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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 31 ottobre 2014, n. 23149. In tema di assicurazione obbligatoria della responsabilità civile derivante dalla circolazione dei veicoli a motore, per le scadenze successive al pagamento del primo premio (o della relativa prima rata) di cui all'articolo 1901, secondo comma, cod. civ., l'effetto sospensivo dell'assicurazione per l'ipotesi di pagamento effettuato dopo il quindicesimo giorno dalla scadenza della rata precedente cessa a partire dalle ore 24.00 della data del pagamento, e non comporta l'immediata riattivazione del rapporto assicurativo dal momento in cui il pagamento è stato effettuato, trovando applicazione analogica la disposizione del primo comma del medesimo articolo – dettata per l'ipotesi del mancato pagamento del primo premio o della prima rata, e secondo cui l'assicurazione resta sospesa fino alle ore ventiquattro del giorno in cui il contraente paga quanto è da lui dovuto. Ne consegue che ove il premio successivo al primo sia stato pagato dopo la scadenza del periodo di tolleranza di giorni quindici di cui all'articolo 1901 cod. civ. (espressamente richiamato nell'articolo 7 della legge 24 dicembre 1969 n.990), per il sinistro verificatosi il giorno stesso del pagamento la garanzia assicurativa non è operante

Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 31 ottobre 2014, n. 23149 Svolgimento del processo Il 25.1.2002, si verificava -in Gela- un sinistro stradale che vedeva coinvolti l’autovettura Fiat Uno -di proprietà di C.P.- condotta da C.F. ed un ciclomotore -di proprietà di B.C.- condotto da B.V.. Quest’ultimo adiva il Tribunale di Gela per ottenere...

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Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 3 novembre 2014, n. 23371. Ai fini della configurabilità del legato in sostituzione di legittima, occorre che risulti l'intenzione del testatore di soddisfare il legittimario con l'attribuzione di beni determinati senza chiamarlo all'eredità; tale intenzione non richiede formule sacramentali, ma può desumersi dal complessivo contenuto dell'atto, in forza di un apprezzamento compiuto dal giudice di merito, insindacabile in sede di legittimità se correttamente motivato

Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 3 novembre 2014, n. 23371 Svolgimento del processo Con atto di citazione del 5-5-2004 P.G. conveniva in giudizio dinanzi al Tribunale di Agrigento i figli N.M. , Nu.Ma. ed N.A. esponendo: – con atto ricevuto il 10-3-2000 dal notaio Comparato di Agrigento Nu.Ar. (deceduto nell’agosto di quell’anno), coniuge...

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Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 24 ottobre 2014, n. 22628. In tema di IRAP, l'attività prestata dal collaboratore nell'impresa familiare, remunerata con cospicui compensi di poco inferiori a quelli integranti il reddito del titolare, è potenzialmente idonea a determinare l'ampliamento delle capacità personali di quest'ultimo e, quindi, a contribuire alla sussistenza del requisito dell'autonoma organizzazione quale presupposto impositivo del tributo

Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 24 ottobre 2014, n. 22628 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA CIVILE SOTTOSEZIONE T Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. BOGNANNI Salvatore – Presidente Dott. IACOBELLIS Marcello – Consigliere Dott. CARACCIOLO Giuseppe – Consigliere Dott. COSENTINO Antonello – Consigliere Dott....

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Consiglio di Stato, sezione V, sentenza 5 novembre 2014, n. 5463. L'impugnazione del bando e/o dell'esclusione da un concorso o da una procedura ad evidenza pubblica, deve necessariamente essere seguita, pena l'improcedibilità del ricorso avverso l'atto presupposto, dalla impugnazione dell'atto conclusivo del procedimento nel frattempo intervenuto. In merito deve, invero, rilevarsi che l'impugnazione dell'atto finale non necessaria quando sia stato già contestato quello preparatorio, opera unicamente quando tra i due atti vi sia un rapporto di presupposizione-consequenzialità immediata, diretta e necessaria, nel senso che l'atto successivo si pone quale inevitabile conseguenza di quello precedente, perché non vi sono nuove ed autonome valutazioni di interessi, né del destinatario dell'atto presupposto, né di altri soggetti. Diversamente, quando l'atto finale, pur partecipando della medesima sequenza procedimentale in cui si colloca l'atto preparatorio, non ne costituisce conseguenza inevitabile, perché la sua adozione implica nuove ed ulteriori valutazioni di interessi, l'immediata impugnazione dell'atto preparatorio non fa venir meno la necessità di impugnare l'atto finale

Consiglio di Stato sezione V sentenza 5 novembre 2014, n. 5463 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE QUINTA ha pronunciato la presente SENTENZA ex artt. 38 e 60 cod. proc. amm. sul ricorso numero di registro generale 7413 del 2014, proposto da: Regione Puglia, in persona...

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Consiglio di Stato, sezione V, sentenza 5 novembre 2014, n. 5465. La mancata opposizione delle parti, ritualmente avvisate dal Tribunale Amministrativo Regionale, in ordine alla definizione del giudizio con sentenza breve, non consente alle stesse di utilizzare lo strumento dell'appello per introdurre tardivamente motivi di opposizione non palesati dinanzi al giudice di prime cure

Consiglio di Stato sezione V sentenza 5 novembre 2014, n. 5465 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE QUINTA ha pronunciato la presente SENTENZA ex artt. 38 e 60 cod. proc. amm. sul ricorso numero di registro generale 8172 del 2014, proposto da: Comune di Alberobello, in...

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Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 21 ottobre 2014, n. 43836. La mera sollecitazione all'uso dei DPI da parte del direttore tecnico capocantiere non è di per sé fonte di una colpa per assunzione, non essendo tale comportamento di per sé solo sufficiente ad integrare quell'ingerenza che la giurisprudenza di legittimità riconosce poter essere fonte di obblighi prevenzionistici, ossia quella che segnala l'assunzione di poteri decisionali, ai quali sempre si associano le connesse responsabilità

Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza 21 ottobre 2014, n. 43836 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUARTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. BRUSCO Carlo Giuseppe – Presidente Dott. CIAMPI Francesco Mari – Consigliere Dott. ESPOSITO Lucia – Consigliere Dott. DOVERE Salvatore – rel. Consigliere...