Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 5 febbraio 2015, n. 2156 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. CECCHERINI Aldo – Presidente Dott. BERNABAI Renato – Consigliere Dott. RAGONESI Vittorio – Consigliere Dott. DIDONE Antonio – Consigliere Dott. LAMORGESE Antonio...
Categoria: Sentenze – Ordinanze
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 11 febbraio 2015, n. 2678. Se l’estinzione della società verificatesi in corso di giudizio non è stata fatta constare processualmente nei modi di legge, l’eventuale impugnazione della sentenza pronunciata nei riguardi della società deve, a pena d’inammissibilità, provenire dai soci o essere indirizzata nei loro confronti, dal momento che la stabilizzazione processuale di un soggetto estinto non può, comunque, eccedere il grado di giudizio nel quale l’evento interruttivo è occorso
Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 11 febbraio 2015, n. 2678 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. COLETTI DE CESARE Gabriella – Presidente Dott. DE RENZIS Alessandro – Consigliere Dott. D’ANTONIO Enrica – rel. Consigliere Dott. TRIA Lucia – Consigliere...
Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 12 febbraio 2015, n. 2786. Se la danneggiata è una società commerciale, la liquidazione del danno non include l'IVA Nel quantificare i danni patiti da una società per azioni e consistiti nei compensi erogati a terzi per la riparazione di un macchinario funzionale all'attività produttiva, non deve tenersi conto anche di quanto pagato dalla società danneggiata a titolo di IVA, trattandosi di importo che la stessa può detrarre dal proprio debito d'imposta
Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 12 febbraio 2015, n. 2786 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA CIVILE SOTTOSEZIONE 3 Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FINOCCHIARO Mario – Presidente Dott. AMENDOLA Adelaide – rel. Consigliere Dott. AMBROSIO Annamaria – Consigliere Dott. FRASCA Raffaele – Consigliere...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 12 febbraio 2015, n. 2741. Il Comune è pienamente responsabile in caso di sinistro stradale provocato dal repentino attraversamento di un cane randagio
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 12 febbraio 2015, n. 2741 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. BERRUTI Giuseppe Maria – Presidente Dott. ARMANO Uliana – Consigliere Dott. SCARANO Luigi Alessandro – rel. Consigliere Dott. LANZILLO Raffaella – Consigliere...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 12 febbraio 2015, n. 2758. Il diritto al risarcimento del danno patrimoniale da lucro cessante non può farsi discendere in modo automatico dall'accertamento dell'invalidità permanente, poiché esso sussiste solo se tale invalidità abbia prodotto una riduzione della capacità lavorativa specifica. A tal fine, il danneggiato è tenuto a dimostrare, anche tramite presunzioni, di svolgere un'attività produttiva di reddito e di non aver mantenuto, dopo l'infortunio, una capacità generica di attendere ad altri lavori confacenti alle sue attitudini personali
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 12 febbraio 2015, n. 2758 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SEGRETO Antonio – Presidente Dott. CARLEO Giovanni – Consigliere Dott. SESTINI Danilo – Consigliere Dott. RUBINO Lina – Consigliere Dott. D’AMICO Paolo...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 12 febbraio 2015, n. 2750. In tema di vendita forzata, rientrano tra i danni risarcibili dal creditore procedente in favore dell’acquirente della cosa espropriata che ne abbia subito l’evizione, i costi sopportati dall’aggiudicatario per procurarsi la liquidità necessaria all’acquisto mediante ricorso al credito bancario, nonché le spese e i pagamenti dovuti dall’aggiudicatario al terzo, successivo acquirente della cosa espropriata, per il contratto stipulato con l’aggiudicatario, poiché entrambi questi rimborsi concorrono, ai sensi dell’articolo 2921 c.c., al ripristino della situazione patrimoniale dell’acquirente anteriore alla vendita forzata, il cui effetto traslativo sia venuto meno per evizione
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 12 febbraio 2015, n. 2750 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SALME’ Giuseppe – Presidente Dott. VIVALDI Roberta – Consigliere Dott. AMENDOLA Adelaide – Consigliere Dott. FRASCA Raffaele – Consigliere Dott. BARRECA Giuseppina...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 9 febbraio 2015, n. 5736. La norma penale non può trovare applicazione non soltanto quando il sostituto non abbia operato le ritenute, ma anche quando questi non abbia rilasciato la certificazione, oltre che nel caso in cui abbia rilasciato la certificazione in un momento successivo alla scadenza del termine per effettuare il versamento
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 9 febbraio 2015, n. 5736 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SQUASSONI Claudia – Presidente Dott. AMORESANO Silvio – Consigliere Dott. ORILIA Lorenzo – Consigliere Dott. RAMACCI Luca – rel. Consigliere Dott. GAZZARA...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 6 febbraio 2015, n. 5697. La mancata inserzione di alcuna disposizione relativa al regolamento delle spese inter partes nel procedimento di reclamo giurisdizionale davanti ai giudici di sorveglianza e, comunque, l'omesso richiamo degli articoli 91-97 cod. proc. civ. – a fronte, peraltro, della attribuzione della medesima azione risarcitoria alla competenza del giudice civile, nei residui casi previsti – appare espressione della evidente volontà del legislatore di escludere il regolamento ridetto
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 6 febbraio 2015, n. 5697 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. CORTESE Arturo – Presidente Dott. CAIAZZO Luigi – Consigliere Dott. CAVALLO Aldo – rel. Consigliere Dott. BONITO Francesco Maria – Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 6 febbraio 2015, n. 5695. il giornalista ha sempre il dovere di riferire i fatti utilizzando espressioni che non siano sproporzionate rispetto ai fini del concetto da esprimere e alla controllata forza emotiva suscitata della polemica, ma ciò non equivale ad utilizzare necessariamente un linguaggio grigio e anodino, potendosi – specie quanto il personaggio di cui si parla riveste una significativa funzione istituzionale – comunque far ricorso a parole sferzanti, nella misura in cui siano correlate al livello della polemica ed ai fatti narrati e rievocati
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 6 febbraio 2015, n. 5695 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. CORTESE Arturo – Presidente Dott. NOVIK Adet Ton – rel. Consigliere Dott. BONITO Francesco M.S – Consigliere Dott. CAPRIOGLIO Piera M.S. –...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 24 febbraio 2015, n. 8170. Mentre gli elementi caratterizzanti la condotta estorsiva sono la violenza e la minaccia, quelli qualificanti il comportamento truffaldino – anche nell'ipotesi aggravata della prospettazione del pericolo immaginario – sono, pur sempre, gli artifizi e raggiri: in quest'ultima ipotesi infatti la minaccia, poiché riguarda un male non reale, ma immaginario, assume i contorni dell'inganno perché contribuisce alla induzione in errore della parte offesa del reato attraverso la prospettazione del falso pericolo: integra gli estremi del delitto di truffa, e non di estorsione, la condotta di chi, al fine di procurarsi un ingiusto profitto, rappresenti falsamente alla vittima un pericolo immaginario proveniente da terzi, in sé non ingiusto ma anzi astrattamente legittimo, e si offra di adoperarsi per evitargli tale conseguenza in cambio di denaro
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 24 febbraio 2015, n. 8170 Fatto 1. Con sentenza del 19/12/2013, la Corte di Appello di Napoli – pur riducendo la pena – confermava la sentenza pronunciata in data 15/05/2013 dal giudice dell’udienza preliminare del tribunale di Nola nella parte in cui aveva ritenuto M.S.E. ed E.A. colpevoli...