Suprema Corte di Cassazione sezione tributaria sentenza 20 aprile 2016, n. 7885 Ritenuto in fatto A seguito di processo verbale di constatazione, l’Agenzia delle Entrate emetteva nei confronti di Mainetti spa un avviso di accertamento contenente tre rilievi: 1) costi indeducibili, relativi a spese di manutenzione straordinaria per rifacimento del tetto dell’immobile sede dell’attività di...
Categoria: Diritto Tributario
Il giudice che, in un procedimento per dichiarazione infedele, dispone il sequestro preventivo, ma non indica con precisione a quale annualità si riferisce la somma evasa, emette un provvedimento con motivazione carente, viziato per violazione di legge. L’indicazione della somma evasa, infatti, consente di valutare la sussistenza del fumus boni iuris circa il superamento della soglia di punibilità, la quale è elemento costitutivo della dichiarazione infedele. Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 11 aprile 2016, n. 14752.
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 11 aprile 2016, n. 14752 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. AMORESANO Silvio – Presidente Dott. MANZON Enrico – Consigliere Dott. ANDREAZZA Gastone – Consigliere Dott. DI STASI Antonell – rel. Consigliere Dott....
Il decreto-legge 7 febbraio 1985, n. 12, art. 2, convertito con modificazioni dalla legge 5 aprile 1985, n. 118, nel delimitare il proprio ambito di applicazione alle abitazioni non di lusso, rinvia ai parametri fissati dal decreto ministeriale 2 agosto 1969, pubblicato sulla G.U. n. 218 del 27 agosto 1969, senza alcun riferimento alle categorie catastali. Ne discende che il carattere non di lusso del fabbricato, per l’applicazione dell’aliquota agevolata di registro sulla “prima casa”, deve essere riscontrato sulla sola base dei criteri indicati dal citato decreto ministeriale, mentre resta priva di autonoma e decisiva rilevanza la classificazione catastale, dovendosi considerare, in primis, se la superficie complessiva superi il massimo previsto per la fruibilità dell’agevolazione. Corte di Cassazione, sezione tributaria, sentenza 22 aprile 2016, n. 8146.
Suprema Corte di Cassazione sezione tributaria sentenza 22 aprile 2016, n. 8146 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TRIBUTARIA Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. CHINDEMI Domenico – Presidente Dott. ZOSO Liana Maria Teresa – rel. Consigliere Dott. BRUSCHETTA Ernestino Luigi – Consigliere Dott. MELONI Marina – Consigliere...
Non sussiste la giurisdizione del giudice amministrativo nell’ipotesi di impugnazione dell’autorizzazione rilasciata dal Procuratore della Repubblica, ai sensi dell’art. 52 comma 3 d.p.r. n. 633 del 1972, per consentire nel corso di una verifica fiscale l’esame di documenti rispetto ai quali il contribuente abbia eccepito l’esistenza del segreto professionale. Corte di Cassazione, sezioni unite, sentenza 2 maggio 2016, n. 8587
Suprema Corte di Cassazione sezioni unite sentenza 2 maggio 2016, n. 8587 Ritenuto in fatto Nel corso di una verifica fiscale presso lo Studio legale e tributario associato B. N. furono esaminati, previa acquisizione dell’autorizzazione del Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Milano, anche documenti rispetto ai quali era stato opposto il segreto professionale...
Il compenso di prestazione professionale è soggetto ad IVA anche se percepito successivamente alla cessazione dell’attività, nel cui ambito la prestazione è stata eseguita, ed alla sua formalizzazione, atteso che il fatto generatore dell’imposta va identificato, alla luce del diritto comunitario e del principio di neutralità fiscale, con l’espletamento dell’operazione. Corte di Cassazione, sezioni unite, sentenza 21 aprile 2016, n. 8059.
Suprema Corte di Cassazione sezioni unite sentenza 21 aprile 2016, n. 8059 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONI UNITE CIVILI Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. RORDORF Renato – Primo Presidente f.f. Dott. AMOROSO Giovanni – Presidente di Sez. Dott. CAPPABIANCA Aurelio – rel. Presidente di Sez. Dott....
