Articolo

Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 21 marzo 2014, n. 6743. La determinazione dell'indennità di esproprio di suoli che, a prescindere dalla destinazione, dispongano di un soprassuolo arboreo idoneo a conferire particolari condizioni di sicurezza, utilità e amenità al fondo oggetto di espropriazione, deve tenere conto dell'aumento di valore di cui il suolo viene a beneficiare

Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 21 marzo 2014, n. 6743 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SALVAGO Salvatore – Presidente Dott. CECCHERINI Aldo – Consigliere Dott. BENINI Stefano – rel. Consigliere Dott. CAMPANILE Pietro – Consigliere Dott. NAZZICONE Loredana...

Articolo

Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 1 aprile 2014, n. 7532. La parte che ha provveduto all'adempimento dell'obbligo fiscale della registrazione di una cambiale in sede di ingiunzione, non può chiedere che le spese sostenute vengano ricomprese tra quelle processuali, ma deve far valere il suo diritto al rimborso con una specifica domanda giudiziale

Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 1 aprile 2014, n. 7532 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. RUSSO Libertino Alberto – Presidente Dott. PETTI Ciro – Consigliere Dott. AMENDOLA Adelaide – rel. Consigliere Dott. AMBROSIO Annamaria – Consigliere Dott. D’AMICO...

Articolo

Corte di Cassazione, sezione III, sentenza dell'1 aprile 2014, n. 7519. La parte, alla quale sia stato notificato l’appello principale, ove intenda proporre appello incidentale tempestivo, deve comunque osservare i termini di cui agli art. 325 e 327 c.p.c.; sicché, nel caso in cui l’appello principale sia stato notificato in prossimità della scadenza dei termini medesimi, allo scopo di evitare la eventuale sanzione di inefficacia di cui all’art. 334, secondo comma, c.p.c., per il caso in cui volontariamente o involontariamente l’appellato principale (omettendo di costituirsi in giudizio o determinandone comunque le relative condizioni) avesse poi dato luogo ad una causa di inammissibilità o improcedibilità della propria impugnazione può alternativamente procedere: 1) alla iscrizione a ruolo della causa depositando la propria comparsa di costituzione e risposta con appello incidentale entro la scadenza del termine di cui all’art. 325 c.p.c.; 2) proporre comunque la sua impugnazione con citazione notificata entro lo stesso termine

Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza  dell’1 aprile 2014, n. 7519  REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA CIVILE ha pronunciato la seguente: SENTENZA sul ricorso 15241/2010 proposto da: BANCA M. SPA (OMISSIS) in persona del Direttore Territoriale Retali di Messina Centro Est Dott. N.A., elettivamente domiciliata...

Articolo

Corte di Cassazione, sezione I, sentenza del 26 febbraio 2014, n. 4518. L'azione di ripetizione di indebito, proposta dal cliente di una banca, il quale lamenti la nullità della clausola di capitalizzazione trimestrale degli interessi anatocistici maturati con riguardo ad un contratto di apertura di credito bancario regolato in conto corrente, è soggetta all'ordinaria prescrizione decennale, la quale decorre, nell'ipotesi in cui i versamenti abbiano avuto solo funzione ripristinatoria della provvista, non dalla data di annotazione in conto di ogni singola posta di interessi illegittimamente addebitati, ma dalla data di estinzione del saldo di chiusura del conto, in cui gli interessi non dovuti sono stati registrati. Infatti, nell'anzidetta ipotesi ciascun versamento non configura un pagamento dal quale far decorrere, ove ritenuto indebito, il termine prescrizionale del diritto alla ripetizione, giacchè il pagamento che può dar vita ad una pretesa restitutoria è esclusivamente quello che si sia tradotto nell'esecuzione di una prestazione da parte del "solvens" con conseguente spostamento patrimoniale in favore dell'"accipiens. I versamenti eseguiti su conto corrente, in corso di rapporto hanno normalmente funzione ripristinatoria della provvista e non determinano uno spostamento patrimoniale dal solvens all'accipiens.

Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza del 26 febbraio 2014, n. 4518  REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA CIVILE ha pronunciato la seguente: SENTENZA sul ricorso 6725/2007 proposto da: S. S.R.L. (P.I. (OMISSIS)), in persona del legale rappresentante pro tempore, elettivamente domiciliata in ROMA, VIA CAIO...

Articolo

Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 13 marzo 2014, n. 5796. Il decreto di trasferimento di un immobile espropriato, che ha per oggetto un bene diverso da quello pignorato, non può considerarsi per tal motivo inesistente, bensì affetto da invalidità cui porre rimedio mediante opposizione agli atti esecutivi

Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 13 marzo 2014, n. 5796 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. BERRUTI Giuseppe Maria – Presidente Dott. MASSERA Maurizio – Consigliere Dott. FRASCA Raffaele – Consigliere Dott. CIRILLO Francesco Maria – rel. Consigliere Dott....

