Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 8 giugno 2015, n. 11744 1 – Considerato che è stata depositata relazione del seguente contenuto: «L’I.N.P.S. proponeva appello, nei confronti di G.P. e della E.TR. S.p.A., contro la sentenza con cui il Tribunale di Catanzaro aveva accolto l’opposizione proposta dal medesimo P. avverso la cartella esattoriale per...
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Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 11 giugno 2015, n. 12121. Anche nella materia degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali trova diretta applicazione la regola contenuta nell’art. 41 cp, per cui il rapporto causale tra evento e danno è governato dal principio dell’equivalenza delle condizioni, secondo il quale va riconosciuta l’efficienza causale ad ogni antecedente che abbia contribuito, anche in maniera indiretta e remota, alla produzione dell’evento, mentre solamente se possa essere con certezza ravvisato l’intervento di un fattore estraneo all’attività lavorativa, che sia per sé sufficiente a produrre l’infermità tanto da far degradare altre evenienze a semplici occasioni, deve escludersi l’esistenza del nesso eziologico richiesto dalla legge
Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 11 giugno 2015, n. 12121 Svolgimento del processo 1. La Corte d’Appello di Milano, con la sentenza n. 145 del 2008, rigettava l’appello proposto da S.M.G. , nei confronti dell’INAIL, avverso la sentenza n. 309 del 2006, emessa tra le parti dal Tribunale di Monza, che aveva rigettato...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 10 giugno 2015, n. 12082. In tema di interpretazione del contratto – che costituisce operazione riservata al giudice di merito, le cui valutazioni sono censurabili in sede di legittimità soltanto per violazione dei canoni legali di ermeneutica contrattuale o per vizio di motivazione – ai fini della ricerca della comune intenzione dei contraenti, il primo e principale strumento è rappresentato dal senso letterale delle parole e delle espressioni utilizzate nel contratto, con la conseguente preclusione del ricorso ad altri criteri interpretativi, quando la comune volontà delle parti emerga in modo certo ed immediato dalle espressioni adoperate, e sia talmente chiara da precludere la ricerca di una volontà diversa
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 10 giugno 2015, n. 12082 Svolgimento del processo F.A. , titolare di una polizza da invalidità permanente da malattia, stipulata in data 4/11/1997 con l’Assicurazione Vittoria s.p.a., nell’anno 2005 ha ottenuto dalla suddetta società un indennizzo di Euro 90. 380,00, commisurato ad una invalidità del 35%, essendo stato...
Corte di Cassazione, sezioni unite, sentenza 26 maggio 2015, n.10798. La regola di carattere generale secondo cui non sono ammessi arricchimenti ingiustificati né spostamenti patrimoniali ingiustificabili trova applicazione paritaria nei confronti del soggetto privato come dell’ente pubblico; e poiché il riconoscimento dell’utilità non costituisce requisito dell’azione di indebito arricchimento, il privato attore ex art. 2041 c.c. nei confronti della P.A. deve provare – e il giudice accertare – il fatto oggettivo dell’arricchimento, senza che l’amministrazione possa opporre il mancato riconoscimento dello stesso, potendo essa, piuttosto, eccepire e dimostrare che l’arricchimento non fu voluto o non fu consapevole
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONI UNITE CIVILI sentenza 26 maggio 2015, n.10798 SVOLGIMENTO DEL PROCESSO Nel gennaio 1995 M. P., vedova ed erede di D. R., convenne in giudizio il Comune di Reggio Calabria chiedendone la condanna al pagamento di Lire 23.967.034, oltre accessori, a titolo di arricchimento senza causa. Espose che il marito, cui...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 29 maggio 2015, n. 23272. Risponde del reato di violenza sessuale di gruppo il genitore che, pur non partecipando alla commissione di atti sessuali sul figlio minore, sia presente sul luogo del fatto ed agevoli concretamente l’abuso sessuale posto in essere da parte del correo
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE III SENTENZA 29 maggio 2015, n. 23272 Ritenuto in fatto La Corte di Appello di Torino, pronunciando nei confronti dell’odierna ricorrente, con sentenza del 20.6.2014, confermava la sentenza con cui in data 25.10.2013 il GUP del Tribunale di Torino, all’esito di giudizio abbreviato, aveva condannato O.L. , con l’attenuante del...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 11 giugno 2015, n. 12158. In tema di distinzione tra erede e legatario, ex art. 588 c.c., l’assegnazione di beni determinati configura una successione a titolo universale (c.d. istitutio ex re certa) ove il testatore abbia inteso chiamare l’istituito nella universalità dei beni o in una quota del patrimonio relitto, mentre deve interpretarsi come legato se egli abbia voluto attribuire singoli, determinati beni
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE II SENTENZA 11 giugno 2015, n. 12158 Ritenuto in fatto Con atto di citazione del 20.11.2000 C.G. , C.L. e C.A. , quali eredi legittime di C.A. , deceduta il 21.4.2000, convenivano in giudizio, innanzi al Tribunale di Terni, Z.M. , C.F. e C.D. , queste ultime quali eredi di...
