Corte di Cassazione, sezione sesta penale, sentenza 22 gennaio 2018, n. 2718. La sopravvenuta pronuncia di una sentenza di condanna, ancorche’ non definitiva, fa venir meno l’interesse dell’imputato alla procedura di riesame finalizzata alla verifica della originaria sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza, salvo che risultino dedotti elementi di prova nuovi, suscettibili di dare ingresso ad una possibile diversa lettura degli indizi al momento dell’adozione della misura cautelare
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Corte di Cassazione, sezione sesta penale, sentenza 22 gennaio 2018, n. 2718. La sopravvenuta pronuncia di una sentenza di condanna, ancorche’ non definitiva, fa venir meno l’interesse dell’imputato alla procedura di riesame finalizzata alla verifica della originaria sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza, salvo che risultino dedotti elementi di prova nuovi, suscettibili di dare ingresso ad una possibile diversa lettura degli indizi al momento dell’adozione della misura cautelare

E’ sempre necessaria la verifica della attualita’ e concretezza dell’interesse alla decisione, secondo quanto previsto dall’articolo 568 c.p.p., comma 4, norma applicabile anche ai provvedimenti de libertate e secondo cui e’ requisito fondante di ogni impugnazione la persistenza di un interesse effettivo e attuale, finalisticamente diretto alla rimozione di un pregiudizio reale e specifico che...

Corte di Cassazione, sezione terza penale, sentenza 19 gennaio 2018, n. 2280. In materia di abusivismo edilizio, non è configurabile l’esimente dello stato di necessità
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Corte di Cassazione, sezione terza penale, sentenza 19 gennaio 2018, n. 2280. In materia di abusivismo edilizio, non è configurabile l’esimente dello stato di necessità

In materia di abusivismo edilizio, non è configurabile l’esimente dello stato di necessità in quanto, pur essendo ipotizzabile un danno grave alla persona in cui rientri anche il danno al diritto all’abitazione, difetta in ogni caso il requisito dell’inevitabilità del pericolo. Inoltre, la realizzazione della costruzione abusiva non può essere giustificata dalla mera necessità di...

Corte di Cassazione, sezione prima penale, sentenza 19 gennaio 2018, n. 2209. Alla fattispecie prevista dall’art. 434 cod. pen., possono essere ricondotti non soltanto gli eventi disastrosi di grande immediata evidenza che si verificano magari in un arco di tempo ristretto, ma anche quegli eventi non immediatamente percepibili
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Corte di Cassazione, sezione prima penale, sentenza 19 gennaio 2018, n. 2209. Alla fattispecie prevista dall’art. 434 cod. pen., possono essere ricondotti non soltanto gli eventi disastrosi di grande immediata evidenza che si verificano magari in un arco di tempo ristretto, ma anche quegli eventi non immediatamente percepibili

Alla fattispecie prevista dall’art. 434 cod. pen., possono essere ricondotti non soltanto gli eventi disastrosi di grande immediata evidenza che si verificano magari in un arco di tempo ristretto, ma anche quegli eventi non immediatamente percepibili, che possono realizzarsi in un arco di tempo anche molto prolungato, che pure producano quella compromissione imponente delle caratteristiche...

Corte di Cassazione, sezione quarta penale, sentenza 19 gennaio 2018, n.2354. Nelle ipotesi di trattamenti sanitari affidati ad una pluralità di medici
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Corte di Cassazione, sezione quarta penale, sentenza 19 gennaio 2018, n.2354. Nelle ipotesi di trattamenti sanitari affidati ad una pluralità di medici

Nelle ipotesi di trattamenti sanitari affidati ad una pluralità di medici, sia pure in forma diacronica attraverso atti medici successivi, che sfociano in un esito infausto, ciò che rileva, ai fini della individuazione della penale responsabilità di ciascuno di essi, è la verifica della incidenza della condotta di ciascuno sull’evento lesivo, pena, altrimenti, la valutazione...

Corte di Cassazione, sezione sesta penale, sentenza 14 febbraio 2018, n.7179. Lo stato di bisogno di un figlio minorenne, presunto dalla legge, non è eliso dal fatto che alla erogazione dei mezzi di sussistenza provveda l’altro genitore.
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Corte di Cassazione, sezione sesta penale, sentenza 14 febbraio 2018, n.7179. Lo stato di bisogno di un figlio minorenne, presunto dalla legge, non è eliso dal fatto che alla erogazione dei mezzi di sussistenza provveda l’altro genitore.

