Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 13 ottobre 2015, n. 20585 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA CIVILE SOTTOSEZIONE L Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. CURZIO Pietro – Presidente Dott. ARIENZO Rosa – Consigliere Dott. FERNANDES Giulio – Consigliere Dott. GARRI Fabrizia – Consigliere Dott....
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Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 25 settembre 2015, n. 19036. Non solo per i lavori socialmente utili, ma anche per quelli di pubblica utilità previsti dal D.lgs. n. 280 del 1997 trova applicazione l’incremento dell’assegno nella misura e nei termini determinati dall’art. 45, comma 9, della legge n. 144 del 1999
Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 25 settembre 2015, n. 19036 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. AMOROSO Giovanni – Presidente Dott. NAPOLETANO Giuseppe – Consigliere Dott. MANNA Antonio – rel. Consigliere Dott. TRIA Lucia – Consigliere Dott. BALESTRIERI Federico...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 3 settembre 2015, n. 17516. La cessione di manodopera tra società – anche se fittizia – comporta che sotto il profilo contributivo l’adempimento rimanga a carico della società di reale appartenenza, avendo quest’ultimo effetto satisfattivo dell’obbligazione contributiva
Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 3 settembre 2015, n. 17516 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. COLETTI DE CESARE Gabriella – Presidente Dott. VENUTI Pietro – rel. Consigliere Dott. NAPOLETANO Giuseppe – Consigliere Dott. BERRINO Umberto – Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 25 agosto 2015, n. 17119. L’omessa o infedele denuncia mensile all’INPS attraverso i modelli DM10 circa i rapporti di lavoro e retribuzioni erogate integra di per sé l’evasione contributiva e non già la meno grave omissione contributiva
Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 25 agosto 2015, n. 17119 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. COLETTI DE CESARE Gabriella – Presidente Dott. MAMMONE Giovanni – rel. Consigliere Dott. BRONZINI Giuseppe – Consigliere Dott. BALESTRIERI Federico – Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 5 agosto 2015, n. 16469. L’avvocato va in pensione in base ai contributi versati senza che sia di impedimento il reddito professionale dichiarato ai fini Irpef
Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 5 agosto 2015, n. 16469 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. STILE Paolo – Presidente Dott. BANDINI Gianfranco – Consigliere Dott. MAISANO Giulio – rel. Consigliere Dott. BALESTRIERI Federico – Consigliere Dott. GHINOY Paola...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 13 maggio 2015, n. 9824. In tema di società per azioni a prevalente capitale pubblico, aventi ad oggetto l’esercizio di attività industriali sono tenute al pagamento dei contributi previdenziali previsti per la cassa integrazione guadagni e la mobilità, non potendo trovare applicazione l’esenzione stabilita per le imprese industriali degli enti pubblici, trattandosi di società di natura essenzialmente privata, finalizzate all’erogazione di servizi al pubblico in regime di concorrenza, nelle quali l’amministrazione pubblica esercita il controllo esclusivamente attraverso gli strumenti di diritto privato, restando irrilevante, in mancanza di una disciplina derogatoria rispetto a quella propria dello schema societario, la mera partecipazione – pur maggioritaria, ma non totalitaria – da parte dell’ente pubblico. La forma societaria di diritto privato è per l’ente locale la modalità di gestione degli impianti consentita dalla legge e prescelta dall’ente stesso per la duttilità dello strumento giuridico in cui il perseguimento dell’obiettivo pubblico è caratterizzato dall’accettazione delle regole del diritto privato e che la finalità perseguita dal legislatore nazionale e comunitario nella promozione di strumenti non autoritativi per la gestione dei servizi pubblici locali è specificamente quella di non ledere le dinamiche della concorrenza, assumendo rilevanza determinante, in ordine all’obbligo contributivo, il passaggio del personale addetto alla gestione del servizio dal regime pubblicistico a quello privatistico
Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 13 maggio 2015, n. 9824 Fatto e diritto La Corte di appello di Genova ha confermato la decisione di primo grado che aveva respinto il ricorso in opposizione proposto da AM. TER. s.p.a. avverso le cartelle di pagamento con le quali alla detta società era intimato il pagamento...
