Suprema Corte di Cassazione sezione VI Sentenza 3 gennaio 2014, n. 88 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. DI VIRGINIO Adolfo – Presidente Dott. PAOLONI Giacomo – Consigliere Dott. VILLONI Orlando – rel. Consigliere Dott. CAPOZZI Angelo – Consigliere Dott....
Categoria: Diritto Penale e Procedura Penale
Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 15 gennaio 2014, n. 1500. Condanna per omicidio colposo in danno del proprietario del banco di vendita di prodotti ortofrutticoli. Secondo l’accertamento condotto nei gradi di merito, mentre il danneggiato transitava a piedi veniva colpito dal banco spostatosi per effetto dell’impatto su di esso dell’ombrellone che ne costituiva parte, a sua volta staccatosi dall’ancoraggio che lo assicurava al banco a causa di una raffica di vento particolarmente forte. Nell’urto il danneggiato riportava la frattura del bacino, dalla quale conseguiva come complicanza un’embolia gassosa, che ne determinava la morte. Escluso il caso fortuito
Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza 15 gennaio 2014, n. 1500 Ritenuto in fatto 1. Con la sentenza indicata in epigrafe la Corte di Appello di Lecce, sezione distaccata di Taranto, ha confermato la condanna pronunciata nei confronti di C.M. dal Gup del Tribunale di Taranto, per il reato di omicidio colposo in danno...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 2 gennaio 2014, n. 64. La previsione dell’articolo 186 C.d.S., comma 9 bis, secondo cui il lavoro di pubblica utilita’ deve avere una durata corrispondente a quella della pena detentiva irrogata e della pena pecuniaria convertita ragguagliando 250 euro ad un giorno di lavoro di pubblica utilita’, introduce una deroga al Decreto Legislativo n. 274 del 2000, articolo 54, comma 2 del nella sola parte relativa alla previsione della durata edittale della pena del lavoro di pubblica utilita’ (da un minimo di dieci giorni ad massimo di sei mesi); la disposizione non introduce alcuna deroga al criterio di computo della pena sostitutiva stabilito dal Decreto Legislativo n. 274 del 2000, articolo 54, comma 5, secondo cui un giorno di lavoro di pubblica utilita’ consiste nella prestazione di due ore di lavoro, criterio ugualmente valevole in caso di applicazione della pena del lavoro di pubblica utilita’ a seguito di condanna per il reato previsto dall’articolo 186 C.d.S..
Suprema Corte di Cassazione sezione I Sentenza 2 gennaio 2014, n. 64 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SIOTTO Maria Cristin – Presidente Dott. CASSANO Margherita – Consigliere Dott. LOCATELLI Giuseppe – rel. Consigliere Dott. CAPRIOGLIO Piera Maria S –...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 7 gennaio 2014, n. 117. In tema di detenzione e spaccio di stupefacenti; annullata la sentenza della corte d’appello per non aver argomentato in ordine alle ragioni (ad es. luogo di rinvenimento di pertinenza esclusiva dell’imputato, ovvero modalita’ di custodia) per cui la sostanza stupefacente detenuta nell’abitazione appartenesse all’imputato o, comunque, fosse ipotizzabile un concorso dello stesso in quella detenzione
Suprema Corte di Cassazione sezione III Sentenza 7 gennaio 2014, n. 117 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. MANNINO Saverio F. – Presidente Dott. FRANCO Amedeo – Consigliere Dott. AMORESANO Silvio – rel. Consigliere Dott. GAZZARA Santi – Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 7 gennaio 2014, n. 273. Nell’ipotesi in cui il giudice di legittimita’ abbia disposto l’annullamento con rinvio limitatamente all’esclusione di una circostanza aggravante in grado d’appello (come nel caso in esame), deve ritenersi che sull’affermazione di responsabilita’ dell’imputato si sia formato il giudicato, con la conseguenza che i termini di custodia cautelare cui deve farsi riferimento sono, ai sensi dell’articolo 303 c.p.p., comma 1, lettera d), seconda parte, quelli stabiliti per la durata massima delle misure cautelari dal quarto comma dello stesso articolo
Suprema Corte di Cassazione sezione VI Sentenza 7 gennaio 2014, n. 273 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. AGRO’ Antonio – Presidente Dott. SERPICO Francesc – Consigliere Dott. IPPOLITO F. – rel. Consigliere Dott. PETRUZZELLIS Anna – Consigliere Dott. PATERNO’...
