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Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 28 maggio 2014, n. 21890. Ai fini della sussistenza della circostanza aggravante del travisamento nel delitto di rapina e' sufficiente una lieve alterazione dell'aspetto esteriore della persona, conseguita con qualsiasi mezzo anche rudimentale, purche' idoneo a rendere difficoltoso il riconoscimento della persona stessa

Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 28 maggio 2014, n. 21890 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. DE ROBERTO Giovanni – Presidente Dott. CONTI Giovanni – rel. Consigliere Dott. PAOLONI Giacomo – Consigliere Dott. DI STEFANO Pierluigi – Consigliere Dott....

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Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 13 marzo 2014, n. 11953. Nel corso di un giudizio abbreviato non subordinato ad integrazione probatoria, se il pubblico ministero procede alla contestazione suppletiva di una circostanza aggravante, in violazione del divieto di cui all'articolo 441 comma 1 c.p.p. ed il giudice ne riconosce la sussistenza, la nullità della sentenza in parte qua che ne deriva è a regime intermedio e pertanto sanabile ai sensi dell'articolo 182 comma 2 c.p.p.

Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 13 marzo 2014, n. 11953 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. PRESTIPINO Antonio – Presidente Dott. DE CRESCIENZO Ugo – Consigliere Dott. LOMBARDO Luigi – rel. Consigliere Dott. VERGA Giovanna – Consigliere Dott. PELLEGRINO...

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Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 17 marzo 2014, n. 12473. Sussiste la circostanza aggravante della destrezza (art. 625, comma primo, n. 4, cod. pen.), qualora la condotta di sottrazione e di impossessamento del bene si realizzi mediante approfittamento delle condizioni più favorevoli per cogliere l'attimo del momentaneo distacco del proprietario della cosa e, dunque, di una condizione di attenuata difesa, quale è quella di colui che la perda di vista, per una frazione di tempo, senza precludersi, tuttavia, il controllo e l'immediato ricongiungimento con essa; l'approfitta mento di questa frazione di tempo, in permanenza della vigilanza diretta e immediata della cosa, configura la condotta elusiva che il legislatore intende punire più gravemente, in quanto espressione di una particolare attitudine criminale del soggetto. Ne consegue che detta aggravante non ricorre nel caso in cui il derubato si trovi in altro luogo, ancorché contiguo, rispetto a quello in cui si sia consumata l'azione furtiva o comunque si sia allontanato da esso, in quanto in questo caso la condotta non è caratterizzata da particolare abilità dell'agente nell'eludere il controllo di cui sia consapevole, ma dalla semplice temerarietà di cogliere un'opportunità in assenza di detto controllo, il che è estraneo alla fattispecie dell'aggravante della destrezza

Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 17 marzo 2014, n. 12473 Ritenuto in fatto 1. Per quanto ancora rileva, la Corte d’appello de L’Aquila ha confermato l’affermazione di responsabilità di C.R. in relazione al reato di cui agli artt. 624, 625, comma primo, n. 4 e 7, 61 n. 10, cod. pen., per avere...

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Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 24 febbraio 2014, n. 8794. Sussiste l’aggravante di cui all’art. 625, comma primo, n. 7 c.p. qualora il furto della cosa esposta alla pubblica fede sia commesso in un luogo avente un sistema di videosorveglianza

Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza  24 febbraio 2014, n. 8794 Ritenuto in fatto 1. Con sentenza del 21 novembre 2012 la Corte d’appello di Palermo confermava la condanna di P.E. per il reato di furto aggravato dall’esposizione della cosa alla pubblica fede in concorso con B.G. e ad oggetto una bicicletta. 2. Avverso...

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Corte di cassazione, S.U.P., sentenza 30 settembre 2013, n. 40354. Il mero occultamento, all’interno di una borsa o sulla persona, della merce sottratta dagli scaffali di un esercizio commerciale, nel quale si pratichi la vendita a self service, non configura la circostanza aggravante dell’uso di mezzo fraudolento, prevista, per il reato di furto, dall’art. 625, comma primo, n. 2, c.p.

SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONI UNITE PENALI  30 settembre 2013, n. 40354   Ritenuto in fatto 1. A seguito di giudizio abbreviato, il Tribunale di Sulmona ha affermato la responsabilità di M..S. in ordine al reato di furto aggravato di cui agli artt. 624 e 625,comma primo, n. 2, cod. pen.. La sentenza è stata...

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Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 15 luglio 2013, n. 30525. Reato di lesioni personali aggravate dalla finalità di odio razziale (“sporco negro” e “stronzo negro”).

Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 15 luglio 2013, n. 30525 Ritenuto in fatto 1. Con ordinanza dell’8 febbraio 2012 il Tribunale di Firenze in parziale accoglimento dell’istanza di riesame presentata da D.D.R. applicava al medesimo la misura degli arresti domiciliari in sostituzione di quella della custodia cautelare originariamente disposta in riferimento al reato...

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Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 13 giugno 2013 n. 26017?. Tentato omicidio per il marito che spara alla moglie perché passava ore al telefono con un servizio di cartomanzia a pagamento. No all’aggravante per futili motivi

     Il testo integrale   [1]   [1] Testo consultabile e scaricabile dal sito del Sole24Ore – Guida al diritto –  http://www.diritto24.ilsole24ore.com/guidaAlDiritto/penale/sentenzeDelGiorno/2013/06/no-ai-futili-motivi-per-il-marito-che-spara-alla-moglie-perche-chiama-la-cartomante-a-pagamento.html   Archivio sentenze diritto penale   Sentenze – ordinanze  Cassazione penale 2011/   Sentenze – ordinanze  Cassazione penale 2012/   Sentenze – ordinanze  Cassazione penale 2013/    

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Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 21 marzo 2013, n.13071. Se, con riferimento al reato di furto, l’occultamento della refurtiva prelevata dallo scaffale di un supermercato all’interno di una borsa in possesso dell’imputato (o, eventualmente, sulla sua persona), configuri la circostanza aggravante dell’essersi avvalso di un qualsiasi mezzo fraudolento, ai sensi dell’art. 625, comma 1, n. 2 c.p. ?

  E’rimessa alle Sezioni Unite la seguente questione di diritto: se, con riferimento al reato di furto, l’occultamento della refurtiva prelevata dallo scaffale di un supermercato all’interno di una borsa in possesso dell’imputato (o, eventualmente, sulla sua persona), configuri la circostanza aggravante dell’essersi avvalso di un qualsiasi mezzo fraudolento, ai sensi dell’art. 625, comma 1,...