Corte di Cassazione, sezioni unite, sentenza 13 marzo 2015, n. 5076. In materia previdenziale, le somme aggiuntive irrogate al contribuente per l'omesso o ritardato pagamento dei contributi o premi previdenziali sono sanzioni civili che, in ragione della loro legislativamente prevista automaticità, rimangono funzionalmente connesse al detto omesso o ritardato pagamento dei contributi o premi previdenziali, sì che gli effetti degli atti interruttivi, posti in essere con riferimento a tale ultimo credito, si estendono, automaticamente, anche al credito per sanzioni civili.
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONI UNITE SENTENZA 13 marzo 2015, n. 5076 Svolgimento del processo Il Tribunale di Gorizia, in parziale accoglimento dell’opposizione della EROS di G.L. & C. S.a.s. avverso la cartella esattoriale di pagamento relativa a somme aggiuntive conseguenti all’omesso pagamento di contributi – accertati con verbale ispettivo del 26 settembre 1991 relativi...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 13 febbraio 2015, n. 2899. Ai fini della parziale esenzione della parte datoriale dal versamento di contribuzione assistenziale e previdenziale relativamente ad indennità percepite per le trasferte e rimborsi spese, per la parte eccedente i limiti indicati dall'art. 48 (51) del d.p.r. n. 917/1986, come sostituuto dall'art. 3 del d.lgs. n. 314/1997, grava sul datore di lavoro l'onere della prova della causa dell'esonero dall'assoggettamento a contribuzione
Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 13 febbraio 2015, n. 2899 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. STILE Paolo – Presidente Dott. DE RENZIS Alessandro – Consigliere Dott. BANDINI Gianfranco – Consigliere Dott. MAISANO Giulio – Consigliere Dott. LORITO Matilde...
Corte di Cassazione, sezion elavoro, sentenza 15 gennaio 2015, n. 618. Per i contributi per i quali il quinquennio dalla scadenza non si è ancora maturato, il termine decennale può operare solo mediante una denuncia intervenuta nel corso del quinquennio dalla data della loro scadenza del termine per il versamento
Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 15 gennaio 2015, n. 618 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. COLETTI DE CESARE Gabriella – Presidente Dott. VENUTI Pietro – Consigliere Dott. BANDINI Gianfranco – rel. Consigliere Dott. BRONZINI Giuseppe – Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 22 ottobre 2014, n. 22384. Il giudice civile può utilizzare e autonomamente valutare come fonte del proprio convincimento, nel contraddittorio tra le parti, ogni elemento dotato di efficacia probatoria, comprese le prove raccolte in un processo penale e, segnatamente, le risultanze della relazione di una consulenza tecnica esperita nell'ambito delle indagini preliminari, soprattutto quando la relazione abbia ad oggetto una situazione di fatto rilevante in entrambi i giudizi, e le dichiarazioni verbalizzate dagli organi di polizia giudiziaria in sede di sommarie informazioni testimoniali; ciò anche se sia mancato il vaglio critico del dibattimento in quanto il procedimento penale è stato definito ai sensi dell'art. 444 c.p.p., potendo la parte, del resto, contestare, nell'ambito del giudizio civile, i fatti così acquisiti in sede penale.
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO SENTENZA 22 ottobre 2014, n. 22384 RITENUTO IN FATTO La Corte d’Appello di Cagliari, con la sentenza n. 255/07, decidendo sull’impugnazione proposta dall’INPS nei confronti dalla società TES di Andrea Giuliano e C. s.a.s., in relazione alla sentenza emessa tra le parti dal Tribunale di Cagliari il 2 ottobre-...