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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 3 giugno 2014, n. 22922. Nei reati tributari commessi dal rappresentante legale le misure cautelari si estendono ai beni societari. Se la frode fiscale è commessa dagli organi di una persona giuridica, infatti, è consentito il sequestro preventivo finalizzato alla confisca dei beni aziendali qualora il profitto sia nella disponibilità dell'impresa; e non più soltanto quando la struttura aziendale costituisca «apparato fittizio utilizzato dal reo per commettere gli illeciti».

Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 3 giugno 2014, n. 22922 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANOLA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. TERESI Alfredo – Presidente Dott. MARINI Luigi – Consigliere Dott. SAVINO Mariapia Gaeta – Consigliere Dott. ORILIA Lorenzo – rel. Consigliere Dott. PEZZELLA Vincenzo...

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Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 3 aprile 2014, n. 15187. Alla luce della recente sentenza costituzionale n. 32/2014, la quarta Sezione della Cassazione, con la sentenza 15187/2014, ha affermato che la reviviscenza del trattamento sanzionatorio più favorevole per la detenzione illecita delle c.d. droghe leggere impone di riconsiderare i presupposti applicativi delle misure cautelari personali in atto.

Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza 3 aprile 2014, n. 15187 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUARTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SIRENA Pietro A – Presidente Dott. ROMIS Vincenzo – Consigliere Dott. VITELLI CASELLA Luca – Consigliere Dott. GRASSO Giuseppe – Consigliere Dott. MONTAGNI...

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Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 13 giugno 2014, n. 25255. Condannato alla pena di anni due e mesi quattro di reclusione, con la pena accessoria dell'interdizione temporanea di anni cinque, un docente di scuola media superiore, per i reati di concussione tentata e consumata posti in essere per aver compiuto atti idonei diretti in modo non equivoco ad imporre agli alunni delle classi terza, quarta e quinta di quella scuola l'acquisto di un libro di poesie al costo di euro dieci a copia, minacciandoli che, in caso di mancato acquisto, avrebbe proposto valutazioni insufficienti agli scrutini del primo trimestre. Ai fini della configurabilità del reato di tentata concussione, che si ha laddove il pubblico ufficiale abbia compiuto atti idonei diretti in modo non equivoco a costringere od indurre qualcuno a dare o promettere denaro od altra utilità, è richiesta l'oggettiva efficacia intimidatoria di tale condotta, restando indifferente il conseguimento in concreto del risultato di porre la vittima in stato di soggezione

Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 13 giugno 2014, n. 25255 Ritenuto di fatto 1. Con sentenza del 17 gennaio 2013 la Corte d’appello di Reggio Calabria, in riforma della sentenza emessa dal Tribunale di Reggio Calabria in data 4 novembre 2008, ha concesso le attenuanti generiche, rideterminando in anni due e mesi quattro...

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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza del 5 giugno 2014, n. 23522. Allorquando si censuri la motivazione del provvedimento emesso dal tribunale del riesame in ordine alla consistenza dei gravi indizi di colpevolezza, alla Corte Suprema spetta solo il compito di verificare, in relazione alla peculiare natura del giudizio di legittimità e ai limiti che ad esso ineriscono, se il giudice di merito abbia dato adeguatamente conto delle ragioni che l'hanno indotto ad affermare la gravità del quadro indiziario a carico dell'indagato e di controllare la congruenza della motivazione riguardante la valutazione degli elementi indizianti rispetto ai canoni della logica e ai principi di diritto che governano l'apprezzamento delle risultanze probatorie. Spetta, dunque, alla Corte di legittimità il solo compito di verificare se il giudice di merito abbia dato adeguatamente conto delle ragioni che l'hanno indotto ad affermare la gravità del quadro indiziario a carico dell'indagato, controllando la congruenza della motivazione riguardante la valutazione degli elementi indizianti rispetto ai canoni della logica e ai principi del diritto che governano l'apprezzamento delle risultanze probatorie

Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza del 5 giugno 2014, n. 23522 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. TERESI Alfredo – Presidente – Dott. MARINI Luigi – Consigliere – Dott. SAVINO Mariapia Gaeta – Consigliere – Dott. ORILIA Lorenzo...