Ai sensi dell’art. 99, secondo comma, n.4 della legge fallimentare l’opponente non deve solamente indicare nel ricorso i documenti di cui intende avvalersi, ivi compresi quelli già prodotti nel corso della fase di verificazione dello stato passivo, ma deve provvedere a depositarli in cancelleria almeno contestualmente al deposito del ricorso conseguendone, in ipotesi di deposito successivo...
Categoria: Diritto Fallimentare
Corte di Cassazione, sezione I civile, sentenza 28 luglio 2016, n. 15702
L’aggio ed il relativo credito, configurandosi come il compenso spettante al concessionario esattore per l’attivita’ svolta su incarico e mandato dell’ente impositore, non puo’ essere in alcun modo considerato inerente al tributo riscosso: a seconda delle circostanze, infatti, esso puo’ essere posto in parte a carico dell’ente impositore ed in parte a carico del contribuente;...
Corte di Cassazione, sezione I civile, sentenza 25 luglio 2016, n. 15346
In tema di fallimento della società di fatto “holding”, è irrilevante il requisito della spendita del nome quando si tratti di società occulta e/o si verta in tema di responsabilità da direzione abusiva ex art. 2497 e segg. c.c. Suprema Corte di Cassazione sezione I civile sentenza 25 luglio 2016, n. 15346 REPUBBLICA ITALIANA IN...
Corte di Cassazione, sezione I civile, sentenza 13 giugno 2016, n. 12120
In caso di fallimento di una società di fatto, ne consegue il fallimento della società a responsabilità limitata, socia della stessa società di fatto, a prescindere dall’insolvenza della stessa. Accertata l’esistenza di una società di fatto insolvente, della quale uno o più soci illimitatamente responsabili siano costituiti da società a responsabilità limitata, il fallimento in...
Corte di Cassazione, sezione VI civile, sentenza 5 luglio 2016, n. 13721
Non sono soggetti a revocatoria gli atti esecutivi del piano di risanamento Il piano di risanamento attestato ai sensi dell’art. 67, lett. d) l.f. appartiene al genus delle convenzioni stragiudiziali adottate dall’imprenditore per rimediare alla situazione della crisi d’impresa, che trova la sua giustificazione nella volontà del legislatore di incentivare il riacquisto – da parte...
Corte di Cassazione, sezione VI civile, ordinanza 6 luglio 2016, n. 13818
Ai fini dell’ammissibilità della domanda ultratardiva, il mancato avviso al creditore da parte del curatore del fallimento, previsto dall’art. 92 l.f., integra la causa non imputabile del ritardo da parte del creditore; peraltro, il curatore ha facoltà di provare, ai fini dell’inammissibilità della domanda, che il creditore abbia avuto notizia del fallimento, indipendentemente dalla ricezione...
Corte di Cassazione, sezione III civile, sentenza 27 giugno 2016, n. 13226
La domanda di condanna generica ex art. 278 c.p.c. al risarcimento dei danni non viola la norma di cui all’art. 52 L. Fall. volta ad assoggettare tutti i crediti vantati nei confronti del fallito alla verifica degli organi della procedura concorsuale. La sentenza di condanna generica è, infatti, diretta al riconoscimento della mera astratta idoneità...
Corte di Cassazione, sezione VI civile, sentenza del 23 giugno 2016, n. 13086
In sede di accertamento del passivo fallimentare del debitore ceduto, il cessionario di un credito concorsuale è tenuto a dare la prova che la cessione è stata stipulata anteriormente al fallimento soltanto ai fini di una eventuale compensazione (L. Fall., art. 56, comma 2) ovvero ai fini del voto in un eventuale concordato fallimentare (L....
Corte di Cassazione, sezione I civile, sentenza 22 giugno 2016, n. 12964
Se la sentenza di fallimento segue ad un provvedimento di inammissibilità della domanda di concordato, l’effetto devolutivo pieno che caratterizza il reclamo c’è anche riguardo alla decisione di inammissibilità del concordato Suprema Corte di Cassazione sezione I civile sentenza 22 giugno 2016, n. 12964 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA...
Corte di Cassazione, sezione I civile, sentenza 22 giugno 2016, n. 12965
La clausola contenuta nei contratti di apertura di credito in conto corrente, che preveda l’applicazione di un determinato tasso sugli interessi dovuti dal cliente e con fluttuazione tendenzialmente aperta, da correggere con sua automatica riduzione in caso di superamento del cd. tasso soglia usurario, ma solo mediante l’astratta affermazione del diritto alla restituzione del supero...