La norma della legge fallimentare del 2006 (articolo 43) secondo la quale l’apertura del fallimento determina l’interruzione del processo si applica ai giudizi pendenti se la procedura concorsuale è stata avviata dopo la sua entrata in vigore Suprema Corte di Cassazione sezione III civile sentenza 28 dicembre 2016, n. 27165 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL...
Categoria: Diritto Fallimentare
Corte di Cassazione, sezioni unite civili, sentenza 27 dicembre 2016, n. 26989
Il decreto con cui la corte d’appello, decidendo sul reclamo ai sensi dell’articolo 183, comma 1, richiamato dalla L. Fall., articolo 182 bis, comma 5, provvede in senso positivo o negativo in ordine all’omologazione dell’accordo di ristrutturazione dei debiti, ha carattere decisorio ed e’ pertanto soggetto, non essendo previsti altri mezzi d’impugnazione, a ricorso straordinario...
Corte di Cassazione, sezioni unite civili, sentenza 27 dicembre 2016, n. 26988
La previsione dell’infalcidiabilita’ del credito IVA di cui all’articolo 182 ter L.F. trova applicazione solo nell’ipotesi di proposta di concordato accompagnata da una transazione fiscale Suprema Corte di Cassazione sezioni unite civili sentenza 27 dicembre 2016, n. 26988 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONI UNITE CIVILI Composta dagli...
Corte di Cassazione, sezione I ciivle, sentenza 7 dicembre 2016, n. 25162
Il riferimento dell’articolo 67 comma 3 della legge fallimentare ai termini d’uso ai fini dell’esenzione dalla revocatoria fallimentare per i pagamenti di beni e servizi effettuati nell’esercizio dell’attività d’impresa, attiene alle modalità di pagamento proprie del rapporto tra le parti e non già alla prassi del settore economico Suprema Corte di Cassazione sezione I civile...
Corte di Cassazione, sezione V penale, sentenza 29 novembre 2016, n. 50675
La giurisdizione penale, in relazione alla “frode” può attivarsi prima che sia disposta da parte degli organi fallimentari la revoca del concordato preventivo Suprema Corte di Cassazione sezione V penale sentenza 29 novembre 2016, n. 50675 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUINTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri...
Corte di Cassazione, sezione V penale, sentenza 10 novembre 2016, n. 47561
In tema di reati fallimentari, per beni del fallito ex articolo 216 L.F. si intendono tutti quelli che fanno parte della sfera di disponibilita’ del patrimonio, indipendentemente dalla proprieta’. Nella definizione di tale sfera si prescinde dal modo di acquisto dei beni, di tal che anche quelli ottenuti con sistemi illeciti ed in particolare per...
Corte di Cassazione, sezione I civile, sentenza 17 novembre 2016, n. 23426
In caso di condanna del datore al pagamento, in favore del lavoratore, della retribuzione non corrisposta, la quota contributiva rimane definitivamente a carico del datore. E, poiché non è configurabile un diritto del lavoratore a invocare in proprio favore l’adempimento dell’obbligazione per la quota che spetta al datore, il credito va ammesso al passivo del...
Corte di Cassazione, sezione I civile, sentenza 17 novembre 2016, n. 23424
Per vincere la presunzione semplice di conoscenza dello stato di insolvenza occorre la positiva dimostrazione che, nel momento in cui è stato posto in essere l’atto revocabile, le circostanze erano tali da far ritenere a una persona di ordinaria prudenza e avvedutezza che l’imprenditore si trovava in una situazione di normale esercizio dell’impresa. Una prova...
Corte di Cassazione, sezione I civile, sentenza 17 novembre 2016, n. 23420
Dopo la riforma della legge fallimentare non è più sostenibile l’equivalenza del ricorso del creditore alla semplice denuncia-segnalazione. La domanda di fallimento va considerata un’azione a contenuto meramente processuale rispetto alla quale l’accertamento del credito si pone come incidentale ai fini della legittimazione al ricorso Suprema Corte di Cassazione sezione I civile sentenza 17 novembre...
Corte di Cassazione, sezione VI civile, ordinanza 16 novembre 2016, n. 23309
Il privilegio generale sui beni mobili del debitore (articolo 2751 bis del Codice civile) per le retribuzioni dei professionisti si applica anche se il creditore é inserito in un’associazione costituita con altri professionisti per dividere le spese e gestire i proventi, a condizione che la prestazione si instauri tra il singolo professionista e il cliente....