Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 18 febbraio 2015, n. 3236 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. LAMORGESE Antonio – Presidente Dott. MAMMONE Giovanni – rel. Consigliere Dott. BALESTRIERI Federico – Consigliere Dott. AMENDOLA Fabrizio – Consigliere Dott. BUFFA Francesco...
Categoria: Sentenze – Ordinanze
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 20 febbraio 2015, n. 3378. In tema di assicurazione per danni da circolazione di veicoli, il terzo danneggiato non è tenuto a effettuare accertamenti se sia stato pagato il premio assicurativo o rilasciati solo il certificato e il contrassegno, potendo fare ragionevole affidamento sull'apparenza della situazione, come gli consente l'articolo 7 della legge 990/1969 (ora sostituito dall'articolo 127 del Dlgs 7 settembre 2005 n. 209): quello che rileva per la promovibilità dell'azione diretta nei confronti dell'assicuratore è infatti l'autenticità del contrassegno e non la validità del rapporto assicurativo
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 20 febbraio 2015, n. 3378 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. PETTI Giovanni B. – Presidente Dott. TRAVAGLINO Giacomo – Consigliere Dott. ARMANO Uliana – Consigliere Dott. D’AMICO Paolo – rel. Consigliere Dott....
Consiglio di Stato, sezione IV, sentenza 6 marzo 2015, n.1142. È pacifica l'applicazione anche ai soggetti pubblici, sia nell'ambito di trattative negoziali condotte senza procedura di evidenza pubblica, sia nell'ambito di procedure di gara, dell'obbligo di improntare la propria condotta al canone di buona fede e correttezza sancito nell'art. 1337 c.c.
Consiglio di Stato sezione IV sentenza 6 marzo 2015, n. 1142 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE QUARTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 8886 del 2013, proposto da: Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, in persona del Ministro p.t....
Consiglio di Stato, sezione IV, sentenza 6 marzo 2015, n. 1141. L'apprezzamento dei titoli dei partecipanti, da effettuarsi nell'ambito di un giudizio complessivo ed inscindibile, non ha specifica autonomia, in quanto la mancanza di qualche titolo da parte di taluno degli scrutinandi bene può essere controbilanciata, ai fini del giudizio globale, dal possesso dei titoli diversi valutati come equivalenti dalla Commissione Superiore di Avanzamento
Consiglio di Stato sezione IV sentenza 6 marzo 2015, n. 1141 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE QUARTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 3097 del 2012, proposto da: Ministero della Difesa, rappresentato e difeso per legge dall’Avvocatura Generale dello Stato,...
Consiglio di Stato, sezione IV, sentenza 6 marzo 2015, n. 1139. È ius receptum che la mancata notifica del decreto di esproprio al proprietario effettivo, che non risulti tale dalla documentazione catastale, impedisce il decorso del termine di decadenza per l'opposizione alla stima, ma non costituisce motivo di carenza del potere espropriativo, che legittimi il proprietario a chiedere il risarcimento del danno corrispondente al valore del bene, producendosi viceversa l'effetto traslativo della proprietà alla mano pubblica
Consiglio di Stato sezione IV sentenza 6 marzo 2015, n. 1139 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE QUARTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 7953 del 2012, proposto da: Ag. s.r.l. in liquidazione, in persona del liquidatore pro tempore, rappresentata e difesa...
Consiglio di Stato, sezione IV, sentenza 6 marzo 2015, n. 1143. L'aggiudicazione provvisoria costituisce un atto endoprocedimentale ad effetti ancora instabili e del tutto interinali che si inserisce nell'ambito della scelta del contraente come momento necessario ma non decisivo. La definitiva individuazione del concorrente cui affidare l'appalto risulta, infatti, cristallizzata soltanto con l'aggiudicazione definitiva. Di talché, l'aggiudicatario provvisorio vanta soltanto un'aspettativa (la cui lesione non può costituire presupposto della responsabilità precontrattuale), alla conclusione positiva del procedimento
Consiglio di Stato sezione IV sentenza 6 marzo 2015, n. 1143 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE QUARTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 8894 del 2013, proposto da: Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, in persona del Ministro p.t....
Consiglio di Stato, sezione IV, sentenza 6 marzo 2015, n. 1145. In presenza di una notifica nulla e, quindi, improduttiva degli effetti legali tipizzati di conoscenza il termine breve per l'impugnazione della sentenza non può iniziare a decorrere, restando l'impugnazione assoggettata al più lungo termine correlato alla pubblicazione della sentenza
Consiglio di Stato sezione IV sentenza 6 marzo 2015, n. 1145 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE QUARTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 6000 del 2014, proposto da: Presidenza del Consiglio – Dipartimento della Protezione Civile e Ufficio del...
