Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 12 novembre 2015, n. 45279 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FRANCO Amedeo – Presidente Dott. DI NICOLA Vito – Consigliere Dott. ANDREAZZA Gastone – rel. Consigliere Dott. ACETO Aldo – Consigliere Dott....
Categoria: Diritto Tributario
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 24 novembre 2015, n. 46500. In materia di accertamento di reati tributari il processo verbale di constatazione redatto in occasione di controlli è inseribile nel fascicolo del dibattimento nella parte in cui riproduce situazioni di fatto esistenti in un determinato momento e suscettibili di subire modifiche; così che possono essere utilizzati i riscontri documentali e contabili amministrativi quando riproducono una situazione obiettiva neppure contestata. D’altra parte, il processo verbale di constatazione redatto dalla guardia di finanza o dai funzionari degli uffici finanziari è un atto amministrativo extraprocessuale, come tale, comunque, acquisibile ed utilizzabile a fini probatori. Qualora, però, nel corso dell’attività ispettiva, emergano indizi di reato, occorre procedere secondo le modalità previste dall’art.220 disp.att.c.p.p., altrimenti la parte del documento redatta successivamente a detta emersione non può assumere efficacia probatoria e, quindi, non è utilizzabile”. Tale norma prescrive, infatti, che, quando emergano indizi di reato, gli atti necessari per assicurare le fonti di prova e raccogliere quant’altro possa servire per l’applicazione della legge penale sono compiuti con l’osservanza delle norme delle codice. Da detta disposizione si evince, per converso, che l’obbligo non ricorre quando, ancora, non sono emersi elementi di colpevolezza nei riguardi di chi è sottoposto all’atto ispettivo o di vigilanza. In tema di omesso versamento delle ritenute previdenziali e assistenziali, il controllo formale relativo alla regolarità della posizione contributiva del datore di lavoro, compiuto dall’Istituto previdenziale sulla base dei documenti già in suo possesso, non possa considerarsi attività ispettiva o di vigilanza ai sensi e per gli effetti di cui all’art.220 disp. att. cod.proc.pen., che impone l’osservanza delle norme a garanzia della difesa previste dal codice di rito
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 24 novembre 2015, n. 46500 Ritenuto in fatto 1. La Corte di Appello di Catanzaro, con sentenza del 05/03/2015, confermava la sentenza del Tribunale di Cosenza, emessa In data 26/02/2014, con la quale S.F.A. era stato condannato, previo riconoscimento delle circostanze attenuanti generiche e di quella di cui...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 29 ottobre 2015, n. 43599. La causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto di cui all’art. 131-bis cod. pen. non può trovare applicazione in quei casi, come quello oggetto di esame, in cui non sussistono i presupposti necessari per la configurabilità della medesima, in considerazione dell’entità degli importi non versati all’Erario (nel caso di specie la somma non versata era pari ad oltre 240mila euro, importo che la Corte ha ritenuto insuscettibile di essere valutata in termini di particolare tenuità, non essendo alla data della decisione ancora entrata in vigore la riforma del sistema penale tributario che, com’è noto, dopo il 22.10.2015 per effetto del D. Lgs. 24 settembre 2015, n. 158, per la fattispecie di omesso versamento IVA, ha elevato la soglia di punibilità da 50.000 a 250.000 euro.
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 29 ottobre 2015, n. 43599 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FIALE Aldo – Presidente Dott. ORILIA Lorenzo – Consigliere Dott. ACETO Aldo – rel. Consigliere Dott. GENTILI Andrea – Consigliere Dott. MENGONI...
Corte di Cassazione, sezioni unite, ordinanza 12 novembre 2015, n. 23113. Le controversie aventi ad oggetto il provvedimento di iscrizione di ipoteca sugli immobili, ai sensi dell’art. 77 del d.P.R. 29 settembre 1973, n. 602, appartengono infatti alla giurisdizione del giudice tributario sole qualora i crediti garantiti dall’ipoteca abbiano natura tributaria, spettando altrimenti la giurisdizione al giudice ordinario. Ne consegue che la controversia in ordine all’iscrizione ipotecaria emessa a tutela di crediti aventi natura non tributaria – recati dalle cartelle indicate dal giudice a quo, in quante relativi a sanzioni amministrative per indebita percezione di aiuti comunitari per l’olio d’oliva, è devoluta alla giurisdizione del giudice ordinario
Suprema Corte di Cassazione sezioni unite ordinanza 12 novembre 2015, n. 23113 Ritenuto in fatto 1. Concettina lannazzo, V.F.C: e G.F. C., eredi di A. C., proposero opposizione ex art. 615 cod. proc. civ. dinanzi al Tribunale di Lamezia Terme avverso la comunicazione di iscrizione ipotecaria eseguita dal concessionario per la riscossione sui beni immobili...
