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Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 31 luglio 2015, n. 16226. Nel giudizio promosso per l’accertamento della paternità, il rifiuto di sottoporsi ad indagini ematologiche costituisce un comportamento valutabile da parte del giudice, ex art. 116, secondo comma, cod. proc. civ., di così elevato valore indiziario da poter da solo consentire la dimostrazione della fondatezza della domanda

Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 31 luglio 2015, n. 16226 Rilevato che 1. I. C., con ricorso del 2 novembre 2010, ha convenuto in giudizio S.L. per sentirlo dichiarare padre della figlia E.M.C. nata a Corigliano Calabro il 9 aprile 2010 2. II Tribunale per i minorenni di Catanzaro, con sentenza n. 41/2013,...

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Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 7 agosto 2015, n. 16570. Il trattamento disciplinato dagli artt. 19 e 20 CCNL per i capitani di lungo corso prevede periodi di riposo, cioè di mancato imbarco, e la relativa retribuzione contrattualmente prevista costituisce conseguentemente parte integrante del trattamento e, come tale, inclusa nel trattamento riconosciuto ai fini risarcitori ex art. 18 legge 300 del 1970

Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza  7 agosto 2015, n. 16570 Svolgimento del processo Con sentenza del 18 novembre 2008 il Tribunale di Napoli ha rigettato l’opposizione proposta dalla Tomasos Transport & Tourism s.p.a. T.T.T. Lines avverso il decreto ingiuntivo emesso dal medesimo Tribunale di Napoli nei suoi confronti ed in favore di F.C....

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Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 23 giugno 2015, n. 26481. E’ abnorme il provvedimento con cui il giudice della cognizione dispone la confisca in un momento successivo a quello della pronuncia della sentenza, perche’ alle eventuali omissioni di questa e’ possibile porre rimedio solo con l’impugnazione, o, in caso di formazione del giudicato, con lo strumento previsto dall’articolo 676 c.p.p., specificamente dettato per l’ipotesi di beni oggetto di ablazione obbligatoria

Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 23 giugno 2015, n. 26481 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUINTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. VESSICHELLI Maria – Presidente Dott. MICHELI Paolo – Consigliere Dott. PISTORELLI Luca – Consigliere Dott. CAPUTO Angelo – Consigliere Dott. DEMARCHI ALBENGO...

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Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 16 luglio 2015, n. 30898. È nulla la notifica della sentenza se effettuata a un solo difensore e non anche all’indirizzo dell’imputato, quando quest’ultimo abbia indicato un proprio domicilio

Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 16 luglio 2015, n. 30898 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. AGRO’ Antonio S. – Presidente Dott. ROTUNDO Vincenzo – Consigliere Dott. PAOLONI Giacomo – Consigliere Dott. CARCANO Domenico – Consigliere Dott. DE...

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Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 16 luglio 2015, n. 30899. Il custode giudiziario – per la sua qualità di soggetto destinatario di uno specifico obbligo di vigilanza sulla cosa affinché ne venga assicurata o conservata l’integrità – risponde della violazione di sigilli a meno che non dimostri che si verte in ipotesi di caso fortuito o di forza maggiore

Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 16 luglio 2015, n. 30899 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. AGRO’ Antonio S. – Presidente Dott. ROTUNDO Vincenzo – Consigliere Dott. CITTERIO Carlo – Consigliere Dott. VILLONI Orlando – Consigliere Dott. BASSI...

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Consiglio di Stato, sezione VI, sentenza 27 luglio 2015, n. 3669. L’art. 45 del d.lgs. n. 42/2004 attribuisce all’Amministrazione la funzione di creare le condizioni affinché il valore culturale possa compiutamente esprimersi, senza altra delimitazione spaziale e oggettiva che non quella attinente alla sua causa tipica, che è di “prescrivere le distanze, le misure e le altre norme dirette ad evitare che sia messa in pericolo l’integrità dei beni culturali immobili, ne sia danneggiata la prospettiva o la luce o ne siano alterate le condizioni di ambiente e di decoro”, secondo criteri di congruenza, ragionevolezza e proporzionalità. Tali criteri sono tra loro strettamente connessi e si specificano nel conseguimento di un punto di equilibrio identificabile nella corretta funzionalità dell’esercizio del potere di vincolo: perciò il potere che si manifesta con l’atto amministrativo deve essere esercitato in modo che sia effettivamente congruo e rapportato allo scopo legale per cui è previsto. Scopo legale che, nel caso del vincolo indiretto, concerne la cosiddetta cornice ambientale di un bene culturale: ne deriva che il limite di legittimità in cui si iscrive l’esercizio di tale funzione deve essere ricercato nell’equilibrio che preservi, da un lato, la cura e l’integrità del bene culturale e, dall’altra, che ne consenta la fruizione e la valorizzazione dinamica

Consiglio di Stato sezione VI sentenza 27 luglio 2015, n. 3669 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE SESTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 656 del 2015, proposto da: Ministero per i beni e le attività culturali in presone del ministro...