Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 18 dicembre 2013, n. 28228 Ritenuto in fatto e in diritto 1.- Con la sentenza impugnata (depositata il 19.3.2009) la Corte di appello di Catania ha confermato la decisione di primo grado con la quale il tribunale – respinte le domande di addebito proposte reciprocamente dai coniugi –...
Categoria: Sentenze – Ordinanze
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 10 dicembre 2013, n. 27540. Per spese straordinarie, facenti carico al locatore, devono intendersi le opere che non si rendono prevedibilmente o normalmente necessarie in dipendenza del godimento normale della cosa nell’ambito dell’ordinaria durata del rapporto locatizio e che presentano un costo sproporzionato rispetto al corrispettivo della locazione; rientrando nella categoria anche le opere di manutenzione di notevole entita’, finalizzate non gia’ alla mera conservazione del bene, ma ad evitarne il degrado edilizio e caratterizzate dalla natura particolarmente onerosa dell’intervento manutentivo.
Suprema Corte di Cassazione Sezione III Sentenza 10 dicembre 2013, n. 27540 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FINOCCHIARO Mario – Presidente Dott. VIVALDI Roberta – Consigliere Dott. AMBROSIO Annamaria – rel. Consigliere Dott. DE STEFANO Franco – Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 10 dicembre 2013, n. 27500. Le violazioni delle prescrizioni dettate per la progettazione e l’esecuzione delle costruzioni soggette ad azione sismica integrano i gravi difetti, di cui l’appaltatore e’ responsabile nei confronti del committente ai sensi dell’articolo 1669 cod. civ., incidendo esse sulla sostanza e stabilita’ degli edifici o delle altre cose immobili destinate per loro natura a lunga durata
Suprema Corte di Cassazione sezione VI Ordinanza 10 dicembre 2013, n. 27500 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA CIVILE SOTTOSEZIONE 2 Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. PICCIALLI Luigi – Presidente Dott. PROTO Cesare Antonio – rel. Consigliere Dott. PETITTI Stefano – Consigliere Dott. MANNA Felice –...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 19 dicembre 2013, n. 28419. In tema di compravendita, vizi redibitori e mancanza di qualità (le cui relative azioni sono soggette ai termini di decadenza e di prescrizione ex articolo 1495 c.c.) si distinguono dall’ipotesi della consegna di aliud pro allo – che dà luogo ad un’ordinaria azione di risoluzione contrattuale svincolata dai termini e dalle condizioni di cui al citato articolo 1495 c.c. – , la quale ricorre quando la diversità tra la cosa venduta e quella consegnata incide sulla natura e, quindi, sull’individualità, consistenza e destinazione di quest’ultima sì da potersi ritenere che essa appartenga ad un genere del tutto diverso da quello posto a base della decisione dell’acquirente di effettuare l’acquisto, o che presenti difetti che le impediscono di assolvere alla sua funzione naturale o a quella concreta assunta come essenziali dalle parti (cd. inidoneità ad assolvere la funzione economico-sociale), facendola degradare in una sottospecie del tutto diversa da quella dedotta in contratto
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 19 dicembre 2013, n. 28419 Rilevato in fatto 1. – Con due distinti atti di citazione del 18 aprile e del 19 giugno 1990, con il primo dei quali, che, a differenza del secondo, non risulta notificato, V.P. premetteva di aver notificato alla convenuta, in data 5 marzo...
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 9 dicembre 2013, n. 49515. Il delitto di appropriazione indebita non riguarda soltanto la violazione del diritto di proprieta’, commessa mediante l’abusiva interversione del titolo del possesso: la condotta criminosa viene in considerazione anche in quanto realizza la violazione di un interesse, di un diritto diverso, compreso pur esso nella tutela penale dell’articolo 646 cod pen., e nell’ipotesi in cui la consegna della cosa a colui che se ne appropri illegittimamente sia eseguita da persona, diversa dal proprietario, che detenga legittimamente e autonomamente la cosa stessa
Suprema Corte di Cassazione Sezione V Sentenza 9 dicembre 2013, n. 49515 IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUINTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. LOMBARDI Alfredo – Presidente Dott. BEVERE Antonio – Consigliere Dott. LAPALORCIA Grazia – Consigliere Dott. SETTEMBRE A. – rel. Consigliere Dott. DEMARCHI ALBENGO Paolo...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 17 dicembre 2013, n. 28194. La questione delle conseguenze della alienazione di immobili (in tema di preliminare) affetti da irregolarità urbanistiche non sanate o non sanabili
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 17 dicembre 2013, n. 28194 Svolgimento del processo 1. – Con atto di citazione notificato il 18 dicembre 2002, M.U. , quale procuratore speciale di W.L.M. e di O. , convenne in giudizio innanzi alla Corte d’Appello di Firenze T.A. , proponendo gravame avverso la sentenza con la...
