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Corte Costituzionale, sentenza n. 110 del 3 maggio 2012. Misure alternative al carcere anche per chi fa contraffazione di prodotti.

Dichiarata l’illegittimità costituzionale dell’articolo 275, comma 3, secondo periodo, del codice di procedura penale, come modificato dall’art. 2, comma 1, del decreto-legge 23 febbraio 2009, n. 11 (Misure urgenti in materia di sicurezza pubblica e di contrasto alla violenza sessuale, nonché in tema di atti persecutori), convertito, con modificazioni, dalla legge 23 aprile 2009, n....

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Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 27 aprile 2012, n. 16045. In tema di estorsione la minaccia può esplicarsi anche in maniera implicita e indiretta, assumendo toni apparentemente “morbidi” e concilianti, essendo solo necessario che essa sia idonea in concreto a coartare la volontà del soggetto passivo in relazione alle circostanze del fatto, alla personalità dell’agente, alle condizioni soggettive della vittima e alle condizioni ambientali del caso.

La Massima In tema di estorsione la minaccia può esplicarsi anche in maniera implicita e indiretta, assumendo toni apparentemente “morbidi” e concilianti, essendo solo necessario che essa sia idonea in concreto a coartare la volontà del soggetto passivo in relazione alle circostanze del fatto, alla personalità dell’agente, alle condizioni soggettive della vittima e alle condizioni...

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Corte di Cassazione, sezione I, sentenza n. 12880 del 5 aprile 2012. Condanna per il proprietario del locale quando lo stesso non è attrezzato per impedire che il forte rumore prodotto all’interno dalla musica e dal vociare si propaghino all’esterno, in orario di attività del locale, coincidente con quello destinato al riposo delle persone

Suprema Corte di Cassazione  sezione I sentenza n. 12880 del 5 aprile 2012 Svolgimento del processo 1. Con sentenza del 10.2.2011, il Tribunale di Gorizia condannava C.L. e CA.Pa. in ordine al reato di cui all’art. 659 cod. pen. in quanto, quali amministratori del locale “(omissis)”, corrente in (omissis), avevano provocato disturbo agli abitanti della...

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Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza del 23 aprile 2012, n. 15701. Dalla presentazione di elementi di prova raccolti dal difensore a favore del proprio assistito deriva al giudice l’obbligo non solo della loro acquisizione, ma anche della loro valutazione, con la conseguenza che, in caso venissero disattese, è comunque richiesta una motivazione circa le ragioni che hanno portato ad escludere il rilievo alle prove assunte dalla difesa.

La massima Dalla presentazione di elementi di prova raccolti dal difensore a favore del proprio assistito deriva al giudice l’obbligo non solo della loro acquisizione, ma anche della loro valutazione, con la conseguenza che, in caso venissero disattese, è comunque richiesta una motivazione circa le ragioni che hanno portato ad escludere il rilievo alle prove...

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Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 19 marzo 2012, n.10702. L’obbligo di vigilanza del delegante, distinto da quello del delegato, riguarda precipuamente la correttezza della complessiva gestione del rischio da parte del delegato medesimo e non impone il controllo, momento per momento, delle modalità di svolgimento delle lavorazioni.

La massima L’obbligo di vigilanza del delegante, distinto da quello del delegato, riguarda precipuamente la correttezza della complessiva gestione del rischio da parte del delegato medesimo e non impone il controllo, momento per momento, delle modalità di svolgimento delle lavorazioni. Ne consegue che non risponde della morte di un dipendente di una società la legale...

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Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 17 gennaio 2012, n. 1709. Ricorre il reato di subornazione previsto dall’art. 377 c.p. anche nel caso in cui l’offerta sia avvenuta in via indiretta, per il tramite di un soggetto intermediario non direttamente coinvolto nelle sequele testimoniali, tuttavia in grado di poter prendere contatto ed influenzare le costituende deposizioni processuali di un individuo terzo a questi confidenzialmente legato

La massima Ricorre il reato di subornazione previsto dall’art. 377 c.p. anche nel caso in cui l’offerta sia avvenuta in via indiretta, per il tramite di un soggetto intermediario non direttamente coinvolto nelle sequele testimoniali, tuttavia in grado di poter prendere contatto ed influenzare le costituende deposizioni processuali di un individuo terzo a questi confidenzialmente...

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Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 18 aprile 2012, n. 14880. La rapina si differenzia dall’estorsione poiché in essa il reo sottrae la cosa esercitando sulla vittima una violenza o una minaccia diretta e ineludibile, mentre nell’estorsione emergono gli elementi della coartazione e della consegna, ma non del totale annullamento della capacità del soggetto passivo di determinarsi diversamente dalla volontà dell’estorsore

La massima La rapina si differenzia dall’estorsione poiché in essa il reo sottrae la cosa esercitando sulla vittima una violenza o una minaccia diretta e ineludibile, mentre nell’estorsione emergono gli elementi della coartazione e della consegna, ma non del totale annullamento della capacità del soggetto passivo di determinarsi diversamente dalla volontà dell’estorsore. In sostanza, nell’estorsione...

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Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 2 aprile 2012, n. 12252. La fattispecie di associazione eversiva di cui all’art. 270 bis c.p. .

Suprema Corte di Cassazione sezione V penale sentenza  2 aprile 2012, n. 12252 RILEVATO IN FATTO   B. D., C. A., D. A., C. M., G. B., L. C., M. A., R. D., S. A., S. V., T. M. furono riconosciuti colpevoli, in primo grado (sentenza Corte di assise di Milano del 13.6.2009), del delitto...

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Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 18 aprile 2012, n. 14930. Deve essere qualificato negligente e imprudente il comportamento del medico curante che non valuta i sintomi chiaramente indicativi di una grave patologia cardiaca del paziente, scambiandoli per gastrite, e non prescrive con immediatezza gli occorrenti approfondimenti diagnostici. Ne consegue che il sanitario risponde di omicidio colposo per la morte dello stesso paziente

  La massima Deve essere qualificato negligente e imprudente il comportamento del medico curante che non valuta i sintomi chiaramente indicativi di una grave patologia cardiaca del paziente, scambiandoli per gastrite, e non prescrive con immediatezza gli occorrenti approfondimenti diagnostici. Ne consegue che il sanitario risponde di omicidio colposo per la morte dello stesso paziente,...

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Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 14 aprile 2012, n.14391. La natura giuridica di reato di evento e di danno della fattispecie di cui all’art. 612 bis c.p. (stalking) implica che, ai fini di una pronuncia di condanna, venga accertata la sussistenza del nesso eziologico tra la condotta posta in essere dal soggetto agente e le conseguenze dannose, sotto il profilo psicologico, in capo alla persona offesa.

La massima La natura giuridica di reato di evento e di danno della fattispecie di cui all’art. 612 bis c.p. (stalking) implica che, ai fini di una pronuncia di condanna, venga accertata la sussistenza del nesso eziologico tra la condotta posta in essere dal soggetto agente e le conseguenze dannose, sotto il profilo psicologico, in...