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Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 22 luglio 2014, n. 32355. Risponde del reato di cui all’art. 609 bis il padre che durante la pratica del bidet tocca le parti intime alla minore e introduce reiteratamente le dita nella vagina

  Suprema CORTE DI CASSAZIONE sezione III SENTENZA 22 luglio 2014, n. 32355     Ritenuto in fatto      1. Con sentenza del 18 ottobre 2012 la Corte d’appello di Bologna ha accolto l’appello proposto dal Procuratore Generale e dalla parte civile avverso sentenza del 21 giugno 2007 con cui il Tribunale di Bologna...

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Corte di Cassazione, S.U.P., sentenza 24 luglio 2014, n. 32923. Il sorvegliato speciale sottoposto all’obbligo o al divieto di soggiorno che non porti con sé e non esibisca, a richiesta di ufficiali e agenti di polizia giudiziaria, la carta di permanenza risponde della contravvenzione di cui all’art. 650 c.p.

Suprema Corte di Cassazione S.U.P. sentenza 24 luglio 2014, n. 32923 Ritenuto in fatto 1. S.G. era originariamente imputato del delitto di cui all’art. 9, comma secondo, della legge 27 dicembre 1956, n.1423, nella formulazione risultante dalle varie e successive modifiche (e da ultimo quella di cui al decreto-legge 27 luglio 2005, n. 144, convertito...

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Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 8 luglio 2014, n. 29934. Il giudice deve opportunamente giustificare, anche in sede di sentenza di applicazione di pena concordata, la liquidazione che si allontani dai parametri ministeriali.

Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 8 luglio 2014, n. 29934     REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUINTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. PALLA Stefano – Presidente Dott. PISTORELLI Luc – rel. Consigliere Dott. POSITANO Gabriele – Consigliere Dott. DEMARCHI ALBENGO P.G. –...

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Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 16 giugno 2014, n. 25809. L'articolo 45 cod. proc. pen. fa riferimento alla "sicurezza o l'incolumita' pubblica". Ma l'ordine pubblico in tale ipotesi non e' certo l'ordine pubblico generale: si tratta comunque di situazioni che involgono l'ufficio giudiziario ed il dato processo "non e' sufficiente la mera possibilita' di tensioni e turbamenti dell'ordine pubblico (cui, di regola, devono far fronte le forze di polizia, nell'ambito dei compiti di prevenzione loro assegnati), ma e' necessario che la situazione paventata e addotta a sostegno della richiesta di rimessione emerga in modo ragionevolmente certo e non costituisca invece la proiezione di preoccupazioni e timori che, pur se ancorati a dati di fatto, non consentano tuttavia di prevedere reali ostacoli al corretto svolgimento del giudizi. Il concetto di ordine pubblico processuale, ricava bile dall'articolo 55 cod. proc. pen., trascende le esigenze della sicurezza pubblica e della pubblica tranquillita' e risale alle condizioni essenziali estrinseche agli organi giurisdizionali, concernenti quei normali ed armonici rapporti tra l'ambiente e la causa, a cui e' subordinato il sereno ed obiettivo svolgimento del processo.

Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 16 giugno 2014, n. 25809 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. AGRO’ Antonio – Presidente Dott. PAOLONI Giacomo – Consigliere Dott. DI STEFANO Pierluig – rel. Consigliere Dott. VILLONI Orlando – Consigliere Dott....

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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 16 giugno 2014, n. 25734. Anche per le cose che costituiscono corpo del reato il decreto di sequestro a fini di prova deve essere sorretto, a pena di nullita', da idonea motivazione in ordine al presupposto della finalita' perseguita in concreto per l'accertamento dei fatti.

  Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 16 giugno 2014, n. 25734   REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FIALE Aldo – Presidente Dott. AMORESANO Silvio – Consigliere Dott. ORILIA Lorenzo – rel. Consigliere Dott. GENTILI Andrea – Consigliere Dott....

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Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 18 luglio 2014, n. 31735. Il sequestro probatorio disposto nei confronti di un giornalista professionista deve rispettare con particolare rigore il criterio di proporzionalità tra il contenuto del provvedimento ablativo di cui egli è destinatario e le esigenze di accertamento dei fatti oggetto delle indagini, evitando quanto più possibile indiscriminati interventi invasivi nella sua sfera professionale

Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 18 luglio 2014, n. 31735 Ritenuto in fatto 1. Con ordinanza del 30 settembre 2013 il Tribunale del riesame di Reggio Calabria ha confermato il provvedimento di sequestro probatorio emesso dal P.M. presso il Tribunale di Reggio Calabria in data 12 settembre 2013, nell’ambito di un procedimento penale...