Consiglio di Stato, sezione IV, ordinanza 4 giugno 2015, n. 2756. Viene rimessa in Corte Costituzionale, con riferimento agli artt. 2, 3, 23, 35, 36, 38, 53, 97 Cost., la questione di legittimità costituzionale dell’art. 8, comma 3, D.L. 6 luglio 2012 n. 95, convertito dalla 7 agosto 2012 n.135, nella parte in cui assoggetta anche le Casse di previdenza, e in particolare la Cassa nazionale di previdenza e assistenza per i dottori commercialisti, al regime di versamento in favore dello Stato previsto dalla predetta norma
Consiglio di Stato sezione IV ordinanza 4 giugno 2015, n. 2756 REPUBBLICA ITALIANA IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE QUARTA ha pronunciato la presente ORDINANZA sul ricorso numero di registro generale 1046 del 2014, proposto da: Ca. in proprio quale iscritto alla Cnpadc, An.Wa., quale iscritto alla Cnpadc, rappresentati e difesi dall’avv. Ar.Po.,...
Consiglio di Stato, sezione VI, sentenza 4 giugno 2015, n. 2751. La Soprintendenza, a seguito dell’entrata in vigore dell’ art. 146 del d.lgs. 42/2004 (Codice dei beni culturali e del paesaggio) ha poteri di valutazione di “merito amministrativo”, che sono espressione dei “nuovi poteri di cogestione del vincolo paesaggistico”. La sentenza ha poi precisato che vi è una diversa e più penetrante valutazione da parte della Soprintendenza sulla compatibilità dell’intervento edilizio con i valori paesaggistici.
Consiglio di Stato sezione VI sentenza 4 giugno 2015, n. 2751 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE SESTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 9381 del 2014, proposto dalla s.r.l. Pi., in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentata e difesa...
Consiglio di Stato, sezione V, sentenza 3 giugno 2015, n. 2728. Il servizio di teleriscaldamento non integra una misura di compensazione vietata ai sensi dell’articolo 12 comma 6 del d. lgs. n. 387 del 2003, non consistendo in un corrispettivo patrimoniale a favore della regione o della provincia, ma integrando un servizio complementare da erogare all’utenza a domanda e previo pagamento della tariffa
Consiglio di Stato sezione V sentenza 3 giugno 2015, n. 2728 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE QUINTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 9679 del 2014, proposto da Da.Or. in proprio e nella qualità di titolare dell’omonima impresa individuale agricola,...
Consiglio di Stato, sezione V, sentenza 3 giugno 2015, n. 2727. E’ attribuita al responsabile del procedimento facoltà di scegliere, a seconda delle specifiche esigenze di approfondimento richieste dalla verifica dell’anomalia, se procedere personalmente ovvero affidare le relative valutazioni alla commissione aggiudicatrice. Con la conseguenza che è legittima la verifica di anomalia dell’offerta eseguita, anziché dalla commissione aggiudicatrice, direttamente dal responsabile unico del procedimento avvalendosi degli uffici e organismi tecnici della stazione appaltante
Consiglio di Stato sezione V sentenza 3 giugno 2015, n. 2727 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE QUINTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 4658 del 2012, proposto da: Co. s.r.l., in persona del legale rappresentante in carica, rappresentata e difesa...