Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 2 aprile 2014, n. 15143 Ritenuto in fatto 1. Con la sentenza in epigrafe, la Corte di appello di Palermo confermava la sentenza in data 9 febbraio 2011 del Tribunale di Licata, appellata da C.F. , limitatamente all’affermazione di responsabilità penale per il reato continuato di cui agli...
Categoria: Sentenze – Ordinanze
Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 18 ottobre 2013, n. 43083. È responsabile ai sensi dell'art. 113 cod. pen. di cooperazione nel delitto colposo l'agente il quale, trovandosi a operare in una situazione di rischio da lui immediatamente percepibile, pur non rivestendo alcuna posizione di garanzia, contribuisca con la propria condotta cooperativa all'aggravamento del rischio, fornendo un contributo causale giuridicamente apprezzabile alla realizzazione dell'evento, ancorché la condotta del cooperante in sé considerata, appaia tale da non violare alcuna regola cautelare, essendo sufficiente l'adesione intenzionale dell'agente all'altrui azione negligente, imprudente o inesperta, assumendo così sulla sua azione il medesimo disvalore che, in origine, è caratteristico solo dell'altrui comportamento
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE sezione IV SENTENZA 18 ottobre 2013, n. 43083 Svolgimento del processo 1. – Con sentenza resa in data 6.3.2012, il tribunale di Mantova, sezione distaccata di Castiglione delle Stiviere, ha condannato R.M. e N.G. alla pena di un anno e sei mesi di reclusione ciascuno, oltre al risarcimento dei danni...
Consiglio di Stato, sezione IV, sentenza 20 febbraio 2014, n. 798. Dal lunedì al venerdì le cancellerie giudiziarie non possono non essere aperte al pubblico se non per cinque ore consecutive. L’unica discrezionalità che residua in capo all’Amministrazione, si ripete, consiste nell’individuazione dell’ora d’inizio e, conseguentemente, di quella finale; ma sempre di cinque ore di apertura quotidiana deve trattarsi.
Consiglio di Stato Sezione IV Sentenza 20 febbraio 2014, n. 798 N. 00798/2014REG.PROV.COLL. N. 01307/2013 REG.RIC. REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (Sezione Quarta) ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 1307 del 2013, proposto da: Ordine Degli Avvocati Di Roma, rappresentato e...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 2 aprile 2014, n. 7698. Il giudice di merito può utilizzare, in mancanza di qualsiasi divieto di legge, anche le prove raccolte in un diverso giudizio tra le stesse parti o tra altre parti, delle quali la sentenza che in detto giudizio sia stata pronunciata costituisce documentazione. Utilizza anche i documenti in quella sede acquisiti e, liberamente apprezzandoli nell'ambito della formazione del proprio libero convincimento
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 2 aprile 2014, n. 7698 Svolgimento del processo Nel 1991 B.F. rimase coinvolto in un grave incidente stradale, mentre viaggiava trasportato a bordo della motocicletta Suzuki 600 condotta dal cugino Bi.Vi. (deceduto pochi giorni dopo l’incidente per la gravità delle ferite riportate), che si scontrava con la Fiat...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 4 febbraio 2014, n. 5467. In tema di reati finanziari non costituisce forza maggiore, tale da escludere il dolo, il fatto che l'impresa versi in una situazione di crisi finanziaria. Infatti, il debito verso il fisco relativo al versamento delle ritenute è collegato con quello della erogazione degli emolumenti ai collaboratori: ogni qualvolta il sostituto d'imposta effettua tali erogazioni, insorge, quindi, a suo carico l'obbligo di accantonare le somme dovute all'Erario, organizzando le risorse disponibili in modo da poter adempiere all'obbligazione tributaria
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE III PENALE Sentenza 4 febbraio 2014, n. 5467 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FIALE Aldo – Presidente – Dott. AMORESANO Silvio – Consigliere – Dott. DI NICOLA Vito – rel. Consigliere – Dott. GAZZARA...
Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 2 aprile 2014, n. 7764. In tema di agevolazioni tributarie, i benefici fiscali per l'acquisto della prima casa (abitazione non di lusso), previsti dalla nota II bis della Tariffa Parte 1 Ar¬ticolo 1 allegata al DPR 131/1986, spettano alla sola condizione che, entro il termine di decadenza di diciotto mesi dall'ano, il contribuente stabilisca, nel Comune ove sia ubicato l'immobile, la propria residenza. Il mancato rilascio dell’immobile da parte del conduttore non costituisce circostanza inevitabile ed imprevedibile tale da ostacolare il mutamento di residenza.
Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 2 aprile 2014, n. 7764 Svolgimento del processo La controversia promossa da ML contro l’Agenzia delle Entrate è stata definita con la decisione in epigrafe, recante il rigetto dell’appello proposto dal contribu¬ente contro la sentenza della CTP di Milano n. 172/5/2010 che ne aveva respinto il ricorso avverso...
Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 17 marzo 2014, n. 6132. Ai fini della competenza territoriale nelle controversie di lavoro, la nozione di dipendenza aziendale di cui all'articolo 413 cod. proc. civ. (non coincidente con quella di unita' produttiva quale si desume da altre norme di legge) deve intendersi in senso lato, in armonia con la mens legis, mirante a favorire il radicamento del foro speciale del lavoro (avente carattere strumentale) nel luogo della prestazione lavorativa, alla condizione pero' che l'imprenditore disponga ivi almeno di un nucleo, seppur modesto, di beni organizzati per l'esercizio dell'impresa. Nel verificare l'esistenza del criterio di collegamento della "dipendenza" dell'azienda occorre dunque accertare in concreto che sussista un pur minimo nucleo di riferimento dell'attivita' aziendale nella sede prescelta. E' onere della parte interessata ad avvalersi di tale collegamento allegare e dimostrare l'esistenza delle condizioni per ritenerlo operante.
Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 17 marzo 2014, n. 6132 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA CIVILE SOTTOSEZIONE L Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. MAMMONE Giovanni – Presidente Dott. BLASUTTO Daniela – Consigliere Dott. FERNANDES Giulio – Consigliere Dott. GARRI Fabrizia – rel. Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 1 aprile 2014, n. 14992. L'autorizzazione data a chi si trovi sottoposto agli arresti domiciliari di allontanarsi dal luogo di detenzione (per accudire alle necessarie esigenze di vita quotidiana attraverso l'espletamento dell'attività lavorativa ) trova nei riferimenti cronologici segnati dal Giudice della cautela, ai sensi dell'art 284 comma III cpp, un limite invalicabile in senso temporale essendo i relativi ambiti da rispettare imposti al fine di scongiurare strumentalizzazioni di tale maggiore possibilità di movimento elidendo le possibilità di verifica del rispetto degli obblighi correlati allo stato detentivo
Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza 1 aprile 2014, n. 14992 Fatto e diritto 1. B.S., tramite i fiduciari, propone ricorso per Cassazione avverso la sentenza della Corte di appello di Catania con la quale è stata data conferma integrale alla condanna alla pena di giustizia resa in primo grado dal Tribunale di Siracusa...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 1° aprile 2014, n. 14956. Il reato di violenza è integrato anche in presenza di una condotta che, pur caratterizzata da un fugace contatto corporeo con la vittima, sia finalizzata a soddisfare l'impulso sessuale del reo. Nel caso di specie, il minore ha percepito l'invasività del "solletico" all'addome, non rilevando la circostanza che il reo abbia tolto la mano che stava inequivocabilmente dirigendosi verso il "pisellino", condotta che connotava sessualmente in maniera inequivoca il gesto posto in essere dal ricorrente all'indirizzo del minore.
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 1° aprile 2014, n. 14956 Ritenuto in fatto 1. Il Procuratore Generale presso la Corte d’Appello di BRESCIA ha proposto ricorso avverso la sentenza della Corte d’appello di BRESCIA, emessa in data 4/04/2013, depositata in data 12/04/2013, con cui, in parziale riforma della sentenza emessa dal tribunale di...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 17 marzo 2014, n. 6175. Va esclusa la violazione del divieto del patto commissorio in caso di mancanza di prova del mutuo, oppure qualora la vendita sia pattuita allo scopo, non gia' di garantire l'adempimento di un'obbligazione con riguardo all'eventualita' non ancora verificatasi che rimanga inadempiuta, ma di soddisfare un precedente credito rimasto insoluto o, infine, quando manchi l'illecita coercizione del debitore a sottostare alla volonta' del creditore, accettando preventivamente il trasferimento di un suo bene come conseguenza della mancata estinzione del debito che viene a contrarre. Sicche', va esclusa la sussistenza dei presupposti finalizzati alla configurabilita' del patto commissorio; peraltro, il divieto di tale patto non e' applicabile allorquando la titolarita' del bene passi all'acquirente con l'obbligo di ritrasferimento al venditore se costui provvedera' all'esatto adempimento
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 17 marzo 2014, n. 6175 RESPONSABILITA’ PATRIMONIALE – DIVIETO DI PATTO COMMISSORIO REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ODDO Massimo – Presidente Dott. NUZZO Laurenza – Consigliere Dott. MATERA Lina – Consigliere Dott. PARZIALE...