Articolo

Corte di Cassazione, sezione VI, 13 febbraio 2014, n. 3312. Parte necessaria dei procedimenti suddetti deve considerarsi ogni titolare passivo del rapporto di debito oggetto del procedimento e che pertanto nei procedimenti di opposizione a liquidazione inerenti a giudizi civili e penali suscettibili di restare a carico dell"'erario", anche quest'ultimo, identificato nel Ministero della Giustizia, è parte necessaria

SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE VI Sentenza 13 febbraio 2014, n. 3312   Osserva in fatto L’Avv. D.D.V. propone ricorso per cassazione avverso provvedimento del Giudice del Tribunale di Roma di rigetto del ricorso da lui promosso, ai sensi del D.P.R. n. 115 del 2002, artt. 84 e 170, contro il decreto in data 1/2/2008...

Articolo

Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 10 aprile 2014, n. 8405. La domanda accessoria di ripetizione di indebito, svolta dal conduttore nel giudizio diretto alla determinazione della misura legale del canone locatizio, richiede tra i suoi elementi costitutivi sia l'accertamento del corrispettivo dovuto sia l'avvenuto pagamento, a detto titolo, di somme in eccedenza; ne consegue che deve considerarsi domanda nuova, e come tale inammissibile (ma riproponibile in un separato giudizio), la richiesta di condanna del locatore alla restituzione dell'ulteriore indebito per le somme versategli nel corso del giudizio, in quanto si fonda su presupposti di fatto diversi da quelli prospettati con la domanda originaria, e comporta un mutamento del fatto costitutivo del diritto fatto valere. Né può estendersi analogicamente a tale fattispecie la possibilità, consentita dall'art. 664, primo comma, cod. proc. civ., a chi propone domanda di risoluzione del contratto di locazione per morosità, di ampliare la domanda originariamente proposta fino ad ottenere oltre al pagamento dei canoni già scaduti, anche il pagamento delle somme dovute dal conduttore per i canoni insoluti e da scadere, che configura una delle ipotesi eccezionali di condanna in futuro, delle quali non è consentito allargare per analogia l'area oltre le ipotesi espressamente previste

Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza  10 aprile 2014, n. 8405 Ritenuto in fatto 1. – Il Tribunale di Palermo, in accoglimento della domanda proposta da F.A. con atto di citazione del 30 aprile 2002, dichiarava cessata al 1 settembre 2002 la locazione dell’immobile condotto da M.R. e F. ; in accoglimento, poi, della...

Articolo

Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 8 aprile 2014, n. 8152. Il potere di decidere se tenere o meno in vita gli effetti dell'attività negoziale, mediante la ratifica, spetta esclusivamente al rappresentato. L'inefficacia degli atti compiuti dal rappresentante senza potere è quindi rilevabile solo su eccezione di quest'ultimo e non d'ufficio

Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza  8 aprile 2014, n. 8152  Svolgimento del processo La s.r.l. Edilsette Costruzioni (d’ora in avanti E. Costruzioni) ha notificato alla s.p.a. Assicurazioni Generali (AG) decreto ingiuntivo n. 30626/2004 del Tribunale di Milano, recante condanna al pagamento di Euro 752.000,00, in forza di polizza fideiussoria con cui l’ingiunta si...

Articolo

COrte di Cassazione, sezione III, sentenza 9 aprile 2014, n. 8264. Il diritto di riscatto previsto dall'art. 39 della legge n. 392 del 1978, analogamente al riscatto nella materia agraria, integra un diritto potestativo che si esercita per il tramite di una dichiarazione unilaterale recettizia di carattere negoziale, attraverso la quale si determina ex lege l'acquisto della proprietà dell'immobile a favore del retraente. Tale dichiarazione può essere effettuata anche con l'atto di citazione diretto a far valere il diritto di riscatto, ed in tale seconda ipotesi la procura speciale ad litem, conferita al difensore per promuovere il relativo giudizio, non gli conferisce anche la legittimazione sostanziale per effettuare, in rappresentanza del titolare del diritto, la dichiarazione unilaterale recettizia di retratto, salvo che detta procura sia redatta in calce o a margine dell'atto di citazione, nel cui testo sia contenuta la dichiarazione di riscattare l’immobile, in quanto la parte, con la sottoscrizione della procura, fa proprio tale contenuto

Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza  9 aprile 2014, n. 8264 Svolgimento del processo 1. La s.a.s. Supermarket del legno conveniva in giudizio, davanti al Tribunale di Milano, la s.p.a. Cristallo, nonché G.A. e Ad. e – premesso di condurre in locazione una parte di un più ampio immobile di proprietà delle convenute G....