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Corte di Cassazione, sezioni unite, sentenza 23 ottobre 2014, n. 22550. Gli accertamenti relativi alla minorazione, alle difficoltà, alla necessità dell'intervento assistenziale permanente e alla capacità complessiva individuale residua sono effettuati", in base al successivo art. 4, "dalle unità sanitarie locali mediante le Commissioni mediche di cui all'art. 1 della legge 15 ottobre 1990, n. 295", integrate da un operatore sociale e da un esperto nei casi da esaminare, in servizio presso le unità sanitarie locali. In proposito questa Corte ha da tempo avuto modo di chiarire come "le controversie in materia di accertamenti sanitari dell'invalidità civile espletati dalle competenti commissioni mediche appartengono al giudice ordinario, come espressamente previsto dall'art. 1, comma ottavo, della legge 15 ottobre 1990, n. 295, non solo quando il riconoscimento di tale qualità è funzionale all'erogazione delle prestazioni assistenziali di contenuto pecuniario (di cui alle leggi 30 marzo 1971, n. 118 e 11 febbraio 1980, n. 18), ma anche quando l'interessato deduca l'esistenza della propria condizione invalidante ai fini del collocamento obbligatorio a norma della legge 2 aprile 1968, n. 482 (la cui disciplina è ora sostituita da quella recata dalla legge 12 marzo 1999, n. 68), e ciò stante la simmetrica corrispondenza dell'ambito della disposta attribuzione giurisdizionale con quello della competenza delle commissioni mediche, alle quali, ai sensi del comma primo del medesimo art. 1 della legge n. 295 del 1990 (e della successiva legislazione confermativa), è devoluto l'accertamento della condizione di minorazione anche per usufruire di benefici diversi da quelli dell'attribuzione di pensioni, assegni o indennità, ed atteso che tale accertamento è in ogni caso espressione di discrezionalità tecnica e non amministrativa, essendo le dette commissioni prive di poteri autoritativi a cui possa contrapporsi un interesse legittimo del soggetto privato

Suprema Corte di Cassazione sezioni unite sentenza  23 ottobre 2014, n. 22550 Svolgimento del processo A.M.D. , dottore in farmacia, con atto depositato il 18 agosto 2009 impugnò davanti al Tribunale di Isernia, giudice del lavoro, la decisione della Commissione medica di verifica presso la Direzione provinciale dell’INPS di quella città, in forza della quale,...

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Corte Costituzionale, sentenza n. 238 del 22 ottobre 2014. Dichiarata l’illegittimità costituzionale dell’art. 3 della legge 14 gennaio 2013, n. 5 (Adesione della Repubblica italiana alla Convenzione delle Nazioni Unite sulle immunità giurisdizionali degli Stati e dei loro beni, firmata a New York il 2 dicembre 2004, nonché norme di adeguamento dell’ordinamento interno); dichiarata l’illegittimità costituzionale dell’art. 1 della legge 17 agosto 1957, n. 848 (Esecuzione dello Statuto delle Nazioni Unite, firmato a San Francisco il 26 giugno 1945), limitatamente all’esecuzione data all’art. 94 della Carta delle Nazioni Unite, esclusivamente nella parte in cui obbliga il giudice italiano ad adeguarsi alla pronuncia della Corte internazionale di giustizia (CIG) del 3 febbraio 2012, che gli impone di negare la propria giurisdizione in riferimento ad atti di uno Stato straniero che consistano in crimini di guerra e contro l’umanità, lesivi di diritti inviolabili della persona;

Sentenza  238/2014 Giudizio Presidente TESAURO – Redattore TESAURO Udienza Pubblica del 23/09/2014    Decisione  del 22/10/2014 Deposito del 22/10/2014   Pubblicazione in G. U. Norme impugnate: Art. 1 della legge 17/08/1957, n. 848; e dell’art. 1 [recte: art. 3] della legge 14/01/2013, n. 5. Massime: Atti decisi: ord. 84, 85 e 113/2014   SENTENZA N. 238 ANNO 2014...

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Consiglio di Stato, sezione IV, sentenza 6 ottobre 2014, n. 4975. La crisi economica che ha afflitto il settore dell'edilizia non è un motivo che può consentire la proroga del permesso di costruire. In base all'art. 15 del Dpr 380/2001, Testo unico in materia edilizia, i termini possono essere prorogati con provvedimento motivato per fatti sopravvenuti estranei alla volontà del titolare del permesso, ovvero in considerazione della mole dell'opera da realizzare o delle particolari caratteristiche tecnico- costruttive

Consiglio di Stato sezione IV sentenza 6 ottobre 2014, n. 4975 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE QUARTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 7044 del 2010, proposto da: La.Ma., Ro.Ma., rappresentati e difesi dall’avv. Fa.Fr., con domicilio eletto presso il...

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Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 21 ottobre 2014, n. 43843. L'attività di coltivazione non autorizzata di piante dalle quali siano estraibili sostanze stupefacenti, anche quando sia realizzata per soddisfare l'uso personale, integra il reato di cui all'art. 73 del d.P.R. n. 309/1990, dovendosi considerare che in tal maniera si dà vita ad un processo produttivo autonomo, capace di autoalimentarsi e di produrre sostanza stupefacente in misura non preventivabile

Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza  21 ottobre 2014, n. 43843 Ritenuto di fatto 1. II Tribunale di Fermo, con sentenza emessa il 23/9/2013, assolse perché il fatto non costituisce reato C.E. dall’imputazione di aver illecitamente coltivato, complessivamente, n. 64 piantine di marijuana e detenuto circa 25 grammi di marijuana al fine di farne...

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Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 21 ottobre 2014, n. 43847.

  Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza 21 ottobre 2014, n. 43847 Ritenuto in fatto Il Procuratore Generale della Repubblica presso la Corte di Appello di Venezia ricorre avverso la sentenza con la quale il Tribunale di Treviso, in sede di opposizione a decreto penale di condanna emesso nei confronti di B.M. per la...

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Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 20 ottobre 2014, n. 22152. Ai fini della valutazione della gravità della insubordinazione e della conseguente sussistenza della giusta causa, del comportamento pregresso del lavoratore, a prescindere anche dalla rilevanza autonoma della recidiva

Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 20 ottobre 2014, n. 22152 Svolgimento del processo   Con ricorso del 3-3-2004 A.P. conveniva in giudizio innanzi al Giudice del lavoro del Tribunale di Bari la SEAP s.p.a. e, previo accertamento dell’infondatezza dei provvedimenti disciplinari inflittigli, chiedeva dichiararsi la nullità e/o l’illegittimità del licenziamento intimatogli dalla SEAP...

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Corte di Cassazione, sezione lavoro, ordinanza 16 ottobre 2014, n. 21888. Anche dopo la novella introdotta dall'art. 1, comma 35 della L. n. 247 del 2007, il mancato svolgimento di attività lavorativa costituisce elemento costitutivo del diritto all'assegno di assistenza la cui prova, peraltro, non può essere fornita in giudizio mediante mera dichiarazione dell'interessato, anche se rilasciata con le formalità previste dalla legge per le autocertificazioni

Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro ordinanza 16 ottobre 2014, n. 21888 Fatto e diritto 1 – Considerato che è stata depositata relazione del seguente contenuto: “Con sentenza n. 1554/2010, depositata in data 31 dicembre 2010, la Corte di appello di Catanzaro, in parziale riforma della decisione resa dal Tribunale di Crotone, riconosceva in favore...