Corte di Cassazione, sezione prima civile, Ordinanza 23 gennaio 2019, n. 1882. La massima estrapolata: La ex moglie mantiene il diritto all’assegno se la sentenza di divorzio è passata in giudicato prima dell’annullamento della Sacra rota. Nel diritto italiano l’obbligo di mantenimento si basa sull’accertamento dell’impossibilità della comunione spirituale e morale tra i coniugi, che...
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Costituisce ragione ostativa alla delibazione della sentenza ecclesiastica di nullita’ del matrimonio concordatario, la convivenza prolungata dai coniugi successivamente alla celebrazione del matrimonio
Corte di Cassazione, sezione sesta civile, Ordinanza 15 maggio 2018, n. 11808. La massima estrapolata: Costituisce ragione ostativa alla delibazione della sentenza ecclesiastica di nullita’ del matrimonio concordatario, la convivenza prolungata dai coniugi successivamente alla celebrazione del matrimonio stesso, in quanto espressiva di una volonta’ di accettazione del rapporto che ne e’ seguito, con cui...
Una volta dichiarata l’invalidita’ originaria del vincolo matrimoniale, vengono meno il presupposto per il riconoscimento di quell’assegno e le statuizioni accessorie ad esso connesse e da esso inevitabilmente dipendenti.
Corte di Cassazione, sezione prima civile, Ordinanza 11 maggio 2018, n. 11553. La massima estrapolata: Esclusivamente il passaggio in giudicato della sentenza di divorzio fa venir meno il vincolo matrimoniale e lo stato di separati, che costituisce il presupposto dell’obbligo di mantenimento della moglie, il quale contestualmente cessa ed e’ eventualmente sostituito da quello di...
Corte di Cassazione, sezione prima civile, sentenza 18 gennaio 2018, n. 1178. Riconoscimento della sentenza ecclesiastica di annullamento del matrimonio
Riconoscimento della sentenza ecclesiastica di annullamento del matrimonio anche se la convivenza è durata più di tre anni (dieci) se non si è mai instaurata una consuetudine coniugale. Sentenza 18 gennaio 2018, n. 1178 Data udienza 14 luglio 2017 DELIBAZIONE REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA CIVILE...
Corte di Cassazione, sezione sesta civile, ordinanza 29 agosto 2017, n. 20524
In una sentenza ecclesiastica di annullamento del matrimonio il giudice non può considerare irrilevante la convivenza come coniugi e la nascita di un figlio, dando un peso prevalente all’espressione del consenso sul matrimonio mancata dall’inizio alla fine Ordinanza 29 agosto 2017, n. 20524 Data udienza 12 giugno 2017 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO...
Corte di Cassazione, sezione I civile, sentenza 11 maggio 2017, n. 11536
I figli non possono impugnare il matrimonio del padre ultra ottantenne, con amministratore di sostegno, con la badante di 40 anni se il giudice tutelare non ha adottato nei confronti dell’uomo un provvedimento che vieti le nozze Suprema Corte di Cassazione sezione I civile sentenza 11 maggio 2017, n. 11536 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL...
