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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 26 agosto 2014, n. 18248. Se il credito del terzo è maturato per soddisfare i bisogni della famiglia, l'esecuzione sul fondo patrimoniale è sempre legittima senza che sia necessario indagare se sia sorto prima il credito o il fondo. Ciò che rileva a fondare l'ordinaria assoggettabilità del bene, oggetto di fondo patrimoniale, ad espropriazione è l'intrinseca correlazione tra il credito azionato e la destinazione del primo

Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 26 agosto 2014, n. 18248 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SALME’ Giuseppe – Presidente Dott. VIVALDI Roberta – Consigliere Dott. DE STEFANO Franco – rel. Consigliere Dott. RUBINO Lina – Consigliere Dott....

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Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 8 settembre 2014, n. 4532. In materia sanitaria, ai fini della retribuibilità delle mansioni superiori e nei soli confronti dell'aiuto svolgente funzioni primariali, oltre i sessanta giorni nell'anno solare, ai sensi dell'art. 29 del D.P.R. n. 761 del 1979 è del tutto irrilevante il difetto di un formale atto di incarico. La funzione primariale è, infatti, indefettibile e l'obbligo di sostituzione, in capo all'aiuto anziano, deriva direttamente dall'art. 7, comma 5, del D.P.R. n. 128 del 1969; di qui discende l'inconfigurabilità di alcuna forma di retribuzione. E' pertanto illegittimo il comportamento dell'amministrazione che dopo essersi giovata della facoltà concessale dalla norma in esame (esercizio delle funzioni superiori senza retribuzione) mantiene l'assegnazione, o tollera l'esercizio delle mansioni, oltre il termine ivi previsto. Questa illegittimità non si risolve in nullità assoluta, con il conseguente travolgimento di tutti gli effetti derivanti dall'atto o comportamento amministrativo

Consiglio di Stato sezione III sentenza 8 settembre 2014, n. 4532   REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE TERZA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 8514 del 2008, proposto da: Gestione liquidatoria ex USL n. 12 della Conca Ternana, rappresentata e...

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Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 26 agosto 2014, n. 36150. In presenza di un'impugnazione presentata dall'imputato, occorre salvaguardare in massimo grado il diritto di questi di usufruire di un secondo grado di giudizio

Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 26 agosto 2014, n. 36150   REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. GENTILE Mario – Presidente Dott. DE CRESCIENZO Ugo – Consigliere Dott. IASILLO Adria – rel. Consigliere Dott. CERVADORO Mirella – Consigliere...

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Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 21 luglio 2014, n. 32246. La configurazione del tentativo di induzione indebita a norma dell'art. 319 quater non implica la necessità dell'ulteriore requisito costituito dal perseguimento di un indebito vantaggio da parte del privato. Sebbene tale elemento di natura extratestuale costituisca "il criterio di essenza" tipico della fattispecie induttiva, ovvero un elemento costitutivo imprescindibile e necessario nell'ottica della salvaguardia di una interpretazione del sistema di norme 317-319 quater costituzionalmente orientato che giustifichi la punibilità del privato, tale elemento tuttavia deve essere accertato solo nell'ipotesi di consumazione del reato di cui all'art. 319 quater, e non anche nell'ipotesi di tentativo, in cui il privato, pur disponendo di un margine di autodeterminazione, ha mostrato comunque di resistere alle pressioni del pubblico ufficiale, non dando o non promettendo denaro o altra utilità.

Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 21 luglio 2014, n. 32246 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. IPPOLITO Francesco – Presidente Dott. ROTUNDO Vincenzo – Consigliere Dott. VILLONI Orlando – Consigliere Dott. DI SALVO Emanuele – rel. Consigliere Dott....

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Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 26 agosto 2014, n. 18217. Nelle lesioni da emotrasfusioni, il consolidamento da parte della giurisprudenza della decorrenza del termine di prescrizione di 5 anni dal momento della presentazione della domanda di indennizzo non consente la rimessione in termini a favore del danneggiato "storico". La regola dell'overruling si applica unicamente nei casi di mutamento di indirizzo in materia «strettamente processuale»

Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 26 agosto 2014, n. 18217 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA CIVILE SOTTOSEZIONE 3 Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FINOCCHIARO Mario – Presidente Dott. AMENDOLA Adelaide – Consigliere Dott. AMBROSIO Annamaria – Consigliere Dott. FRASCA Raffaele – Consigliere Dott....

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Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 29 agosto 2014, n18450. In difetto di un conferimento di una procura alle liti per la rappresentanza e difesa in giudizio, non insorgendo un rapporto professionale tra patrono e cliente, non è neppure consentito determinare il contento economico del compenso professionale, secondo le norme inderogabili di cui alla L. n. 794/1942 in materia di prestazioni giudiziali degli avvocati in sede civile

Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 29 agosto 2014, n18450 Svolgimento del processo Con atto di citazione notificato in data 8.7.2005, M.G.F. proponeva appello avverso la sentenza del giudice di Pace di Roma, in data 2.2.2015, che l’aveva condannata al pagamento della somma di Euro 2.550,00, oltre interessi ed accessori nei confronti dell’avvocato Ma.Fa....