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Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 10 febbraio 2016, n. 5488. La valutazione di sproporzione dei beni posseduti rispetto ai redditi dichiarati deve essere riferita al tempo in cui il denaro e gli altri cespiti entrano nella disponibilità dell’indagato e non invece al momento successivo in cui viene disposta la confisca ex art. 12-sexies d.l. n. 306 del 1992

Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 10 febbraio 2016, n. 5488 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ESPOSITO Antonio – Presidente Dott. DAVIGO Piercamillo – Consigliere Dott. DIOTALLEVI Giovan – rel. Consigliere Dott. RAGO Geppino – Consigliere Dott. CERVADORO...

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Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 10 febbraio 2016, n. 5550. La localizzazione mediante rilevamento con sistema satellitare, comunemente denominato GPS, costituisce una forma di pedinamento elettronico

Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 10 febbraio 2016, n. 5550 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUINTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. NAPPI Aniello – Presidente Dott. FUMO M. – rel. Consigliere Dott. ZAZA Carlo – Consigliere Dott. CATENA Rossell – Consigliere Dott. DEMARCHI...

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Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 22 febbraio 2016, n. 6913. Ai sensi dell’art. 16, comma 6, del d.l. n. 179/2012, le notificazioni e comunicazioni a soggetti per cui la legge prevede l’obbligo di munirsi di un indirizzo PEC, i quali non abbiano provveduto a munirsi o a comunicare il predetto indirizzo, sono eseguite esclusivamente mediante deposito in cancelleria

Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 22 febbraio 2016, n. 6913   Ritenuto in fatto 1. Con l’ordinanza impugnata il Tribunale del Riesame di Milano ha dichiarato l’inammissibilità dell’appello proposto dall’indagato avverso il provvedimento del Gip presso il Tribunale di Busto Arsizio, provvedimento con cui veniva rigettata l’istanza di revoca o sostituzione dell’applicata misura...

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Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 22 febbraio 2016, n. 6916. In tema di bancarotta fraudolenta impropria “da reato societario”, di cui all’art. 223, secondo comma, n. 1, R.D. 16 marzo 1942 n. 267, la nuova formulazione degli artt. 2621 e 2622 cod. civ., introdotta dalla L. 27 maggio 2015, n. 69, ha determinato, eliminando l’inciso “ancorché oggetto di valutazioni”, ed inserendo il riferimento, quale oggetto anche della condotta omissiva, ai “fatti materiali non rispondenti al vero”, una successione di leggi con effetto abrogativo limitato alle condotte di errata valutazione di una realtà effettivamente sussistente con esclusione dall’effetto parzialmente abrogativo dell’esposizione di crediti inesistenti perché originati da contratti fittizi, dell’esposizione di crediti concernenti i ricavi di competenza dell’esercizio successivo, nonché dell’esposizione di crediti relativi ad una fattura emessa per operazioni inesistenti

SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE V SENTENZA 22 febbraio 2016, n. 6916 Ritenuto in fatto Con l’ordinanza impugnata il Tribunale del Riesame di Vicenza aveva respinto il ricorso presentato dall’istituto di credito sopra indicato, confermando il provvedimento di sequestro preventivo adottato dal Gip di Vicenza in data 24.7.2015 in relazione al reato di false comunicazioni...