Le regole sul riparto di giurisdizione sono fissate dall’art. 63 del T.U. sul pubblico impiego – d.lgs. n. 165/01 – che stabilisce che il giudice ordinario è competente in tutte le controversie relative ai rapporti di lavoro alle dipendenze delle pubbliche amministrazioni di cui all’art. 1, comma 2, incluse le controversie che riguardano il conferimento...
Categoria: Sezioni Diritto
Corte di Cassazione, sezione VI penale, sentenza 27 giugno 2016, n.26623
Non è la destinazione all’uso personale della sostanza stupefacente che costituisce causa di non punibilità, ma, al contrario, è la destinazione della sostanza allo smercio elemento costitutivo del reato di illecita detenzione. Pertanto, non sta alla difesa dimostrare la destinazione all’uso personale della droga detenuta, ma è l’accusa che, secondo i principi generali, deve dimostrare...
Corte di Cassazione, S.U.P., sentenza 23 giugno 2016, n. 26259
Il giudice dell’esecuzione puo’ revocare, ai sensi dell’articolo 673 c.p.p., una sentenza di condanna pronunciata dopo l’entrata in vigore della legge che ha abrogato la norma incriminatrice, allorche’ l’evenienza di abolitio criminis non sia stata rilevata dal giudice della cognizione Suprema Corte di Cassazione S.U.P. sentenza 23 giugno 2016, n. 26259 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME...
Corte di Cassazione, sezione VI penale, sentenza 23 giugno 2016, n. 26347
La fattispecie associativa prevista dall’articolo 74, comma 6, del dpr n. 309 del 1990 richiede, quale imprescindibile condizione, che tutte le singole condotte, commesse in attuazione del programma criminoso, siano sussumibili nella fattispecie dei fatti di lieve entità e di minima offensività previsti dall’articolo 73, comma 5, dello stesso dpr. Suprema Corte di Cassazione sezione...
Corte di Cassazione, sezione II penale, sentenza 21 giugno 2016, n. 25680
In tema di valutazione di attendibilità dei dichiarati della persona offesa dal reato può essere opportuno procedere al riscontro degli stessi con altri elementi qualora la stessa persona offesa si sia anche costituita parte civile e sia, perciò, portatrice di una specifica pretesa economica la cui soddisfazione discenda dal riconoscimento della responsabilità dell’imputato Suprema Corte...
Corte di Cassazione, sezione III penale, sentenza 15 giugno 2016, n. 24817
Con riguardo specifico all’emissione molesta di gas, di vapori o di fumo, la contravvenzione di cui all’art. 674 cod. pen., è un reato non necessariamente, ma solo eventualmente permanente, in dipendenza cioè della durata, istantanea o continuativa, della condotta che provoca le emissioni stesse Suprema Corte di Cassazione sezione III penale sentenza 15 giugno 2016,...
Corte di Cassazione, sezione VI penale, sentenza 13 giugno 2016, n. 24475
Ai fini della pronunzia favorevole all’estradizione, è richiesta la documentata sussistenza e la valutazione dei gravi indizi di colpevolezza a carico dell’estradando soltanto se non esiste Convenzione di estradizione tra lo Stato italiano e lo Stato richiedente ovvero, pur tale Convenzione esistendo, che essa espressamente condizioni l’estradizione alla sussistenza dei gravi indizi Suprema Corte di...
Corte di Cassazione, sezione tributaria, sentenza 24 giugno 2016, n. 13115
L’omessa attivazione di tale contraddittorio endoprocedimentale comporta la nullità dell’iscrizione ipotecaria per violazione del diritto alla partecipazione ai procedimento, garantito anche dagli artt. 41, 47 e 48 della Carta dei diritti fondamentali della Unione europea Suprema Corte di Cassazione sezione tributaria sentenza 24 giugno 2016, n. 13115 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO...
Corte di Cassazione, sezione III civile, sentenza 23 giugno 2016, n. 13012
Per il riconoscimento del diritto del conduttore all’indennità per la perdita dell’avviamento commerciale, è rilevante che i locali siano effettivamente destinati ad attività che comporta il contatto con il pubblico e aperti alla frequentazione diretta e indifferenziata di clienti che abbiano interesse e necessità di entrare in contatto con l’impresa. L’onere di fornire la prova...
Corte di Cassazione, sezione II civile, sentenza 23 giugno 2016, n. 13038
La causa di divisione di un patrimonio immobiliare non puo’ mai essere definita di valore “indeterminabile”, nemmeno allorche’ fattore non abbia indicato la consistenza del patrimonio nell’atto di citazione, posto che di “valore indeterminabile” sono soltanto le cause aventi ad oggetto beni in suscettibili di valutazione economica. Ne consegue che, in tale ipotesi, il compenso...