Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 18 maggio 2015, n. 20380 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SQUASSONI Claudia – Presidente Dott. MULLIRI Guicla – Consigliere Dott. RAMACCI Luca – Consigliere Dott. GENTILI Andrea – rel. Consigliere Dott. SCARCELLA...
Categoria: Sezioni Diritto
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 18 maggio 2015, n. 20397. Il punto della decisione al quale fa espresso riferimento l’articolo 597, comma 1, non deve essere “confuso” con quello di “questione”. La preclusione derivante dall’effetto devolutivo dell’appello riguarda, infatti, esclusivamente i “punti” della sentenza che non essendo stati oggetto dei motivi, abbiano acquistato autorita’ di giudicato, non riguarda, invece, nell’ambito dei motivi proposti, le argomentazioni e le questioni di diritto non svolte o erroneamente prospettate a sostegno del petitum che forma oggetto del gravame, atteso che il giudice di appello ben puo’ – senza esorbitare dalla sfera devolutiva dell’impugnazione – accogliere il gravame in base ad argomentazioni proprie o diverse da quelle dell’appellante
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 18 maggio 2015, n. 20397 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. TERESI Alfredo – Presidente Dott. AMORESANO Silvio – rel. Consigliere Dott. GRAZIOSI Chiara – Consigliere Dott. GENTILI Andrea – Consigliere Dott. SCARCELLA...
In tema di restituzione del termine per proporre opposizione a decreto penale di condanna, la regolarita’ formale della notificazione e’ idonea ad integrare la prova della effettiva conoscenza dell’atto solo ove la stessa avvenga a mani dell’interessato, non incombendo su quest’ultimo l’onere di allegare esplicitamente le ragioni determinative della mancata conoscenza
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 18 maggio 2015, n. 20413. In tema di restituzione del termine per proporre opposizione a decreto penale di condanna, la regolarita’ formale della notificazione e’ idonea ad integrare la prova della effettiva conoscenza dell’atto solo ove la stessa avvenga a mani dell’interessato, non incombendo su quest’ultimo l’onere di allegare...
Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 26 maggio 2015, n. 22032. Il committente è obbligato a vigilare sul coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione dei lavori nei cantieri sull’effettivo svolgimento dell’attività di coordinamento e controllo sull’osservanza delle disposizioni contenute nel piano di sicurezza e di coordinamento. Tale attività di vigilanza, peraltro, non si concreta in un controllo capillare e continuo dell’attività del coordinatore, ma si sostanzia con modalità che valgono a descriverla come “alta vigilanza”. Analoga natura ha la vigilanza alla quale è chiamato il coordinatore medesimo, che interviene nel sistema di gestione del rischio da lavoro come articolazione tecnica del soggetto nei cui interesse è compiuta l’opera
Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza 26 maggio 2015, n. 22032 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUARTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. MASSAFRA Umberto – Presidente Dott. MARINELLI Felicetta – Consigliere Dott. DOVERE Salvatore – rel. Consigliere Dott. SERRAO Eugenia – Consigliere Dott. DELL’UTRI...
Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 26 maggio 2015, n. 22063. Non spetta alcuna riparazione per ingiusta detenzione al dirigente comunale che assecondi la volontà del sindaco di demansionare dipendenti della polizia municipale che risultino sgraditi al primo cittadino
Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza 26 maggio 2015, n. 22063 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUARTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. BIANCHI Luisa – Presidente Dott. BLAIOTTA Rocco Marco – Consigliere Dott. CIAMPI Francesco Mari – Consigliere Dott. DOVERE Salvatore – Consigliere Dott....
Le forze dell’ordine devono rispettare la legalità “sempre e comunque quand’anche si trovino in situazioni pericolose per la propria incolumità personale”
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 26 maggio 2015, n. 22065. Le forze dell’ordine devono rispettare la legalità “sempre e comunque quand’anche si trovino in situazioni pericolose per la propria incolumità personale” Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 26 maggio 2015, n. 22065 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 21 maggio 2015, n. 10472. Il principio secondo il quale la portata precettiva di una pronunzia giurisdizionale va individuata tenendo conto non soltanto del dispositivo, ma anche della motivazione, trova applicazione soltanto quando il dispositivo contenga comunque una pronuncia di accertamento o di condanna e, in quanto di contenuto precettivo indeterminato o incompleto, si presti ad integrazione, ma non quando il dispositivo manchi del tutto, giacché in tal caso ricorre un irrimediabile vizio di omessa pronuncia su una domanda o un capo di domanda denunciabile ai sensi dell’art. 112 cod. proc. civ., non potendo la relativa decisione, con il conseguente giudicato, desumersi da affermazioni contenute nella sola parte motiva
Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 21 maggio 2015, n. 10472 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. LAMORGESE Antonio – Presidente Dott. VENUTI Pietro – Consigliere Dott. BANDINI Gianfranco – rel. Consigliere Dott. NOBILE Vittorio – Consigliere Dott. BERRINO Umberto...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 21 maggio 2015, n. 10465. In tema di responsabilità del datore di lavoro per violazione delle disposizioni dell’art. 2087 cod. civ., la parte che subisce l’inadempimento non deve dimostrare la colpa dell’altra parte – dato che, ai sensi dell’art. 1218 cod. civ., è il debitore-datore di lavoro che deve provare che l’impossibilità della prestazione o la non esatta esecuzione della stessa o comunque il pregiudizio che colpisce la controparte derivano da causa a lui non imputabile – ma è comunque soggetta all’onere di allegare e dimostrare l’esistenza del fatto materiale ed anche le regole di condotta che assume essere state violate, provando che l’asserito debitore ha posto in essere un comportamento contrario o alle clausole contrattuali che disciplinano il rapporto o a norme inderogabili di legge o alle regole generali di correttezza e buona fede o alle misure che, nell’esercizio dell’impresa, debbono essere adottate per tutelare l’integrità fisica e la personalità morale dei prestatori di lavoro
Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 21 maggio 2015, n. 10465 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. LAMORGESE Antonio – Presidente Dott. TRIA Lucia – Consigliere Dott. DORONZO Adriana – Consigliere Dott. LORITO Matilde – rel. Consigliere Dott. GHINOY Paola...
Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 21 maggio 2015, n. 10449. Nel caso in cui un rapporto di lavoro si configuri come presupposto per il sorgere del diritto alla costituzione di un successivo rapporto, i criteri di identificazione della competenza territoriale devono essere riferiti al rapporto in essere, stante il collegamento funzionale tra i rapporti in questione
Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 21 maggio 2015, n. 10449 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA CIVILE SOTTOSEZIONE L Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. CURZIO Pietro – Presidente Dott. ARIENZO Rosa – rel. Consigliere Dott. GARRI Fabrizia – Consigliere Dott. MANCINO Rossana – Consigliere...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 21 maggio 2015, n. 10483. In un fabbricato con più scale, l’apertura di nuovo varco d’accesso, anche se non strettamente necessario, comporta un oggettivo miglioramento per la funzionalità dell’edificio, per cui non rientra tra le spese voluttuarie da porre a carico di una parte soltanto dei condomini (quelli della scala ‘beneficiata’)
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 21 maggio 2015, n. 10483 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ODDO Massimo – Presidente Dott. MATERA Lina – rel. Consigliere Dott. PETITTI Stefano – Consigliere Dott. PICARONI Elisa – Consigliere Dott. FALASCHI...