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 28 ottobre 2015, n. 21972. In merito merito alla lecita gratuità dell’operato di un professionista nei confronti di soggetti con i quali oltre a ricorrere, in alcuni casi, un rapporto di lavoro, vi è altresì un rapporto di parentela o di amicizia.
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE V sentenza 28 ottobre 2015, n. 21972 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TRIBUTARIA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. DI AMATO Sergio – Presidente – Dott. VIRGILIO Biagio – Consigliere – Dott. LOCATELLI Giuseppe – Consigliere – Dott. IOFRIDA Giulia –...
Corte di Cassazione, sezione tributaria, sentenza 28 ottobre 2015, n. 21959. Il possesso di quattro auto non decreta automaticamente l’infedeltà tributaria
Suprema Corte di Cassazione sezione tributaria sentenza 28 ottobre 2015, n. 21959 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TRIBUTARIA Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. DI AMATO Sergio – Presidente Dott. VIRGILIO Biagio – rel. Consigliere Dott. GRECO Antonio – Consigliere Dott. IOFRIDA Giulia – Consigliere Dott. LA...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 21 ottobre 2015, n. 42230. L’amministrazione finanziaria non può opporsi se i giudici penali negano il sequestro dei beni di un gruppo di imputati rinviati a giudizio per il reato di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di reati tributari. Neppure facendo appello alla direttiva comunitaria che prevede il diritto della vittima a ottenere un risarcimento da parte dell’autore del reato
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 21 ottobre 2015, n. 42230 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. MANNINO Saverio F. – Presidente Dott. DI NICOLA Vito – Consigliere Dott. ANDREAZZA Gastone – Consigliere Dott. ACETO Aldo – Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione tributaria, sentenza 21 ottobre 2015, n. 21396. In tema di fondo patrimoniale, anche un debito di natura tributaria sorto per l’esercizio dell’attività imprenditoriale può ritenersi contratto per i bisogni della famiglia, a condizione che si dimostri che l’obbligazione è sorta per soddisfare tali bisogni, non essendo sufficiente che il debito derivi dall’attività professionale o d’impresa del coniuge. Il criterio identificativo dei debiti per i quali può avere luogo l’esecuzione sui beni del fondo va ricercato non già nella natura dell’obbligazione ma nella relazione tra il fatto generatore dell’obbligazione e i bisogni della famiglia. La finalità non può dirsi sussistente per il solo fatto che il debito derivi dall’attività professionale o d’impresa del coniuge, dovendosi accertare che l’obbligazione sia sorta per il soddisfacimento dei bisogni familiari – incluse le esigenze volte al pieno mantenimento e all’univoco sviluppo della famiglia – ovvero per il potenziamento della capacità lavorativa del coniuge, e non per esigenze da natura voluttuaria o caratterizzate da interesse meramente speculativi
Suprema Corte di Cassazione sezione tributaria sentenza 21 ottobre 2015, n. 21396 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TRIBUTARIA Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. MERONE Antonio – Presidente Dott. CHINDEMI Domenico – Consigliere Dott. BOTTA Raffaele – rel. Consigliere Dott. ZOSO Liana Mariateresa – Consigliere Dott. MELONI...
Corte di Cassazione, sezioni unite, sentenza 2 ottobre 2015, n. 19704. Il contribuente può impugnare la cartella di pagamento della quale – a causa dell’invalidità della relativa notifica – sia venuto a conoscenza solo attraverso un estratto di ruolo
Suprema Corte di Cassazione sezioni unite sentenza 2 ottobre 2015, n. 19704 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONI UNITE CIVILI Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ROVELLI Luigi Antonio – Primo Presidente f.f. Dott. CICALA Mario – Presidente Sezione Dott. RORDORF Renato – Presidente Sezione Dott. RAGONESI Vittorio...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 8 ottobre 2015, n. 40352. Ai fini dell’integrazione dell’elemento psicologico del reato di omesso versamento IVA la valutazione del giudice di merito deve investire la peculiarità della condotta omissiva tipizzata (omesso pagamento del debito IVA nei termini previsti dalla legge), condotta omissiva avente natura dolosa, per cui è proprio l’ esistenza concreta della possibilità di adempiere il pagamento che costituisce indefettibile presupposto della sussistenza della volontà in capo al soggetto obbligato di non effettuare nei termini il versamento dovuto
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 8 ottobre 2015, n. 40352 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. MANNINO Saverio F. – Presidente Dott. MULLIRI Guicla – Consigliere Dott. DI NICOLA Vito – Consigliere Dott. ROSI Elisabetta – rel. Consigliere...