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 19 dicembre 2013, n. 51393. Anche un semplice graffio configura il reato di lesioni, (nel caso di specie, durante un alterco una donna aveva segnato il viso della sua rivale in amore, procurandole una prognosi di dieci giorni).
Suprema Corte di Cassazione sezione V Sentenza 19 dicembre 2013, n. 51393 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUINTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. LOMBARDI Alfredo – Presidente Dott. BRUNO P.A – rel. Consigliere Dott. SETTEMBRE Antonio – Consigliere Dott. MICHELI Paolo – Consigliere Dott. DEMARCHI...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 2 gennaio 2014, n. 21. Va convalidato l’arresto in flagranza anche se le 48 ore di tempo (previste dall’art. 558 c.p.p.) vengono superate perché il magistrato è impegnato in altri procedimenti, sempre che però l’imputato sia stato presentato nei tempi dinanzi all’organo giudicante
Suprema Corte di Cassazione sezione VI Sentenza 2 gennaio 2014, n. 21 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. MILO Nicola – Presidente Dott. LANZA Luigi – Consigliere Dott. PETRUZZELLIS An – rel. Consigliere Dott. DI STEFANO Pierlui – Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 7 gennaio 2014, n. 129. È sequestrabile il bene confluito nel fondo patrimoniale, anche se in precedenza risultava di esclusiva proprietà del coniuge estraneo al procedimento penale. Ciò in quanto il vincolo cautelare riguarda il bene destinato al fondo, la cui proprietà, come espressamente previsto dalla legge, spetta ad entrambi i coniugi se non previsto differentemente all’atto di costituzione. Ha quindi rilievo, in tale contesto, solo la disponibilità al momento del sequestro: nel caso di specie, a tale data, il bene era nella disponibilità di entrambi i coniugi
Suprema Corte di Cassazione sezione III Sentenza 7 gennaio 2014, n. 129 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. MANNINO Saverio Felice – Presidente Dott. FRANCO Amedeo – Consigliere Dott. AMORESANO Silvio – Consigliere Dott. GAZZARA Santi – Consigliere Dott. SCARCELLA...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 7 gennaio 2014, n. 130. In tema di scelta delle misure cautelari, ai fini della motivazione del provvedimento di custodia in carcere, non e’ necessaria un’analitica dimostrazione delle ragioni che rendono inadeguata ogni altra misura, ma e’ sufficiente che il giudice indichi con argomenti logico giuridici tratti dalla natura e dalle modalita’ di commissione del reato nonche’ della personalita’ dell’indagato gli elementi specifici che inducono ragionevolmente a ritenere la custodia in carcere come la misura piu’ adeguata al fine di impedire la prosecuzione dell’attivita’ criminosa, rimanendo in tal modo assorbita l’ulteriore dimostrazione della inidoneita’ delle altre misure coercitive
Suprema Corte di Cassazione sezione III Sentenza 7 gennaio 2014, n. 130 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. MANNINO Saverio Felice – Presidente Dott. FRANCO Amedeo – Consigliere Dott. AMORESANO Silvio – rel. Consigliere Dott. GAZZARA Santi – Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 10 gennaio 2014 n. 372. Anche se imputato in un procedimento penale per abusi sessuali contro il figlio, al padre non vanno impediti, sia pure in forma protetta, gli incontri con il minore
Il testo integrale Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 10 gennaio 2014 n. 372[1] Alla madre che sosteneva che il minore non veniva tutelato e lo si esponeva al rischio di incontrare chi ne aveva abusato, la Cassazione ha dunque osservato che la...