Presupposto dell’imposta regionale sulle attività produttive è l’esercizio abituale di un’attività autonomamente organizzata diretta alla produzione e allo scambio ovvero alla prestazione di servizi, ma quando l’attività è esercitata dalle società e dagli enti, che siano soggetti passivi dell’imposta a norma dell’art. 3 del D.Lgs. 15/12/1997, n. 446 – comprese quindi le società semplici e le associazioni senza personalità giuridica costituite fra persone fisiche per l’esercizio in forma associata di arti e professioni – essa, in quanto esercitata da tali soggetti, strutturalmente organizzati per la forma nella quale l’attività è svolta, costituisce ex lege, in ogni caso, presupposto d’imposta, dovendosi perciò escludere la necessità di ogni accertamento in ordine alla sussistenza dell’autonoma organizzazione. Corte di Cassazione, sezioni unite, sentenza 14 aprile 2016, n. 7371.
Suprema Corte di Cassazione sezione unite sentenza 14 aprile 2016, n. 7371 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONI UNITE CIVILI Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ROVELLI Luigi Antonio – Primo Presidente f.f. Dott. CICALA Mario – Presidente Sezione Dott. AMOROSO Giovanni – Presidente Sezione Dott. RAGONESI Vittorio...
Ai fini del riconoscimento dell’agevolazione c.d. “prima casa”, l’acquisto di un unico cespite immobiliare da parte di due soggetti non giustifica il frazionamento della superficie utile complessiva tra i due acquirenti allo scopo di non ritenere integrati i presupposti legali per la classificazione dell’immobile tra quelli dotati del carattere di lusso. Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 14 aprile 2016, n. 7457.
Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 14 aprile 2016, n. 7457 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA CIVILE SOTTOSEZIONE T Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. IACOBELLIS Marcello – Presidente Dott. CARACCIOLO Giuseppe – Consigliere Dott. CIGNA Mario – Consigliere Dott. IOFRIDA Giulia – Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione tributaria, sentenza 1 aprile 2016, n. 6334. Lo sgravio effettuato dall’Ufficio finanziario, prima di presentare appello avverso la decisione sfavorevole di primo grado, e relativo a somme direttamente iscritte a ruolo all’esito del controllo automatizzato ex art. 36-bis del d.P.R. n. 600/1973 non incide sul permanente interesse dell’Ufficio a proporre l’impugnazione
Suprema Corte di Cassazione sezione tributaria sentenza 1 aprile 2016, n. 6334 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TRIBUTARIA Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. DI AMATO Sergio – Presidente Dott. GRECO Antonio – Consigliere Dott. IOFRIDA Giulia – Consigliere Dott. IANNELLO Emilio – rel. Consigliere Dott. LA...
Corte di Cassazione, sezione tributaria, sentenza 30 marzo 2016, n. 6108. Il versamento di sanzioni in misura ridotta a titolo di ravvedimento operoso, ex art. 13 del D.lgs. n. 472/1997, se non produce alcun effetto preclusivo in ordine ad un eventuale accertamento da parte dell’Ufficio, costituisce, al contrario, causa ostativa al rimborso di quanto versato a tale titolo da parte del contribuente, laddove l’istanza di rimborso sia fondata, come nel caso di specie, sulla carenza del presupposto sanzionatorio
Suprema Corte di Cassazione sezione tributaria sentenza 30 marzo 2016, n. 6108 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TRIBUTARIA Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. DI AMATO Sergio – Presidente Dott. CAPPABIANCA Aurelio – Consigliere Dott. FEDERICO Guido – rel. Consigliere Dott. IANNELLO Emilio – Consigliere Dott. CRICENTI...
Corte di Cassazione, sezione tributaria, sentenza 18 marzo 2016, n. 5384. In caso di fallimento in estensione dei soci illimitatamente responsabili della società di persone, gli accertamenti riguardanti i maggiori redditi di partecipazione conseguiti nel periodo precedente al fallimento devono sempre essere loro notificati in quanto la comunicazione nei confronti del solo curatore, pur impedendo al socio fallito la conoscenza legale dell’atto impositivo, non gli consente poi in sede processuale di farne dichiarare l’illegittimità
Suprema Corte di Cassazione sezione tributaria sentenza 18 marzo 2016, n. 5384 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TRIBUTARIA Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. BIELLI Stefano – Presidente Dott. MARULLI Marco – rel. Consigliere Dott. TRICOMI Laura – Consigliere Dott. PERRINO Angelina Maria – Consigliere Dott. VELLA...