Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 31 marzo 2016, n. 12904 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FIALE Aldo – Presidente Dott. DE MASI Oronzo – Consigliere Dott. ROSI Elisabetta – Consigliere Dott. GAI Emanuela – Consigliere Dott. ANDRONIO...
Categoria: Diritto Urbanistico
In materia edilizia ed urbanistica il decorso del tempo non esclude il potere sanzionatorio e di controllo dell’amministrazione pubblica, ma se l’ordinanza di demolizione è stata adottata dopo molti anni dal diniego di condono (24 anni), è necessario tenere conto del legittimo affidamento del privato e dell’interesse generale. In particolare, la sentenza ha precisato che è necessaria una “congrua motivazione che indichi, avuto riguardo anche all’entità ed alla tipologia dell’abuso, il pubblico interesse, diverso da quello al ripristino della legalità, idoneo a giustificare il sacrificio del contrapposto interesse privato”. Consiglio di Stato, sezione VI, sentenza 8 aprile 2016, n. 1393.
Consiglio di Stato sezione VI sentenza 8 aprile 2016, n. 1393 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale Sezione Sesta ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 3935 del 2013, proposto da Am. Pe., rappresentato e difeso dagli avvocati Ma. Bo., En. Gi. e...
Corte di Cassazione, S.U.P., sentenza 13 aprile 2016, n. 15427. In caso di rinvio su richiesta dell’imputato o del suo difensore, dunque, ai fini della sospensione dei termini di prescrizione operano i principi generali stabiliti dal codice di rito, i quali, peraltro, avranno effetto, a differenza di quanto avviene con riguardo alla sospensione prevista dal combinato disposto degli artt. 36 e 45 d.P.R. n. 380/2001, anche con riferimento ai reati eventualmente concorrenti con la contravvenzione di cui all’art. 44 del medesimo decreto
Suprema Corte di Cassazione S.U.P sentenza 13 aprile 2016, n. 15427 Ritenuto in fatto 1. La Corte di appello di Lecce, con sentenza del 9 gennaio 2015, ha confermato la decisione con la quale, in data 29 gennaio 2014, il Tribunale di Brindisi aveva affermato la responsabilità penale di C.F. per il reato di cui...
Consiglio di Stato, sezione IV, sentenza 6 aprile 2016, n. 1356. Ai fini della stessa ammissibilità della domanda risarcitoria, non basta il solo annullamento dell’atto lesivo, ma è pure necessario che vi sia l’elemento soggettivo della colpa, dovendosi verificare se l’adozione e l’esecuzione dell’atto impugnato siano avvenute in violazione delle regole d’imparzialità, correttezza e buona fede, cui l’esercizio della funzione pubblica si deve costantemente attenere
Consiglio di Stato sezione IV sentenza 6 aprile 2016, n. 1356 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale Sezione Quarta ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso n. 5851/2009 RG, proposto dalla DU. Co. Ap. e Re. s.r.l., corrente in Roma, in persona del legale rappresentante pro tempore,...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 7 aprile 2016, n. 13963. In tema di reati edilizi-urbanistici, la violazione dell’obbligo di esporre il cartello indicante gli estremi del titolo abilitativo, qualora prescritto dal regolamento edilizio o dal titolo medesimo, vale anche in caso di cantiere inattivo, ed è tuttora punita dall’art. 44, lett. a) del d. P.R. n. 380/2001 se commessa dal titolare del permesso a costruire, dal committente, dal costruttore o dal direttore dei lavori. Trattasi di fattispecie già sanzionata sotto la vigenza dell’ormai abrogata l. n. 47/1985, e tuttora in essere, in ragione del rapporto di continuità normativa intercorrente tra le diverse disposizioni
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 7 aprile 2016, n. 13963 Ritenuto in fatto 1. Con sentenza del 8.7.2014, il Tribunale di Lucca, a seguito di opposizione a decreto penale di condanna, pronunciando nei confronti di C.M., M.M. e C.R., imputati del reato di cui all’art. 44 lett. a) dpr n. 380\1990, per avere,...
