Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 3 luglio 2015, n. 13680 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. STILE Paolo – Presidente Dott. NAPOLETANO Giuseppe – Consigliere Dott. MAISANO Giulio – rel. Consigliere Dott. MANNA Antonio – Consigliere Dott. BERRINO Umberto...
Categoria: Sentenze – Ordinanze
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 5 agosto 2015, n. 34194. Il dolo del delitto di cui all’art. 591 c.p. (Abbandono di persone minori o incapaci) è generico e consiste nella coscienza di abbandonare a sé stesso il soggetto passivo – incapace di provvedere alle proprie esigenze – in una situazione di pericolo per la sua integrità fisica di cui si abbia l’esatta percezione. Non occorre la sussistenza di un particolare malanimo da parte del reo
Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 5 agosto 2015, n. 34194 In fatto e diritto Propone ricorso per cassazione il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Macerata avverso la sentenza emessa in data 7 gennaio 2015 dal Giudice dell’Udienza preliminare di quel Tribunale con cui era stato dichiarato non luogo a procedere per...
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 6 agosto 2015, n. 34318. Per la sussistenza del delitto previsto dall’art. 611 cod. pen., invero, ciò che conta è che la violenza o la minaccia sia idonea, nel momento in cui viene esercitata, a determinare altri a commettere un fatto costituente reato, mentre non è richiesto che il reato-fine sia consumato o tentato. Ai fini della sussistenza del reato previsto dall’art. 611 cod. pen., la minaccia è configurabile in qualsiasi comportamento suscettibile di incutere timore e di far sorgere la preoccupazione di poter soffrire un male o un danno ingiusti, ancorché non oggettivi, ma semplicemente percepiti, tale da compromettere o diminuire la libertà morale del minacciato
Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 6 agosto 2015, n. 34318 Ritenuto in fatto 1.Con sentenza in data 30.10.2013 la Corte di Appello di Palermo, in parziale riforma della sentenza del G.i.p.del Tribunale di Trapani- con la quale Z.M. era stato condannato alla pena di anni uno di reclusione ed euro 300,00 di multa,...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 6 agosto 2015, n. 34466. La malattia di mente rilevante per l’esclusione o per la riduzione dell’imputabilità è solo quella medico-legale, dipendente da uno serio stato patologico, che comporti una degenerazione della sfera intellettiva o volitiva dell’agente. I disturbi della personalità, o ogni altro disturbo mentale, sono in grado di influire sulla capacità di intendere e volere solo quando intervengono con un nesso eziologico nella condotta criminosa, per effetto dei quali il reato viene ritenuto causalmente determinato proprio dal disturbo mentale; si deve trattare cioè di turbe mentali di tale consistenza e gravità da determinare una situazione psichica che impedisca al soggetto di gestire le proprie azioni e faccia sì che non ne percepisca il disvalore; oppure di impulsi all’azione, pur riconosciuta come riprovevole, che siano tali da vanificare la capacità di apprezzarne le conseguenze. Nel caso in esame, di fronte all’omicidio di tre persone, un mero disturbo dell’adattamento non è stato assunto come sintomo di una mancante o ridotta capacità di intendere e volere.
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 6 agosto 2015, n. 34466 Rilevato in fatto 1. Con sentenza in data 5 marzo 2013 il G.U.P. del Tribunale di Cagliari, a seguito di rito abbreviato, ha dichiarato M.F. colpevole dei reati di omicidio continuato aggravato di cui agli artt. 81 cpv., 575 e 577 n. 3...
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 6 agosto 2015, n. 34390. L’acufene, o tinnitus, è un disturbo caratterizzato dalla percezione di suoni non legati a stimoli esterni. Chi ne è affetto è disturbato da rumori di diverso tipo (ronzii, fischi, scrosci) avvertiti in modo continuo o intermittente e con diversa intensità, per effetto di processi patologici di varia natura interessanti l’orecchio interno, il nervo acustico o strutture anatomiche vicine. Essi possono indurre talora – a seconda della intensità – vere e proprie disabilità o alterazioni psichiche. Non v’è dubbio che, allorché l’affezione sia conseguente a traumi prodotti dall’azione dell’uomo, essa possa rientrare nel concetto di malattia rilevante ai sensi degli artt. 582 e 583 cod. pen., comportando – nei casi più gravi – un indebolimento dell’udito, compromesso dalla percezione di rumori endogeni, conseguenti alla provocata alterazione anatomica.
Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 6 agosto 2015, n. 34390 Ritenuto in fatto 1. Il Tribunale di Torre Annunziata, con sentenza confermata dalla Corte di appello di Napoli in data 14/11/2013, ha ritenuto C.A. responsabile di lesioni personali gravi in danno di A.V. , ripetutamente picchiata – fino a compromettergli la funzione uditiva...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 23 luglio 2015, n. 32514. La falsa rappresentazione della qualità di intermediario incaricato della vendita di un immobile di proprietà di altri soggetti – realizzata mostrando un preliminare di vendita dal quale risulta la legittimazione ad effettuare l’acquisto dell’immobile – e l’esibizione di un atto di compravendita non firmato valgono a realizzare la condotta di truffa
Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 23 luglio 2015, n. 32514 Ritenuto in fatto 1. Il difensore di C.R. impugna la sentenza della Corte d’appello di Napoli con la quale è stata confermata la sentenza dei Tribunale di Napoli sez. distaccata di Ischia che dichiarò R. responsabile di calunnia e truffa in danno di...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 3 agosto 2015, n. 33914. In tema di delega conferita dal procuratore della Repubblica al vice procuratore onorario e al magistrato ordinario in tirocinio per lo svolgimento delle funzioni di Pubblico Ministero, devono considerarsi come non apposte le condizioni o restrizioni non previste dalla legge ivi eventualmente inserite, delle quali, quindi, il giudice non deve tenere alcun conto
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 3 agosto 2015, n. 33914 Rilevato in fatto 1. Con ordinanza emessa il 16/02/2015 il Tribunale del riesame di Bari confermava l’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Bari, in composizione monocratica, nei confronti di P.O. il 31/01/2015, per la detenzione di una pistola con...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 8 luglio 2015, n. 29084. Il reato di discarica abusiva non necessita di alcuna consulenza tecnica. Per contestare il reato previsto dall’articolo 734 del codice penale è sufficiente considerare una certa quantità di materiali accumulati su una determinata area
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 8 luglio 2015, n. 29084 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FRANCO Amedeo – Presidente Dott. RAMACCI Luca – rel. Consigliere Dott. ANDREAZZA Gastone – Consigliere Dott. SCARCELLA Alessio – Consigliere Dott. MENGONI...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 2 luglio 2015, n. 13634. In tema di compravendita di immobile, la prova della interposizione fittizia – che si ha quando la proprietà del bene viene simultaneamente intestata a persona diversa dall’effettivo acquirente, con la partecipazione del venditore, il quale è consapevole che il vero compratore è un terzo, nei cui confronti assume diritti ed obblighi – è soggetta (rientrando pur sempre fra i casi di simulazione relativa) ai limiti di cui all’art. 1417 cod. civ., nel senso che l’accordo simulatorio deve necessariamente risultare da atto scritto, se fatto valere nei rapporti tra le parti, mentre può essere provato mediante testimoni o presunzioni solo se fatto valere da terzi o da creditori, oppure se viene dedotta l’illiceità del negozio dissimulato
Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 2 luglio 2015, n. 13634 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA CIVILE SOTTOSEZIONE 2 Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. PETITTI Stefano – Presidente Dott. PARZIALE Ippolisto – Consigliere Dott. MANNA Felice – Consigliere Dott. GIUSTI Alberto – rel. Consigliere...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 30 giugno 2015, n. 13368. Sulla particolare figura del giustificato recesso del locatario esercitabile ai sensi dell’art. 27 della l. n. 392 del 1978
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 30 giugno 2015, n. 13368 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. RUSSO Libertino Alberto – Presidente Dott. VIVALDI Roberta – rel. Consigliere Dott. STALLA Giacomo Maria – Consigliere Dott. LANZILLO Raffaella – Consigliere...