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Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 24 aprile 2013, n.18402. In tema di violazione dei precetti contenuti in un’ordinanza sindacale

La massima 1. L’art. 650 c.p. è strutturato quale norma penale in bianco a carattere sussidiario, applicabile solo quando il fatto non sia previsto come reato da altra specifica disposizione, ovvero allorché il provvedimento dell’autorità rimasto inosservato non sia munito di un proprio, specifico meccanismo di tutela degli interessi coinvolti Per poter configurare la fattispecie...

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Corte di Cassazione, sezioni unite, ordinanza 3 maggio 2013, n.10299. Spetta al giudice ordinario la giurisdizione e non alla Corte dei Conti in ordine all’azione di risarcimento dei danni subiti da una società a partecipazione pubblica per effetto di condotte illecite degli amministratori o dei dipendenti (nella specie, consistenti nell’avere accettato indebite dazioni di denaro al fine di favorire determinate imprese nell’aggiudicazione e nella successiva gestione di appalti)

La massima Spetta al giudice ordinario la giurisdizione in ordine all’azione di risarcimento dei danni subiti da una società a partecipazione pubblica per effetto di condotte illecite degli amministratori o dei dipendenti (nella specie, consistenti nell’avere accettato indebite dazioni di denaro al fine di favorire determinate imprese nell’aggiudicazione e nella successiva gestione di appalti), non...

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Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 6 maggio 2013 n. 19389. Anche il lavoratore con contratto a progetto se preposto alla sicurezza del cantiere risponde dell’infortunio (o della morte) dell’operaio per mancato rispetto delle regole sulla sicurezza.

  Il testo integrale   Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 6 maggio 2013 n. 19389[1] [1] Testo scaricabile e consultabile dal portale giuridico del Sole24Ore – Guida al Diritto http://www.diritto24.ilsole24ore.com/guidaAlDiritto/civile/civile/sentenzeDelGiorno/2013/05/il-responsabile-del-cantiere-risponde-dellinfortunio-anche-se-precario.html   Archivio sentenze ordinanze  sentenze-ordinanze/cassazione-penale-2011/  sentenze-ordinanze/cassazione-penale-2012/  sentenze-ordinanze/cassazione-penale-2013/        Studio legale D’Isa @AvvRenatoDIsa renatodisa.com

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Corte di cassazione, sezione I, sentenza 12 aprile 2013, n. 8932. Deve essere revocato fallimento che è stato dichiarato oltre l’anno dalla cancellazione della società, posto che il termine annuale di cui all’art. 10 L. fallimentare si riferisce alla dichiarazione di fallimento e non al deposito dell’istanza di fallimento.

SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE I Sentenza 12 aprile 2013, n. 8932 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SALME’ Giuseppe – Presidente – Dott. SALVAGO Salvatore – Consigliere – Dott. DI AMATO Sergio – rel. Consigliere – Dott. CULTRERA Maria...

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Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 6 maggio 2013 n. 10414. Alla domanda di risarcimento del danno da violazione del debito di sicurezza di cui all’art. 2087 cc. è applicabile l’ordinario termine decennale di prescrizione previsto dall’art. 2946 cc..

Il testo integrale   Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 6 maggio 2013 n. 10414[1] La corte territoriale aveva trascurato il fatto che l’esplicito rinvio della legge 633/57 ai termini di prescrizione previsti dagli articoli 2948, 2955 e 2956 del codice civile  obiettivamente evoca termini relativi a diritti di natura non risarcitoria e che l’assoggettare ad...

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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza n. 19035 del 2 maggio 2013. Confisca dei beni della società ai sensi del d.lgs. 231/2001

Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza n. 19035 del 2 maggio 2013 RITENUTO IN FATTO 1.1 Con ordinanza del 27 marzo 2012 il Tribunale di Tempio Pausania – in funzione di Giudice del riesame – riformava parzialmente il provvedimento di sequestro preventivo adottato dal GIP di quel Tribunale nei confronti di D. F., indagato...

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Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 30 gennaio 2013, n. 2183. In caso di abbandono del tetto coniugale niente addebito se la convivenza è intollerabile

SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE I CIVILE Sentenza 30 gennaio 2013, n. 2183   Svolgimento del processo La Corte d’appello di Firenze, in riforma della sentenza di primo grado, ha escluso l’addebito della separazione dei coniugi sig. L..R. e sig.ra T.G..L.R. a quest’ultima, che si era allontanata dalla casa coniugale e dopo un anno e...

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Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 6 maggio 2013 n. 19413. No alla pena accessoria della sospensione della patente per la persona ubriaca che si metta alla guida di una bicicletta

Il testo integrale    Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 6 maggio 2013 n. 19413[1] Risulta dunque normativamente confermata, nel suo complesso, la consolidata e condivisa giurisprudenza di questa Suprema corte, secondo cui la sospensione può essere disposta solo quando l’imputato sia titolare di titolo abilitativo e si sia posto alla guida di veicolo che...

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Corte di cassazione, sezione II, sentenza 30 aprile 2013, n. 10209. Nel caso in cui le parti, dopo avere stipulato un contratto preliminare, abbiano stipulato il contratto definitivo, quest’ultimo costituisce l’unica fonte dei diritti e delle obbligazioni inerenti al negozio voluto

La massima Nel caso in cui le parti, dopo avere stipulato un contratto preliminare, abbiano stipulato il contratto definitivo, quest’ultimo costituisce l’unica fonte dei diritti e delle obbligazioni inerenti al negozio voluto, in quanto il contratto preliminare, determinando soltanto l’obbligo reciproco della stipulazione del contratto definitivo, resta superato da questo, la cui disciplina può anche...

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Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 21 marzo 2013, n. 13047. La condotta di minaccia, di qualsiasi tipo ed entità, di un danno ingiusto per il privato, finalizzata a farsi dare o promettere denaro o altra utilità, posta in essere con abuso di poteri e/o di funzioni, integra il delitto di concussione, se proveniente da pubblico ufficiale, o di estorsione, se proveniente da incaricato di pubblico servizio

La condotta di minaccia, di qualsiasi tipo ed entità, di un danno ingiusto per il privato, finalizzata a farsi dare o promettere denaro o altra utilità, posta in essere con abuso di poteri e/o di funzioni, integra il delitto di concussione, se proveniente da pubblico ufficiale, o di estorsione, se proveniente da incaricato di pubblico...