Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 4 dicembre 2014, n. 50965 Ritenuto in fatto 1. Con ordinanza del 6 giugno 2014 il Tribunale di Salerno ha rigettato l’istanza di riesame proposta da N.D. avverso l’ordinanza emessa dal G.i.p. presso il Tribunale di Salerno il 5 maggio 2014, che applicava nei suoi confronti la misura...
Categoria: Sentenze – Ordinanze
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 4 dicembre 2014, n. 50903. La struttura normativa del tentativo è contraddistinta da due elementi, l'idoneità e l'univocità della condotta, laddove l'idoneità indica un requisito di capacità causale di produrre il risultato del perfezionamento del delitto ed il requisito dell'univocità degli atti attiene al proposito dell'agente soggettivamente diretto alla realizzazione del delitto, ma in senso oggettivo, nel senso che la condotta deve aver raggiunto un grado di sviluppo tale da renderla sufficientemente prossima al momento consumativo
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 4 dicembre 2014, n. 50903 Ritenuto in fatto 1. Con sentenza del 16.7.2013 la Corte d’appello di Reggio Calabria, in riforma della sentenza del gup del Tribunale di Palmi, escludeva l’aggravante della premeditazione e riaffermazione di colpevolezza di R.C. e L.F. in ordine al reato di tentato omicidio...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 25 novembre 2014, n. 49007. In tema di associazione a delinquere, verificata la sussistenza dei requisiti richiesti per la configurabilità del reato associativo desumibili dalla continuità e sistematicità dell'attività criminosa (furti, truffe, rapine nei confronti di soggetti anziani nel caso di specie) e dalla predisposizione di una struttura operativa stabile, la costituzione del sodalizio criminoso non è esclusa per il fatto che lo stesso sia imperniato per lo più intorno a componenti della stessa famiglia perché, al contrario, i rapporti parentali o coniugali, sommandosi al vincolo associativo, lo rendono ancora più pericoloso
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE II SENTENZA 25 novembre 2014, n. 49007 Ritenuto in fatto I.S. , V.A. , Va.An. , Vi.Ro. , A.D. hanno proposto ricorso per cassazione avverso la sentenza in data 17 luglio 2013, della Corte d’appello di Milano con la quale è stata confermata la sentenza di condanna emessa dal Tribunale...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 5 dicembre 2014, n. 25731. In tema di risarcimento del danno non patrimoniale, quando all’estrema gravità delle lesioni, segua, dopo un intervallo temporale brevissimo, la morte, non può essere risarcito agli eredi il danno biologico “terminale” connesso alla perdita della vita della vittima, come massima espressione del bene salute, ma esclusivamente il danno morale, dal primo ontologicamente distinto, fondato sull’intensa sofferenza d’animo conseguente alla consapevolezza delle condizioni cliniche seguite al sinistro. Il danno da perdita della vita presenta una diversità ontologica rispetto al danno biologico, con la conseguenza che la richiesta di risarcimento del relativo danno deve essere oggetto di specifica ed autonoma domanda
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE III SENTENZA 5 dicembre 2014, n. 25731 Ritenuto in fatto A seguito della morte della propria congiunta L.B. , avvenuta in (omissis) a causa dell’investimento da parte dell’autovettura condotta da M.L. , privo di patente di guida, D.M.R. , D.M.A. , D.M.M.C. e D.M.U. , rispettivamente coniuge (il primo) e...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 4 dicembre 2014, n. 25661. L'amministratore giudiziario nominato nel procedimento disciplinato dall'art. 2409 c.c., per la natura stessa dell'attività che gli è demandata dal giudice, che si concreta nella gestione della società, strumentale al ripristino del suo corretto funzionamento, non rientra nella categoria degli ausiliari del giudice prevista dal d.p.r. n. 115 del 2002, con la conseguenza che il rimedio dato contro il provvedimento che dispone la liquidazione del compenso per l'opera da esso prestata non può consistere nell'opposizione prevista dal citato d.p.r. n. 115 del 2002, art. 170, ma deve individuarsi, attesa la natura monitoria del decreto pronunciata ai sensi dell'art. 92 disp. att. c.p.c., u.c., nel rimedio di carattere generale previsto dall'art. 645 c.p.c.
