Consiglio di Stato sezione V sentenza 30 dicembre 2015, n. 5863 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (Sezione Quinta) ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 8645 del 2014, proposto dalla s.r.l. Ir. in liquidazione, in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentato...
Categoria: Diritto Amministrativo
Consiglio di Stato, sezione VI, sentenza 4 gennaio 2016, n. 19. La nozione di pertinenza urbanistica contiene elementi differenti e propri rispetto alla nozione civilistica, il manufatto pertinenziale deve essere preordinato ad una oggettiva esigenza dell’edificio principale e funzionalmente inserito al suo servizio, da ciò consegue che lo stesso non ha valore di mercato autonomo, ed è dotato comunque di un volume modesto rispetto all’edificio principale
Consiglio di Stato sezione VI sentenza 4 gennaio 2016, n. 19 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (Sezione Sesta) ha pronunciato la presente SENTENZA ex artt. 38 e 60 cod. proc. amm. sul ricorso numero di registro generale 9029 del 2015 proposto da Ma. Da., rappresentato e...
Consiglio di Stato, sezione VI, sentenza 28 dicembre 2015, n. 5855. In merito all’impugnazione del provvedimento di demolizione delle opere abusive, è fondato il motivo di censura con cui si assume che l’ordine di demolizione si riferisce a diverse opere abusive, non specificamente indicate. Invero, la genericità del provvedimento di rigetto del condono, rende non chiara la individuazione della natura delle opere che non vi sarebbe incluse, con la conseguente impossibilità di accertare se, per esse, fosse effettivamente necessario il permesso di costruire o fosse sufficiente, come rilevato dalla difesa della parte appellata, anche altro titolo.
Consiglio di Stato sezione VI sentenza 28 dicembre 2015, n. 5855 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE SESTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 1848 del 2014, proposto da: Comune di Cava de’ Tirreni; contro Tr.Gi. ed altri (…); per la...
Consiglio di Stato, sezione VI, sentenza 28 dicembre 2015, n. 5856. L’attività di affittacamere, pur differenziandosi da quella alberghiera per le dimensioni modeste, richiede non solo la cessione del godimento di un locale ammobiliato e provvisto delle necessarie somministrazioni, ma anche la prestazione di servizi personali, quali il riassetto del locale stesso e la fornitura della biancheria da letto e da bagno. Nel caso di specie non si rinviene la radicale oggettiva diversità tra le due modalità di destinazione denunciate dall’appellante e dunque non è configurabile una falsa rappresentazione in ordine al denunciato cambio di destinazione dell’immobile, per effetto della parziale sovrapposizione tra le due forme di destinazione e dell’ulteriore circostanza che l’eventuale impiego del bene secondo modalità parzialmente diverse da quelle che configurano l’affittacamere comporta l’applicazione di una sanzione pecuniaria
Consiglio di Stato sezione VI sentenza 28 dicembre 2015, n. 5856 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE SESTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 1850 del 2014, proposto da: Comune di Cava de’ Tirreni; contro So.Lu. ed altri (…); per la...
Consiglio di Stato, sezione IV, sentenza 21 dicembre 2015, n. 5803. Ai fini della partecipazione alle gare di appalto la fattispecie dell’affitto di azienda rientra tra quelle che soggiacciono all’obbligo di rendere dichiarazioni di cui all’art. 38 comma 1 lettera c del d.lgs. n.16372006 riguardante anche gli amministratori e direttori tecnici dell’impresa cedente nel caso in cui sia intervenuta un’operazione di cessione di azienda in favore del concorrente nell’anno anteriore alla pubblicazione del bando
Consiglio di Stato sezione IV sentenza 21 dicembre 2015, n. 5803 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE QUARTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 5953 del 2015, proposto da: El. Srl; contro Ministero della Difesa ed altri (…); per la riforma;...
Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 21 dicembre 2015, n. 5806. Ai sensi degli artt. 2929 c.c. e 324 c.p.c., la regola del “ne bis in idem” trova applicazione anche nel processo amministrativo sul presupposto dell’identità nei due giudizi delle parti in causa e degli elementi identificativi dell’azione proposta, e, quindi, sul presupposto che nei suddetti giudizi sia chiesto l’annullamento degli stessi provvedimenti, o al più di provvedimenti diversi ma legati da uno stretto vincolo di consequenzialità in quanto inerenti ad un medesimo rapporto, sulla base di identici motivi di impugnazione
Consiglio di Stato sezione III sentenza 21 dicembre 2015, n. 5806 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE TERZA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 2361 del 2015, proposto da: -OMISSIS; contro AN. S.p.A. ed altri (…); per la riforma; della sentenza...
