Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 7 novembre 2013, n. 44916 Ritenuto in fatto e considerato in diritto 1. Con sentenza del 7 febbraio 2012 il Tribunale di Salerno condannava alla pena di euro 100,00 di ammenda ciascuno i coniugi A.L. e M.C., imputati del reato di cui agli artt. 110 e 659 c.p....
Categoria: Sentenze – Ordinanze
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 5 novembre 2013, n. 24799. In tema di cessione del contratto, leasing e foro del consumatore
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 5 novembre 2013, n. 24799 Svolgimento del processo 1. Nel maggio del 1992 la società Globo Servizi s.r.l. stipulò, nella veste di utilizzatrice, un contratto di leasing con la società Mercedes Benz Finanziaria s.p.a. (che in seguito ha mutato ragione sociale in Mercedes Benz Financial Services Italia s.p.a.;...
Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 5 novembre 2013, n. 24750. La condanna alle spese processuali, a norma dell’art. 91 cod. proc. civ., ha il suo fondamento nell’esigenza di evitare una diminuzione patrimoniale alla parte che ha dovuto svolgere un’attività processuale per ottenere il riconoscimento e l’attuazione di un suo diritto; sicché essa non può essere pronunziata in favore del contumace vittorioso, poiché questi, non avendo espletato alcuna attività processuale, non ha sopportato spese al cui rimborso abbia diritto
Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 5 novembre 2013, n. 24750 In fatto e in diritto Nella causa indicata in premessa, é stata depositata la seguente relazione: “1. – La sentenza impugnata (Corte di Appello di Roma 18/01/2012, non notificata), in riforma della sentenza di primo grado, accertava la responsabilità della T. , ai...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 6 novembre 2013, n. 25015. L’azione di responsabilità per rovina e difetti di cose immobili, prevista dall’art. 1669 cod. civ., può essere esercitata non solo dal committente contro l’appaltatore, ma anche dall’acquirente contro il venditore che abbia costruito l’immobile sotto la propria responsabilità, allorché lo stesso venditore abbia assunto, nei confronti dei terzi e degli stessi acquirenti, una posizione di diretta responsabilità nella costruzione dell’opera, e sempre che si tratti di gravi difetti, i quali, al di fuori dell’ipotesi di rovina o di evidente pericolo di rovina, pur senza influire sulla stabilità dell’edificio, pregiudichino o menomino in modo rilevante il normale godimento, la funzionalità o l’abitabilità del medesimo
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 6 novembre 2013, n. 25015 Ritenuto in fatto 1. – Con atto di citazione del 10 giugno 2000, T.A. , premesso di avere acquistato in data (omissis) dalla società Erbaggio Costruzioni a r.l. l’abitazione unifamiliare sita in (omissis) , costruito dalla stessa società Erbaggio, denunciò di non avere...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 7 novembre 2013 n. 25069. Possibile licenziamento dell’impiegato che durante l’orario di lavoro usa “in continuazione” il computer dell’ufficio per giocare
Testo integrale Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 7 novembre 2013 n. 25069[1] La Corte d’Appello di Roma nel 2010 aveva dichiarato nullo il licenziamento ritenendo generica la contestazione che fa riferimento ad un solo episodio” tanto da non consentire al lavoratore una puntuale difesa. Contrariamente la Sezione lavoro della Suprema Corte che nella...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 6 novembre 2013, n. 24967. La sentenza del tribunale ecclesiastico non può essere riesaminata ne merito
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 6 novembre 2013, n. 24967 Svolgimento del processo 1 – La Corte di appello dell’Aquila, con sentenza n. 1000 depositata in data 5 ottobre 2011, rigettava la domanda con la quale il signor C.G. aveva chiesto, nel contraddittorio della sig.ra F.P. , il riconoscimento dell’efficacia nello Stato Italiano...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 7 novembre 2013 n. 25073. Legittimo il licenziamento ex articolo 1464 per impossibilità di svolgere la prestazione per il terapista che non sia più in regola con i titoli richiesti dalla nuova normativa
Testo integrale Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 7 novembre 2013 n. 25073[1] L’esistenza di una situazione di impossibilità sopravvenuta di svolgere la prestazione di lavoro, derivante dalla mancanza in capo alla lavoratrice, per effetto di disposizioni normative sopravvenute, del titolo professionale necessario per l’esercizio dell’attività lavorativa richiesta dal datore di lavoro” è idonea...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 7 novembre 2013 n. 44881. Il mero superamento del valore-soglia non appare sufficiente a provare la destinazione allo spaccio per il soggetto notoriamente tossicodipendente, affetto da tetraplegia, che si presenta come forte consumatore di hashish, usato anche come antidolorifico
Testo integrale Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 7 novembre 2013 n. 44881[1] Il superamento dei limiti massimi indicati nel decreto ministeriale cui fa riferimento l’art. 73, comma 1 bis, lett. a), Dpr n. 309/1990 non costituisce una presunzione, assoluta o relativa, in ordine alla destinazione della sostanza stupefacente a un uso non esclusivamente...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 6 novembre 2013, n. 24990. Nel caso in cui sia disposta la chiusura di un settore o ramo d’azienda, tenuto conto che, ai fini dell’applicazione dei criteri di scelta dettati dall’art. 5 legge n. 223/91, la comparazione dei lavoratori da avviare alla mobilità può essere effettuata avendo riguardo soltanto ai lavoratori addetti al settore o al ramo interessato dalla chiusura o dalla ristrutturazione e non a quelli addetti all’intero complesso organizzativo e produttivo, qualora si accerti che queste riguardino effettivamente in via esclusiva detto settore o ramo d’azienda ed esauriscano in tale ambito i loro effetti, dovendosi giudicare della completezza delle informazioni esclusivamente sotto il profilo funzionale di consentire il controllo sindacale sulla effettività della scelta di cessare l’attività, insindacabile nel merito
Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 6 novembre 2013, n. 24990 Svolgimento del processo Con sentenza del 13.1 – 31.3.2010 la Corte d’Appello di Roma rigettò il gravame proposto da M.S. avverso la pronuncia di prime cure che aveva respinto l’impugnazione del licenziamento collettivo intimatogli dalla Hospital Appia srl (oggi, a seguito di successive...
Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 6 novembre 2013, n. 24885. L’obbligo di restituzione dei frutti percepiti solo sino alla pubblicazione della sentenza di appello e non già, come chiesto in sede di gravame, “fino all’integrale soddisfo”, violando, in tal modo, il diritto della sig.ra S. alla restituzione dei frutti civili maturati nel periodo intercorrente tra la data di deposito della sentenza d’appello e la data di effettivo conseguimento del possesso dell’appartamento, assegnatole in proprietà esclusiva e dalla stessa non goduti a seguito del mancato rilascio dell’immobile da parte del sig. S.V.M.
Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 6 novembre 2013, n. 24885 Fatto e diritto Rilevato che il consigliere designato ha depositato, in data 18 febbraio 2013, la seguente proposta di definizione, ai sensi dell’art. 380-bis c.p.c.: “Con atto di citazione del 27.01.1999, la sig.ra S.D. conveniva in giudizio, innanzi il Tribunale civile di Roma,...