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 4 dicembre 2014, n. 25661 Svolgimento del processo Il Presidente della II sez. civile del Tribunale di Bologna, con ordinanza depositata il 17/4/2009, ha dichiarato inammissibile il ricorso proposto ex art.170 d.p.r. 115/2002 da R.F. (intervenuto nel giudizio ex art. 2409 c.c. nella qualità di erede di R.N.,...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 5 dicembre 2014, n. 25725. La mancata riproposizione, in sede di precisazione delle conclusioni, di una domanda in precedenza formulata, infatti, non autorizza alcuna presunzione di rinuncia tacita in capo a colui che ebbe originariamente a proporla, essendo necessario che, dalla valutazione complessiva della condotta processuale della parte o dalla stretta connessione della domanda non riproposta con quelle esplicitamente reiterate, possa desumersi inequivocabilmente il venir meno del relativo interesse
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 5 dicembre 2014, n. 25725 Svolgimento del processo B.U. convenne, davanti al tribunale di Lecco, B.R. chiedendone la condanna al rilascio degli immobili da questo occupati, di comproprietà delle parti al 50%. Il convenuto, costituitosi, contestò la fondatezza della domanda chiedendo, in via riconvenzionale, che fosse pronunciata sentenza...
Corte di Casaszione, sezione VI, ordinanza 9 dicembre 2014, n. 25937. Nulla la notificazione eseguita presso la cancelleria dell'ufficio giudiziario, ove indirizzata a soggetto indicatovi con generalità diverse da quelle dell'effettiva parte destinataria, non essendo sufficiente la mera indicazione del numero di ruolo generale o del domiciliatario della controversia cui in concreto si riferisce il piego raccomandato, oltretutto quando le conclusioni nell'atto notificato si riferiscano a soggetto diverso dall'effettiva controparte; ma la nullità della notifica ad uno dei litisconsorti necessari – non essendo stata sanata, per non essersi per il medesimo alcuno costituito — comporta solo, anche in Cassazione, l'onere per la parte ricorrente di rinnovarla
Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 9 dicembre 2014, n. 25937 Fatto e diritto 1. – Con ricorso spedito per la notifica il 18.12.13 G.M.G. ha proposto regolamento di competenza avverso l’ordinanza 26.11.13 del tribunale di Monza in causa iscr. al n. 3740/12 r.g., con cui è stata dichiarata l’incompetenza per territorio in favore...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 17 settembre 2014, n. 24987. In materia di locazioni, gli obblighi previsti dagli artt. 1575 e 1576 c.c. non comprendono l'esecuzione di opere di modificazione o trasformazione della cosa locata, anche se imposte da disposizioni di legge o dell'autorità, sopravvenute alla consegna, per rendere la cosa stessa idonea all'uso convenuto, né il locatore è tenuto a rimborsare al conduttore le spese sostenute per l'esecuzione di tali opere, salva l'applicazione della normativa in tema di miglioramenti
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE III SENTENZA 17 settembre 2014, n. 24987 Svolgimento del processo Con ricorso depositato nel 1999 presso il Tribunale di Tempio, sezione distaccata di Olbia, la Hotel Royal s.a.s. di S.M. & C., premesso di condurre in locazione un immobile sito in Olbia e destinato a struttura alberghiera di proprietà dell’INPDAP,...
Consiglio di Stato, sezione IV, sentenza 2 dicembre 2014, n. 5957. Come nel caso degli accordi di programma aventi a oggetto la realizzazione di un'opera pubblica, anche nel caso dei Patti Territoriali devono considerarsi amministrazioni emananti tutte quelle che all'accordo stesso hanno partecipato
Consiglio di Stato sezione IV sentenza 2 dicembre 2014, n. 5957 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE QUARTA ha pronunciato la presente SENTENZA ex artt. 38 e 60 cod. proc. amm. sul ricorso in appello nr. 9002 del 2014, proposto dalla REGIONE LAZIO, in persona del...
Consiglio di Stato, sezione V, sentenza 5 novembre 2014, n. 5476. Il Comune non può denegare le autorizzazioni per l'esercizio dell'attività di trasportatore su strada (attività di NCC), al ricorrente dei previsti presupposti, ma ha il potere di modulare l'esercizio di tale attività nell'ambito territoriale di competenza, al fine di non sacrificare (a fronte delle giuste esigenze di concorrenza e l'effettiva apertura del mercato) la tutela di interessi quali la tutela dei viaggiatori trasportati, la tutela delle condizioni di lavoro, la tutela ambientale, la tutela della sicurezza stradale anche alla luce della particolare morfologia del territorio
Consiglio di Stato sezione V sentenza 5 novembre 2014, n. 5476 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE QUINTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 1253 del 2014, proposto da: COMUNE DI CAPRI, in persona del Sindaco pro tempore, rappresentato e difeso...