Corte di Cassazione, sezione VI civile, ordinanza 13 febbraio 2017, n. 3742
Rigettata la richiesta della moglie per l’annullamento del matrimonio in conseguenza dell’orchite epididimite sofferta dal marito. La Corte ha rilevato che non si trattava di un problema tale da incidere sulla fertilità visto che la malattia era perfettamente curabile con apposito antibiotico. Suprema Corte di Cassazione sezione VI civile ordinanza 13 febbraio 2017, n. 3742 REPUBBLICA ITALIANA...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 21 aprile 2015, n. 8097. La norma di cui agli artt. 2 e 4 della 1. n. 182 del 1984 che prevede la regola della caducazione automatica del vincolo matrimoniale per effetto del mutamento di sesso di uno dei coniugi, produce effetti incompatibili con il grado di protezione costituzionale riconosciuto alle unioni omoaffettive, nel senso che determina una soluzione di continuità costituzionalmente non tollerabile tra la condizione preesistente e quella successiva alla rettificazione di sesso. Da una comunione coniugale e familiare caratterizzata da un nucleo intangibile di diritti fondamentali e doveri di assistenza morale e materiale condizionante l’assetto della vita personale e patrimoniale dei suoi componenti si passa ad una situazione priva di qualsiasi ancoraggio ad un sistema giuridico di protezione e garanzie di riferimento. La sentenza di rettificazione dell’attribuzione di sesso di uno dei coniugi, che determina lo scioglimento del matrimonio o la cessazione degli effetti civili conseguenti alla trascrizione del matrimonio celebrato con rito religioso, deve consentire, ove entrambi lo richiedano, di mantenere in vita un rapporto di coppia giuridicamente regolato con altra forma di convivenza registrata, che tuteli i diritti ed obblighi della coppia medesima, con le modalità da statuirsi dal legislatore. Il meccanismo di caducazione automatica del vincolo matrimoniale nel sistema di vuoto normativo attuale è produttivo di effetti costituzionalmente incompatibili con la protezione che l’unione conseguente alla rettificazione di sesso di uno dei componenti deve, per obbligo costituzionale, conservare ex art. 2 Cost. La coppia ha diritto di conservare il riconoscimento dei diritti e doveri conseguenti al vincolo matrimoniale legittimamente contratto, fino a quando il legislatore non intervenga a riempire il vuoto normativo, ritenuto costituzionalmente intollerabile, costituito dalla mancanza di un modello di relazione tra persone dello stesso sesso all’interno del quale far confluire le unioni matrimoniali contratte originariamente da persone di sesso diverso e divenute, mediante la rettificazione del sesso di uno dei componenti, del medesimo sesso.
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE I SENTENZA 21 aprile 2015, n. 8097 Fatto e diritto A. B., unito in matrimonio con A. A., aveva proposto domanda di rettificazione ed attribuzione di sesso femminile al Tribunale di Bologna. Disposta la rettificazione con modifica del prenome in A., nella sentenza è stato ordinato all’ufficiale di stato civile...
Corte di Cassazione, sezione unite, sentenza 17 luglio 2014, n. 16379. La convivenza coniugale che si sia protratta per almeno tre anni dalla data di celebrazione del matrimonio concordatario, crea una situazione giuridica disciplinata da norme costituzionali, convenzionali e ordinarie di ordine pubblico italiano, che sono fonti di diritti inviolabili, di doveri inderogabili, di responsabilità, anche genitoriali, e di aspettative legittime tra i componenti della famiglia. Pertanto, non può essere dichiarata efficace nella Repubblica Italiana la sentenza definitiva di nullità di matrimonio pronunciata dal Tribunale ecclesiastico per qualsiasi vizio genetico accertato e dichiarato dal giudice ecclesiastico per contrarietà all’ordine pubblico interno italiano. La relativa eccezione deve però essere sollevata dalla parte nel giudizio di delibazione a pena di decadenza.
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONI UNITE CIVILI sentenza 17 luglio 2014, n. 16379 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONI UNITE CIVILI Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ROVELLI Luigi Antonio – Primo Presidente f.f. – Dott. LUCCIOLI Maria Gabriella – Presidente Sezione – Dott. RORDORF Renato – Presidente...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 16 luglio 2014, n. 16284. Annullamento del matrimonio se una della parti contraenti era affetta da un disturbo, come il bipolarismo di tipo I, tale da influire sulle sue capacità di discernimento
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 16 luglio 2014, n. 16284 Svolgimento del processo La Corte d’appello di Catanzaro, con sentenza del 3.8.011, ha accolto la domanda di S.G. volta ad ottenere la dichiarazione dell’efficacia nell’ordinamento italiano della sentenza del Tribunale Ecclesiastico di Reggio Calabria che aveva dichiarato la nullità del matrimonio concordatario da...
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