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 9 dicembre 2013, n. 49483. In tema di diffmazione a mezzo stampa E’ irrilevante, ai fini della responsabilita’ penale, l’eventuale delega conferita a redattori per lo svolgimento di tale attivita’ di controllo
Suprema Corte di Cassazione sezione V Sentenza 9 dicembre 2013, n. 49483 IN NOME DEL POPOLO ITALIANOLA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONESEZIONE QUINTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. MARASCA Gennaro – Presidente Dott. ZAZA Carlo – Consigliere Dott. SETTEMBRE Antonio – Consigliere Dott. DE MARZO Giusepp – Consigliere Dott. DEMARCHI ALBENGO P. – rel....
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 18 dicembre 2013, n. 51136. Ricorrono gli estremi della truffa contrattuale tutte le volte che uno dei contraenti ponga in essere artifizi o raggiri diretti a tacere o a dissimulare fatti o circostanze tali che, ove conosciuti, avrebbero indotto l’altro contraente ad astenersi dal concludere il contratto
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 18 dicembre 2013, n. 51136 Ritenuto in fatto Con sentenza del 12.11.2009, il Tribunale di Genova dichiarò B.R. e Z.G. responsabili del reato di truffa aggravata commessa il (omissis) e – concesse le attenuanti generiche equivalenti all’aggravante – condannò ciascuno alla pena di mesi 6 di reclusione ed...
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 9 dicembre 2013, n. 49478. La direzione della condotta ingiuriosa allo scopo di opporsi all’azione del pubblico ufficiale e’ infatti chiaramente irrilevante ai fini dell’assorbimento del reato di cui all’articolo 594 cod. pen. in quello di resistenza aggravata, del quale l’ingiuria, a differenza della minaccia, non e’ elemento costitutivo, come correttamente osservato nella sentenza impugnata. Ed e’ altrettanto evidentemente irrilevante per l’esclusione dell’elemento psicologico del reato, che si riduce alla consapevolezza del soggetto agente di utilizzare espressioni socialmente interpretabili come offensive, a prescindere dai particolari motivi che ne abbiano determinato l’azione
Suprema Corte di Cassazione sezione V Sentenza 9 dicembre 2013, n. 49478 IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUINTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. MARASCA Gennaro – Presidente Dott. ZAZA C. – rel. Consigliere Dott. SETTEMBRE Antonio – Consigliere Dott. DE MARZO Giusepp – Consigliere Dott. DEMARCHI ALBENGO...
Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 16 dicembre 2013, n. 50605. ll delegato per la sicurezza – figura come già detto del tutto eventuale – è invece destinatario di poteri e responsabilità originariamente ed istituzionalmente gravanti sul datore di lavoro e, perciò, deve essere formalmente individuato ed investito del suo ruolo con modalità rigorose, non ricorrenti nel caso in esame. Peraltro in materia di prevenzione degli infortuni sul lavoro, ai sensi dell’art. 17 D.Lgs. n. 81 del 2008, il datore di lavoro non può delegare, neanche nell’ambito di imprese di grandi dimensioni, l’attività di valutazione dei rischi per la salute e la sicurezza del lavoratore e la designazione del responsabile del servizio di prevenzione e protezione dei rischi
Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza 16 dicembre 2013, n. 50605 Ritenuto in fatto Con sentenza emessa in data 20 luglio 2009 il Tribunale di Nuoro dichiarava P.M.A. responsabili dei reati di cui agli artt. 589 co. 1 e 2 c.p. (capo A), artt. 48 co. 3 e 89 co. 2 lett. a D.L.vo...