Consiglio di Stato, sezione VI, sentenza 11 dicembre 2015, n. 5639. La disposizione di “sanatoria legale” di cui all’art. 4, comma 2 bis, del D.L. n. 115 del 2005, introdotto con la L. n. 168 del 2005, in base al quale conseguono ad ogni effetto l’abilitazione professionale o il titolo per il quale concorrono i candidati, in possesso dei titoli per partecipare al concorso, che abbiano superato le prove di esame scritte ed orali previste dal bando, anche se l’ammissione alle medesime o la ripetizione della valutazione da parte della commissione sia stata operata a seguito di provvedimenti giurisdizionali o di autotutela, esprime una norma circoscritta all’idoneità degli aspiranti ad una professione priva di numero chiuso e che non richiede, quindi, procedure di selezione finalizzate al conferimento di un numero limitato di posti, come negli ordinari concorsi per il pubblico impiego
Consiglio di Stato sezione VI sentenza 11 dicembre 2015, n. 5639 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE SESTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 10138 del 2014, proposto da Ro.Ma., rappresentato e difeso dall’avv. Um.Ca., con domicilio eletto presso lo stesso...
Consiglio di Stato, sezione IV, sentenza 21 dicembre 2015, n. 5800. La scelta del tracciato e delle caratteristiche di un’opera pubblica rientra nell’ambito demandato alla discrezionalità tecnica e amministrativa dell’amministrazione procedente (ex multis, Cons. Stato sentenza n. 8786/2009) ed è sindacabile solo quanto alla sua intrinseca irragionevolezza, contraddittorietà e vessatorietà
Consiglio di Stato sezione IV sentenza 21 dicembre 2015, n. 5800 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE QUARTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 3853 del 2008, proposto da: Comune di Civitanova Marche; contro Sa. Spa ed altri (…); per la...
Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 17 dicembre 2015, n. 5714. In tema di sicurezza e igiene dei prodotti alimentari, il quadro normativo costituito da norme comunitarie (Reg. CE 852/2004 e 882/2004; reg. CE 853, 854 e direttive 2002/99 e 2004/41) e nazionali (decreto legislativo 6 novembre 2007, n. 193), fortemente integrate, conferisce alla autorità amministrativa non solo i poteri ma anche il dovere di agire in fase di controllo, quale che sia stata la precedente procedura autorizzativa, nonché di adottare una vasta gamma di prescrizioni a tutela della sicurezza alimentare, “allo scopo di prevenire, eliminare o ridurre ad un livello accettabile il rischio di contaminazione”. Tale valutazione comporta essenzialmente, al di là di qualsiasi parametro normativo, l’esercizio di discrezionalità tecnica in ordine alla efficacia delle misure dirette a garantire la sicurezza alimentare riducendo al minimo il rischio nel caso concreto
Consiglio di Stato sezione III sentenza 17 dicembre 2015, n. 5714 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE TERZA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 9343 del 2013, proposto da: Un. S.r.l.; contro Azienda ULSS n.1 di Belluno, rappresentata e difesa dall’avv....
Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 18 dicembre 2015, n. 5779. La decisione di effettuare la revisione prezzi e la determinazione dei parametri da osservarsi a tal fine sono espressione di una sfera di valutazione discrezionale, che sfocia in un provvedimento autoritativo, il quale deve essere impugnato innanzi al giudice amministrativo nel termine decadenziale di legge, atteso che la posizione dell’appaltatore assume carattere di diritto soggettivo solo dopo che l’Amministrazione abbia riconosciuto la sua pretesa e si verta in materia del quantum del compenso revisionale
Consiglio di Stato sezione III sentenza 18 dicembre 2015, n. 5779 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE TERZA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 2926 del 2015, proposto dall’Azienda Ospedaliera San Carlo Borromeo, rappresentata e difesa dagli avv. Ma.Zo. e An.Can.,...