Consiglio di Stato, sezione sesta, sentenza 7 maggio 2018, n. 2714. La sanatoria di un immobile abusivo attraverso l’accertamento di conformità, istituto ordinario contrapposto a quello straordinario dei condoni previsti dalle leggi speciali, è disciplinata dall’art. 36 comma 1 del T.U. 6 giugno 2001 n. 380. La norma nell’ultima parte prevede il noto requisito della...
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Corte di Cassazione, sezione terza penale, sentenza 16 gennaio 2018, n. 1567. Nel calcolo dei termini di prescrizione sono ricompresi i 60 giorni previsti dall’articolo 36 comma 3 del Dpr n. 380 del 2001
Nel calcolo dei termini di prescrizione sono ricompresi i 60 giorni previsti dall’articolo 36 comma 3 del Dpr n. 380 del 2001, termine entro il quale in mancanza di provvedimento dell’Amministrazione si perfeziona un silenzio- rifiuto; per i successivi rinvii del processo richiesti dal difensore opera la sospensione del processo secondo i principi generale del...
Consiglio di Stato, sezione VI, sentenza 21 luglio 2017, n. 3606
La sanatoria di opere edilizie abusive può essere disposta in sede amministrativa solo nei casi previsti espressamente dalla legge, e cioè: a) nei casi di c.d. “condono” (già disposti in passato con leggi ad tempus, irrilevanti nel presente giudizio, applicabili solamente a manufatti abusivi realizzati entro una data prefissata dal legislatore e solo in presenza...
Consiglio di Stato, sezione VI, sentenza 5 luglio 2017, n. 3308
La proposizione della domanda di accertamento di conformità, ai sensi dell’art. 36 del d.p.r. n. 380 del 2001, priva temporaneamente, (id est, per il tempo legalmente stabilito di definizione della relativa procedura) di efficacia l’ordinanza di demolizione; tale efficacia, spirato il termine legale di definizione dell’istanza, che opera in termini sospensivi, viene riacquistata successivamente all’eventuale...
Consiglio di Stato, sezione VI, sentenza 21 giugno 2017, n. 3018
Il permesso in sanatoria ex art. 36 del DPR 380/2001 è ottenibile solo alla condizione che l’intervento risulti conforme alla disciplina urbanistica ed edilizia vigente al momento sia della realizzazione del manufatto, sia della presentazione della domanda, venendo viceversa in questione, con la “sanatoria giurisprudenziale”, un atto atipico con effetti provvedimentali praeter legem e che...
Consiglio di Stato, sezione VI, sentenza 18 luglio 2016, n. 3194
Il permesso in sanatoria ex art. 36 del d.P.R. n. 380 del 2001 è ottenibile solo a condizione che l’intervento risulti conforme alla disciplina urbanistica ed edilizia vigente al momento sia della realizzazione del manufatto e sia della presentazione della domanda, venendo viceversa in questione, con la “sanatoria giurisprudenziale”, un atto atipico con effetti provvedimentali...
In presenza di una istanza di condono o di sanatoria successiva al passaggio in giudicato della sentenza di condanna, il giudice dell’esecuzione investito della questione è tenuto ad una attenta disamina dei possibili esiti e dei tempi di definizione della procedura ed, in particolare: a) ad accertare il possibile risultato dell’istanza e se esistono cause ostative al suo accoglimento; b) nel caso di insussistenza di tali cause, a valutare i tempi di definizione del procedimento amministrativo e sospendere l’esecuzione solo in prospettiva di un rapido esaurimento dello stesso. Corte di Cassazione, seizone III, sentenza 5 aprile 2016, n. 13521.
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 5 aprile 2016, n. 13521 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ROSI Elisabetta – Presidente Dott. SOCCI A. M. – Consigliere Dott. ANDREAZZA Gastone – Consigliere Dott. SCARCELLA Alessio – rel. Consigliere Dott....
Consiglio di Stato, sezione VI, sentenza 21 marzo 2016, n. 1156. L’azione di annullamento proposta innanzi al giudice amministrativo è subordinata alla sussistenza di tre condizioni: a) la titolarità di una posizione giuridica, in astratto configurabile come interesse legittimo, inteso come posizione qualificata – di tipo oppositivo o pretensivo – che distingue il soggetto dal quisque de populo in rapporto all’esercizio dell’azione amministrativa; b) l’interesse ad agire, ovvero la concreta possibilità di perseguire un bene della vita, anche di natura morale o residuale, attraverso il processo, in corrispondenza ad una lesione diretta ed attuale dell’interesse protetto, a norma dell’art. 100 Cod. proc. civ.; c) la legittimazione attiva o passiva di chi agisce o resiste in giudizio, in quanto titolare del rapporto controverso dal lato attivo o passivo
Consiglio di Stato sezione VI sentenza 21 marzo 2016, n. 1156 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale Sezione Sesta ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 4748 del 2015, proposto da società Fo. Ca. Gr. s.p.a., rappresentata e difesa dagli avvocati Fr. Za.,...