassazione sezione II penale sentenza 16 maggio 2017, n. 24131 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE...

Corte di Cassazione, sezione II penale, sentenza 29 maggio 2017, n. 26858
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Corte di Cassazione, sezione II penale, sentenza 29 maggio 2017, n. 26858

L’esposizione di una res alla pubblica fede comporta che essa si trovi “fuori dalla sfera di diretta vigilanza e quindi, affidata interamente all’altrui senso di onestà e di rispetto”, per necessità, consuetudine o destinazione naturale: la ratio della previsione risiede, quindi, come precisato acutamente da altra dottrina, nella “minorata possibilità di difesa connessa alla particolare...

Corte di Cassazione, sezione VI penale, sentenza 27 gennaio 2017, n. 4124
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Corte di Cassazione, sezione VI penale, sentenza 27 gennaio 2017, n. 4124

I limiti alla cognizione e alla decisione fissati nell’articolo 597 cpp non impediscono alla Corte d’appello di escludere ex officio una circostanza aggravante contestata e ritenuta sussistente dal primo giudice quando, sulla scorta della ricostruzione storica del fatto nella sentenza appellata, ne risultino inesistenti i presupposti Suprema Corte di Cassazione sezione VI penale sentenza 27...

Corte di Cassazione, sezione V penale, sentenza 1 dicembre 2016, n. 51276
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Corte di Cassazione, sezione V penale, sentenza 1 dicembre 2016, n. 51276

La Corte di Cassazione,  su un ricorso contro la ordinanza con cui il Tribunale del riesame, annullava l’ordinanza del Giudice per le indagini preliminari che aveva disposto la misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di due rei, in base al fatto  che non sussistevano esigenze di natura cautelare, ha annullato la sentenza accogliendo il ricorso del P.M. secondo cui...

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Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 30 settembre 2015, n. 39480. In ordine all’applicazione della causa di non punibilità prevista dall’art. 649 c.p. nei delitti contro il patrimonio, non è punibile il furto commesso in danno del convivente more uxorio, mentre lo è solo a querela dell’offeso se si tratti di furto commesso nei confronti di persona già convivente. Inoltre, la sussistenza della suddetta esimente è rilevabile d’ufficio dal giudice del merito

Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 30 settembre 2015, n. 39480 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUINTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. LOMBARDI Alfredo – Presidente Dott. BEVERE Antonio – Consigliere Dott. DE BERARDINIS Silvana – Consigliere Dott. GRAZIOSI Chiara – Consigliere Dott. CAPUTO...

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Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 4 giugno 2015, n. 24011. La confessione da parte del richiedente del fatto oggetto dell’imputazione non integra un requisito della sospensione del procedimento con messa alla prova

Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 4 giugno 2015, n. 24011 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUINTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. BEVERE Antonio – Presidente Dott. DE BERARDINIS Silvana – Consigliere Dott. VESSICHELLI Maria – Consigliere Dott. POSITANO Gabriele – Consigliere Dott. CAPUTO...

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