Suprema Corte di Cassazione sezione II ordinanza 14 settembre 2015, n. 18025 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. BUCCIANTE Ettore – Presidente Dott. BIANCHINI Bruno – Consigliere Dott. PETITTI Stefano – rel. Consigliere Dott. ORICCHIO Antonio – Consigliere Dott. ABETE...
Categoria: Diritto Penale e Procedura Penale
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 29 settembre 2015, n. 39358. In tema di circostanze aggravanti i futili motivi sussistono allorché la determinazione criminosa sia stata indotta da uno stimolo esterno di tale levità, banalità e sproporzione, rispetto alla gravità del reato, da apparire, secondo il comune modo di sentire, assolutamente insufficiente a provocare l’azione criminosa, e da potersi considerare, più che una causa determinante dell’evento, un mero pretesto per lo sfogo di un impulso violento. Per motivo abietto, invece, si intende quello turpe, ignobile, che rivela nell’agente un grado tale di perversità da destare un profondo senso di ripugnanza in ogni persona di media moralità, nonché quello che secondo il comune sentire è espressione di un sentimento spregevole o vile, che provoca ripulsione ed è ingiustificabile per l’abnormità di fronte al sentimento umano. Ne consegue che, anche se accomunate nella formulazione dell’art. 61 n.1 cod. pen., le due aggravanti sono concettualmente diverse ed ancorate a dati fattuali antitetici, per cui ove congiuntamente contestate necessitano di adeguata motivazione
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE I SENTENZA 29 settembre 2015, n.39358 Rilevato in fatto Con ordinanza del 7 gennaio 2015 il Tribunale di Milano, investito ai sensi dell’art. 309 cod. proc. pen., confermava il provvedimento emesso dal G.I.P. dello stesso Tribunale di applicazione della misura della custodia in carcere nei confronti di R.P. in relazione...
Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 11 settembre 2015, n. 36887. In tema di guida in stato di ebbrezza, l’esito positivo dell’alcotest costituisce prova della sussistenza dello stato di ebbrezza ed è onere dell’imputato fornire eventualmente la prova contraria a tale accertamento dimostrando vizi od errori di strumentazione o di metodo nell’esecuzione dell’aspirazione, non essendo sufficiente allegare la circostanza relativa all’assunzione di farmaci idonei ad influenzare l’esito del test, quando tale affermazione sia sfornita di riscontri probatori
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE IV PENALE sentenza 11 settembre 2015, n. 36887 Ritenuto in fatto F.G. ricorre per cassazione avverso la sentenza, in epigrafe indicata, della Corte d’appello di Palermo che, su gravame del P.M. ed, in riforma della sentenza di assoluzione, emessa nei suoi confronti dal Tribunale di Agrigento, in data 15.02.2012,...
Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 7 settembre 2015, n. 36059. La richiesta dell’automobilista condannato per guida in stato di ebbrezza di sostituire la pena con i lavori di pubblica utilità non può essere respinta semplicemente sostenendo che essa è incompatibile con la sospensione condizionale della pena accordata all’imputato
Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza 7 settembre 2015, n. 36059 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUARTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ROMIS Vincenzo – Presidente Dott. BIANCHI Luisa – rel. Consigliere Dott. MASSAFRA Umberto – Consigliere Dott. PICCIALLI Patrizia – Consigliere Dott. ZOSO...
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 8 settembre 2015, n. 36233. Per giustificare il diniego dell’affidamento, il giudice non può fondarsi essenzialmente sulla natura del reato per cui il reo è stato condannato né sulla “biografia criminale” di quest’ultimo, quale risulta dai precedenti penali e giudiziari esistenti a suo carico, ma deve prendere in considerazione il periodo successivo al reato e l’evoluzione della sua personalità
Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 8 settembre 2015, n. 36233 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUINTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. MARASCA Gennaro – Presidente Dott. LAPALORCIA Grazia – Consigliere Dott. VESSICHELLI Maria – Consigliere Dott. GUARDIANO Alfredo – rel. Consigliere Dott. PISTORELLI...
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 23 settembre 2015, n. 38738. In tema di abuso d’ufficio, il requisito del vantaggio patrimoniale va riferito al complesso dei rapporti giuridici a carattere patrimoniale; pertanto, sussiste non solo quando l’abuso sia volto a procurare beni materiali, ma anche quando sia volto a creare un accrescimento della situazione giuridica soggettiva a favore di colui nel cui interesse l’atto è stato posto in essere
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE V SENTENZA 23 settembre 2015, n. 38738 Ritenuto in fatto Con sentenza in data 30.9.2014 il G.U.P. del Tribunale di Pistoia dichiarava il non luogo a procedere, ai sensi dell’art. 425 c.p.p., nei confronti di P.R. , in ordine al reato a lui ascritto al capo B), per non avere...
Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 2 ottobre 2015, n. 19694. I cani da guardia, tra cui i pastori tedeschi, sono da considerare pericolosi e, quindi, rientranti nella disciplina di cui all’art. 672 cod. pen.
Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 2 ottobre 2015, n. 19694 Fatto e diritto Ritenuto che il consigliere designato ha depositato, in data 29 gennaio 2015, la seguente proposta di definizione, ai sensi dell’art. 380-bis cod. proc. civ.: «Con ricorso ex art. 22 della legge 24 novembre 1981, n. 689, depositato il 26 febbraio...
Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 7 settembre 2015, n. 36024. L’obbligo informativo del committente deve estendersi a tutte quelle situazioni e insidie che, dipendendo proprio dal luogo di lavoro e dalla natura dei materiali esistenti
Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza 7 settembre 2015, n. 36024 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUARTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SIRENA Pietro Antonio – Presidente Dott. IZZO Fausto – Consigliere Dott. IANNELLO Emilio – Consigliere Dott. MONTAGNI Andrea – Consigliere Dott. DELL’UTRI...
Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 7 settembre 2015, n. 36026. Al termine dell’istruzione dibattimentale il giudice ha poteri dispositivi in ordine all’acquisizione della prova al fine esclusivo di sopperire alle inerzie, lacunosità ed inefficienze istruttorie delle parti per definire il thema decidendum in modo più attinente ai fatti ed alle realtà dibattimentali emerse
Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza 7 settembre 2015, n. 36026 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUARTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SIRENA Pietro A. – Presidente Dott. IZZO Fausto – Consigliere Dott. IANNELLO Emilio – rel. Consigliere Dott. MONTAGNI Andrea – Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 7 settembre 2015, n. 36012. Nel caso di rinnovazione del dibattimento per mutamento del giudice, le dichiarazioni acquisite nella precedente fase dibattimentale possono essere utilizzate, mediante la semplice lettura, a condizione che vi sia il consenso delle parti
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 7 settembre 2015, n. 36012 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ESPOSITO Antonio – Presidente Dott. DIOTALLEVI G. – rel. Consigliere Dott. ALMA Marco Maria – Consigliere Dott. PELLEGRINO Andrea – Consigliere Dott....