Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 22 ottobre 2014, n. 44022 Fatto e diritto 1. Con sentenza pronunciata il 17.7.2012 la corte di appello di Salerno confermava la sentenza con cui il giudice per le indagini preliminari presso il tribunale di Salerno, in data 17.5.2010, procedendo in sede di giudizio abbreviato, aveva dichiarato non...
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Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 9 ottobre 2014, n. 42051. La differenza tra gli artt. 575 e 584 cod. pen. va individuata nella diversità dell'elemento psicologico, che nell'omicidio preterintenzionale consiste nella volontarietà delle percosse o delle lesioni alle quali consegue la morte dell'aggredito come evento non voluto
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE I SENTENZA 9 ottobre 2014, n. 42051 Ritenuto in fatto Con sentenza del 17.4.2013 la Corte di assise di appello di Catania rideterminava in anni ventuno di reclusione la pena inflitta dalla Corte di primo grado che condannava, con le circostanze attenuanti generiche equivalenti alle circostanze aggravanti contestate della premeditazione...
Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 15 ottobre 2014, n. 43168. In materia di prevenzione degli infortuni nei luoghi di lavoro, beneficiario della tutela è anche il terzo estraneo all'organizzazione dei lavori, sicché dell'infortunio che sia occorso all'extraneus risponde il debitore di sicurezza, sempre che l'infortunio rientri nell'area di rischio quale definita dalla regola cautelare violata e che il terzo non abbia posto in essere un comportamento di volontaria esposizione a rischio
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE IV SENTENZA 15 ottobre 2014, n. 43168 Ritenuto in fatto 1. Con la sentenza indicata in epigrafe la Corte di appello di Napoli ha confermato la condanna emessa dal Tribunale di Torre Annunziata, sezione distaccata di Castellammare di Stabia, nei confronti di C.A. , giudicato responsabile della morte del...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 9 ottobre 2014, n. 42002. Nel caso che il nuovo legale rappresentante, subentrato al precedente che abbia solo sottoscritto la dichiarazione fiscale, ometta il pagamento dell'IVA, è inammissibile una responsabilità per il reato di omesso versamento di IVA causa il fatto del terzo in capo all'originario legale rappresentante
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 9 ottobre 2014, n. 42002 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. TERESI Alfredo – Presidente Dott. ANDREAZZA Gastone – Consigliere Dott. ACETO Aldo – Consigliere Dott. GENTILI Andrea – rel. Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 21 ottobre 2014, n. 22287. L'occupazione temporanea in lavori socialmente utili non può qualificarsi quale rapporto di lavoro subordinato, essendo siffatta natura esplicitamente esclusa dall'art. 8 d. lgs. n. 468 del 1997, poi riprodotto, negli stessi termini, dall'art. 4 d. lgs. n. 81 del 2000, i quali prevedono che l'utilizzazione dei lavoratori in questione "non determina l'instaurazione di un rapporto di lavoro". Trattasi viceversa di un rapporto speciale che coinvolge più soggetti (il lavoratore, l'amministrazione pubblica beneficiaria della prestazione, l'ente previdenziale erogatore dell'emolumento), avente, oltre alla matrice essenzialmente assistenziale sopra evidenziata, una componente formativa diretta alla riqualificazione del personale in questione per una futura ricollocazione dello stesso. In coerenza con la natura del rapporto in esame, deve pertanto escludersi che, ove le prestazioni siano rese dal lavoratore in difformità da quelle previste dal programma originario e comunque in contrasto con norme poste a tutela del lavoratore, possa trovare applicazione, a parte il diritto alla retribuzione in relazione al lavoro effettivamente svolto, ai sensi dell'art. 2126 cod. civ., già riconosciuto al lavoratore, la invocata tutela della costituzione di un rapporto di lavoro a tempo indeterminato di derogare alla necessità del concorso pubblico richiamato dall'art. 97 Cost., per le qualifiche ed i profili per i quali è richiesto il solo requisito della scuola d'obbligo.
Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 21 ottobre 2014, n. 22287 Svolgimento del processo La Corte d’appello di Roma, con la sentenza indicata in epigrafe, in riforma della pronuncia di rigetto di primo grado, ha parzialmente accolto le domande proposte da R.M. , lavoratore socialmente utile, nei confronti del Comune di Olevano Romano, condannando...
Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 8 ottobre 2014, n. 21258. Nel giudizio promosso dal curatore del fallimento del creditore per ottenere l'adempimento dell'obbligazione, il debitore non può opporre la quietanza rilasciata dal predetto creditore all'atto del pagamento, quale confessione stragiudiziale del pagamento, atteso che il curatore, pur ponendosi, nell'esercizio di un diritto del fallito, nella sua stessa posizione, è una parte processuale diversa dal fallito medesimo
Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 8 ottobre 2014, n. 21258 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA CIVILE SOTTOSEZIONE 3 Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FINOCCHIARO Mario – Presidente Dott. AMENDOLA Adelaide – Consigliere Dott. AMBROSIO Annamaria – Consigliere Dott. DE STEFANO Franco –...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 21 ottobre 2014, n. 22297. L'accertamento della dipendenza dell'infermità da causa di servizio ai fini del riconoscimento del beneficio della pensione privilegiata e la concessione dell'equo indennizzo sono ancorati a situazioni giuridiche fondate su distinti presupposti e regolati da separate norme. Pertanto, alla sentenza della Corte dei conti divenuta definitiva che abbia accertato la sussistenza della causa di servizio ai fini della pensione privilegiata non può essere attribuito valore di giudicato esterno vincolante ai fini del riconoscimento del diritto all'equo indennizzo
Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 21 ottobre 2014, n. 22297 Svolgimento del processo 1.- La sentenza attualmente impugnata rigetta l’appello principale della Azienda USL n. (…) di Empoli avverso la sentenza n. 416 del 2010 del Tribunale di Firenze mentre accoglie l’appello incidentale avverso la stessa sentenza di M.D. e, per l’effetto, condanna...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 9 ottobre 2014, n. 21340. Il funzionario o l'amministratore comunale che consentano lo svolgimento di una prestazione in assenza di un regolare contratto ne rispondono in proprio. Non è dunque necessario che essi siano parte attiva o comunque abbiano determinato in prima persona la prestazione, essendo sufficiente che non si siano opposti all'esecuzione
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 9 ottobre 2014, n. 21340 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ODDO Massimo – Presidente Dott. NUZZO Laurenza – Consigliere Dott. D’ASCOLA Pasquale – rel. Consigliere Dott. SAN GIORGIO Maria Rosaria – Consigliere...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 8 ottobre 2014, n. 21206. In tema di adozione di minore, la situazione che giustifica l'affidamento eterofamiliare, a norma della legge n. 184 del 1983 e quella che conduce alla pronuncia di adottabilità, si differenziano, in quanto la mancanza di un ambiente familiare idoneo è considerata, nel primo caso, temporanea e superabile con il detto affidamento, mentre, nel secondo caso, si ritiene che essa sia insuperabile e che non vi si possa ovviare se non per il tramite della dichiarazione di adottabilità
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 8 ottobre 2014, n. 21206 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SALVAGO Salvatore – Presidente Dott. DOGLIOTTI Massimo – Consigliere Dott. BISOGNI Giacinto – Consigliere Dott. MERCOLINO Guido – rel. Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 23 ottobre 2014, n. 22531. Ove il giudice d'appello ritenga che l'azione esercitata in primo grado sia stata esercitata erroneamente con le forme del procedimento per convalida di sfratto per morosità, in quanto la domanda prospettava un'azione di rilascio per occupazione senza titolo e non un'azione di risoluzione per inadempimento di una locazione, non può per ciò solo, cioè per l'erronea attivazione del procedimento speciale, rigettare la domanda qualificata come occupazione senza titolo, ma deve deciderla esaminando se ne ricorrano i presupposti giustificativi e, quindi, valutare se l'occupazione senza titolo sussista oppure no
Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 23 ottobre 2014, n. 22531 Svolgimento del processo p.1. Il Comune di Cammarata ha proposto ricorso per cassazione contro L.V. avverso la sentenza del 20 ottobre 2011, con la quale la Corte d’Appello di Palermo, in riforma della sentenza resa in primo grado inter partes dal Tribunale di...