Consiglio di Stato, sezione VI, sentenza 23 marzo 2016, n. 1204. L’istanza di accertamento di conformità non incide sulla legittimità dell’ordinanza di demolizione in precedenza emessa, ma ne impedisce unicamente l’esecuzione materiale, con la conseguenza che la medesima ordinanza può essere portata ad esecuzione in caso di rigetto dell’istanza, dopo la maturazione del relativo termine di adempimento che riprende a decorrere dalla conoscenza del diniego
Consiglio di Stato sezione VI sentenza 23 marzo 2016, n. 1204 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale Sezione Sesta ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 3870 del 2015, proposto da: Fr. Ga., rappresentato e difeso dagli avvocati Ma. Sc. e Lu. Ma.,...
Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 1 aprile 2016, n. 1315. La valutazione sottesa alla compatibilità di un intervento edilizio con vincoli paesaggistici (o monumentali), se motivata non in via apparente ma mediante la specifica indicazione delle ragioni di contrasto con le esigenze di protezione del bene, può essere sindacata solo se fondata su apprezzamenti palesemente irragionevoli o sulla fallace rappresentazione della realtà fattuale
Consiglio di Stato sezione III sentenza 1 aprile 2016, n. 1315 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale Sezione Terza ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 7661 del 2015, proposto da: Comune di (omissis), rappresentato e difeso dall’avv. Lu. Gr., con domicilio eletto...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 11 marzo 2016, n. 10106. Le responsabilità gravanti ex lege sul titolare del permesso di costruire, sul committente e sul costruttore, costituenti a carico dei soggetti indicati dalla norma una posizione di garanzia diretta sulla quale si fonda l’addebito, di natura anche colposa, per il reato edilizio, non è esclusa dal rilascio del titolo abilitativo in contrasto con la legge o con gli strumenti urbanistici e, a maggior ragione, non lo è in caso di intervento realizzato direttamente in base a denunzia di inizio di attività, atto non pubblico proveniente dal privato e non dalla pubblica amministrazione, e ciò a prescindere dalle determinazioni che quest’ultima possa assumere al riguardo, soprattutto se l’opera realizzata costituisce attuazione del programma progettuale ed è dunque riconducibile all’ideazione del committente
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 11 marzo 2016, n. 10106 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. RAMACCI Luca – Presidente Dott. SOCCI Angelo Matteo – Consigliere Dott. ACETO Aldo – rel. Consigliere Dott. LIBERATI Giovanni – Consigliere Dott....
Consiglio di Stato, sezione VI, sentenza 21 marzo 2016, n. 1150. L’omessa indicazione nel provvedimento del nominativo del responsabile del procedimento non costituisce motivo d’invalidità del provvedimento, posto che supplisce il criterio legale d’imputazione del ruolo al dirigente preposto all’unità organizzativa competente
Consiglio di Stato sezione VI sentenza 21 marzo 2016, n. 1150 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale Sezione Sesta ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 8559 del 2014, proposto da: Li. Ba., rappresentata e difesa dagli avv. Gi. Pr. Di. e Fr....
Consiglio di Stato, sezione VI, sentenza 21 marzo 2016, n. 1156. L’azione di annullamento proposta innanzi al giudice amministrativo è subordinata alla sussistenza di tre condizioni: a) la titolarità di una posizione giuridica, in astratto configurabile come interesse legittimo, inteso come posizione qualificata – di tipo oppositivo o pretensivo – che distingue il soggetto dal quisque de populo in rapporto all’esercizio dell’azione amministrativa; b) l’interesse ad agire, ovvero la concreta possibilità di perseguire un bene della vita, anche di natura morale o residuale, attraverso il processo, in corrispondenza ad una lesione diretta ed attuale dell’interesse protetto, a norma dell’art. 100 Cod. proc. civ.; c) la legittimazione attiva o passiva di chi agisce o resiste in giudizio, in quanto titolare del rapporto controverso dal lato attivo o passivo
Consiglio di Stato sezione VI sentenza 21 marzo 2016, n. 1156 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale Sezione Sesta ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 4748 del 2015, proposto da società Fo. Ca. Gr. s.p.a., rappresentata e difesa dagli avvocati Fr. Za.,...