Lo stato di bisogno di un figlio minorenne, presunto dalla legge, non è eliso dal fatto che alla erogazione dei mezzi di sussistenza provveda l’altro genitore, perché persiste comunque l’obbligo di entrambi i genitori di provvedere al mantenimento dei figli minorenni CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA PENALE SENTENZA 14 febbraio 2018, n.7179 Pres. Paoloni –...

Corte di Cassazione, sezione prima penale, sentenza n. 7211, del 14 febbraio 2018. L’impegno professionale del difensore in altro procedimento costituisce legittimo impedimento che dà luogo ad assoluta impossibilità a comparire
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Corte di Cassazione, sezione prima penale, sentenza n. 7211, del 14 febbraio 2018. L’impegno professionale del difensore in altro procedimento costituisce legittimo impedimento che dà luogo ad assoluta impossibilità a comparire

L’impegno professionale del difensore in altro procedimento costituisce legittimo impedimento che dà luogo ad assoluta impossibilità a comparire, ai sensi dell’art. 420-ter, comma 5, cod. proc. pen., a condizione che il difensore prospetti l’impedimento non appena conosciuta la contemporaneità dei diversi impegni, indichi specificamente le ragioni che rendono essenziale l’espletamento della sua funzione nel diverso...

Corte di Cassazione, sezione quarta penale, sentenza 8 febbraio 2018, n. 6138. La titolarità di una posizione di garanzia non comporta, in presenza del verificarsi dell’evento, un automatico addebito di responsabilità colposa a carico del garante
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Corte di Cassazione, sezione quarta penale, sentenza 8 febbraio 2018, n. 6138. La titolarità di una posizione di garanzia non comporta, in presenza del verificarsi dell’evento, un automatico addebito di responsabilità colposa a carico del garante

La titolarità di una posizione di garanzia non comporta, in presenza del verificarsi dell’evento, un automatico addebito di responsabilità colposa a carico del garante, imponendo il principio di colpevolezza la verifica in concreto sia della sussistenza della violazione – da parte del garante – di una regola cautelare (generica o specifica), sia della prevedibilità ed...

Corte di Cassazione, sezione terza penale, sentenza 24 gennaio 2018, n. 3295. Legittimato ad impugnare un provvedimento di sequestro in caso di bene in leasing è il concedente e non l’utilizzatore
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Corte di Cassazione, sezione terza penale, sentenza 24 gennaio 2018, n. 3295. Legittimato ad impugnare un provvedimento di sequestro in caso di bene in leasing è il concedente e non l’utilizzatore

Legittimato ad impugnare un provvedimento di sequestro in caso di bene in leasing è il concedente e non l’utilizzatore. Sentenza 24 gennaio 2018, n. 3295 Data udienza 20 giugno 2017 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SAVANI Piero – Presidente...

Corte di Cassazione, sezione sesta penale, sentenza n. 7425 del 15 febbraio  2018. L’art. 601 cpp, concernente gli atti preliminari al giudizio di appello, il termine dilatorio di venti giorni stabilito per la comparizione in giudizio si applica anche al procedimento camerale regolato dal precedente art. 599
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Corte di Cassazione, sezione sesta penale, sentenza n. 7425 del 15 febbraio 2018. L’art. 601 cpp, concernente gli atti preliminari al giudizio di appello, il termine dilatorio di venti giorni stabilito per la comparizione in giudizio si applica anche al procedimento camerale regolato dal precedente art. 599

L’art. 601 cod. proc. pen., concernente gli atti preliminari al giudizio di appello, è disposizione di carattere generale e, pertanto, il termine dilatorio di venti giorni stabilito per la comparizione in giudizio (art. 601, comma 3, cod. proc. pen.) si applica anche al procedimento camerale regolato dal precedente art. 599, non essendo sufficiente a rendere...

Corte di Cassazione, sezione quinta penale, sentenza 24 gennaio 2018, n. 3271. La molestia reiterata nei confronti di un intero quartiere può essere qualificata come stalking
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Corte di Cassazione, sezione quinta penale, sentenza 24 gennaio 2018, n. 3271. La molestia reiterata nei confronti di un intero quartiere può essere qualificata come stalking

La molestia reiterata nei confronti di un intero quartiere può essere qualificata come stalking solo se si individuano con esattezza tutte le persone oggetto di atti persecutori. Sentenza 24 gennaio 2018, n. 3271 Data udienza 6 ottobre 2017 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUINTA PENALE Composta dagli...