Consiglio di Stato, sezione VI, sentenza 5 marzo 2015, n. 1113. E' illegittimo il rigetto dell'istanza di accesso agli atti opposto da un ente pubblico in relazione a una e-mail che un soggetto ha indirizzato al Presidente dell'ente al fine di segnalare alcuni episodi relativi all'attività lavorativa svolta dal richiedente l'accesso. Il contenuto dell'e-mail in questione non può ritenersi corrispondenza privata dato che il Presidente ha provveduto a rendere edotti gli uffici dell'amministrazione dell'esistenza di tale informativa e così facendo ha reso egli stesso di rilevanza pubblica il documento
Consiglio di Stato sezione VI sentenza 5 marzo 2015, n. 1113 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE SESTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 10517 del 2014, proposto da: Istituto Nazionale di Astrofisica-Inaf, in persona del Presidente pro tempore, rappresentato...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 6 marzo 2015, n. 9792. Il responsabile di un industria alimentare, intesa quale esercizio della preparazione, trasformazione, fabbricazione, confezionamento, deposito, trasporto, distribuzione, manipolazione, vendita, fornitura e somministrazione di prodotti alimentari, deve garantire che tali operazioni siano effettuate in modo igienico, gravando diversamente sullo stesso la responsabilità prevista dall'art. 5 della legge 30 aprile 1962 n. 283 che si riferisce a tutti i soggetti che concorrono alla immissione sul mercato di prodotti alimentari destinati al consumo e non conformi alle prescrizioni igienico-sanitarie. Secondo la norma dell'art. 5 della legge 30 aprile 1962 n. 283, i destinatari delle sue disposizioni sono infatti tutti coloro che concorrono alla immissione sul mercato di prodotti destinati al consumo e non conformi alle prescrizioni igienico sanitarie e quindi tanto i fabbricanti che i rivenditori. Questi ultimi, peraltro, sono da riconoscersi esenti da responsabilità, unicamente quando la non ottemperanza ai precetti della legge riguardi i requisiti intrinseci o la composizione dei prodotti, le condizioni interne degli involucri e cioè ogni qualvolta essi non abbiano la possibilità di controllare fa qualità e la condizione del prodotto posto in vendita . Nel qual ultimo caso la responsabilità grava sul produttore, in quanto in caso di accertata difformità della sostanza alimentare posta in vendita dai requisiti di commestibilità prescritti, la responsabilità del rivenditore viene meno (e, dunque, è il produttore a doverne rispondere) quando trattasi di prodotti posti in vendita in confezioni originali, riscontrati affetti da irregolarità attinenti i loro requisiti intrinseci, o la loro composizione, o le condizioni interne dei recipienti (come nel caso di specie, essendo stato rinvenuto un corpo estraneo), in relazione ai quali il rivenditore non ha la possibilità di controllare la qualità o la condizione del prodotto posto in vendita, non potendosi ammettere, da parte di costui, manomissioni del recipiente o dell'involucro
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 6 marzo 2015, n. 9792 Ritenuto in fatto 1. D.S.G. ha proposto ricorso, a mezzo del difensore fiduciario cassazionista, avverso la sentenza del tribunale di RIETI emessa in data 24/09/2013, depositata in data 24/10/2013, con cui il medesimo, all’esito del dibattimento, era stato condannato alla pena condizionalmente...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 9 marzo 2015, n. 9962. Il mancato esercizio dei potere dei giudice del dibattimento di disporre d'ufficio l'assunzione di nuovi mezzi di prova a norma dell'art. 507 cod.proc.pen. (il cui esercizio postula – come condizioni necessarie – l'assoluta necessità dell'iniziativa del giudice, il carattere di decisività della prova e il fatto che non esorbiti dall'ambito delle prospettazioni delle parti: Sez. Un. n. 41281 del 17/10/2006, Rv. 234907) non richiede un'espressa motivazione, quando dalla valutazione delle risultanze probatorie operata dal giudice possa implicitamente evincersi la superfluità di un'eventuale integrazione istruttoria
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 9 marzo 2015, n. 9962 Ritenuto in fatto 1. Con sentenza pronunciata il 20.05.2013 il Tribunale di Taranto ha condannato l’imputata V.G., concesse le attenuanti generiche, alla pena (sospesa) di € 250 di ammenda, oltre al pagamento delle spese processuali e al risarcimento dei danni, da liquidarsi in...